Imola. L’arrivo in consiglio comunale della delibera di deroga al Rue per la realizzazione della nuova isola ecologica è stata l’occasione per le opposizioni di esprimere la loro contrarietà all’opera prevista in Pedagna.

Così, dopo il  no dei cittadini, che sabato 5 daranno vita ad una manifestazione spontanea, arriva anche quello del gruppo Cappello Sindaca e della Lega.

Gli spazi dove dovrebbe sorgere la nuova isola ecologica a Imola

“Riteniamo errata la scelta dell’Amministrazione di far votare al Consiglio comunale una deroga al Rue, per quanto motivata. L’iter corretto e più trasparente era la variante al Rue, che avrebbe consentito ai cittadini di presentare le proprie osservazioni e alle Amministrazioni coinvolte di confrontarsi con la propria cittadinanza – afferma la capogruppo della lista Cappello Sindaca, Marinella Vella -.  Le modifiche a uno strumento urbanistico si fanno con la variante, non con la deroga, che appare una iniziativa autoritaria, in quanto bypassa e non interpella i cittadini residenti, che avrebbero il diritto di esprimere un parere sull’installazione di tale isola ecologica nel loro quartiere, presso le loro abitazioni. Evidentemente l’amministrazione ha preferito l’iter della deroga, per non dare spazio a contestazioni di privati o di associazioni ambientaliste, dopo il caso di Via Lennon-via Punta. Ancora una volta si ha paura del confronto con la cittadinanza, ma stavolta si è più scaltri e lo si evita con la misura della deroga”.

Al di là del metodo vi è anche una contestazione nel merito: “In piu parti della delibera si cita l’interesse pubblico, la rilevanza della collettività, ma in realtà si realizzerà un progetto nel luogo sbagliato, senza neanche avere interpellato, per paura, proprio quella collettività. La scusa che ha portato la maggioranza sulla mancata consultazione della cittadinanza è stata la necessità di dover prendere al volo le risorse del Pnrr. La scelta sulla ubicazione dell’isola ecologica nell’area del vecchio cogeneratore del teleriscaldamento è assai poco lungimirante e questo e sarà fonte di numerosi problemi futuri di inquinamento: la localizzazione è in un crocevia altamente trafficato, data la vicinanza del Super Conad, dell’Ospedale nuovo, del complesso scolastico Don Bosco, del centro di riabilitazione Montericco, del complesso scolastico di via Vivaldi e, poco lontano, anche del Lidl, di alcune scuole dell’infanzia e della nuova caserma dei Vigili del Fuoco. In quello spazio urbano, il traffico ordinario del quartiere e di chi proviene dalle zone collinari e transita verso il centro, attraverso la Pedagna, è già elevato”.

“Per di più nella nuova isola ecologica potranno conferire non solo i cittadini del quartiere Cappuccini, Pedagna e Ponticelli, ma, trattandosi di un progetto circondariale, anche tutti i cittadini del Circondario, ovvero chi abita a Fontanelice, a Borgo o a Casalfiumanese. Per non parlare degli autocarri per il carico e lo scarico del materiale, che accederanno all’isola ecologica su via Montericco, con obbligo di svolta a destra, esclusivamente dalla Bretella , passando da via Respighi. Davvero non si riesce a immaginare come questo progetto possa essere compatibile con una visione ecologica e con una mobilità sostenibile tanto propagandate dalla nostra Amministrazione: in effetti si otterrà il contrario della tanto auspicata diminuzione di CO2”.

Dello stesso tenore le motivazioni di Daniele Marchetti, capogruppo della Lega nell’Aula di piazza Matteotti e consigliere regionale. “Non comprendo proprio secondo quali criteri si è pensato di realizzare una nuova stazione ecologica nel bel mezzo dell’area residenziale di Montericco, senza tenere in considerazione l’impatto ambientale che avrà sull’intera zona, dal momento che verrà asfaltata una porzione dell’attuale area verde e comporterà senza alcun dubbio l’aumento di traffico, di utenti e di mezzi pesanti. La nostra non è una contrarietà sulla realizzazione di una nuova area conferimento rifiuti, bensì una contestazione sull’area individuata. Strutture come quella in questione, andrebbero realizzate in aree certamente comode, ma più marginali e non a ridosso di zone residenziali ad elevata attività ludico-ricreative”.

“Durante l’ultimo Consiglio Comunale, che ha dato il primo via al progetto – spiega il leghista – ho sentito parlare di parco tematico, perché ci porteremo le scuole in visita, oppure di un’area verde che tanto non veniva utilizzata molto. Queste sono state le argomentazioni messe sul tavolo dalla maggioranza, che con tutta onestà, hanno davvero dell’incredibile. La verità è che al posto di una porzione di un’area verde, nel bel mezzo di una zona residenziale, verrà realizzata una stazione ecologica. Oltretutto non c’è stato alcun coinvolgimento della cittadinanza, e la scusa della rincorsa ai fondi del PNRR non regge, dal momento che questo progetto esiste da alcuni anni. Insomma, questa ci sembra tanto una furbata studiata a tavolino dall’Amministrazione comunale, che però rappresenta l’ennesimo disastro a livello di pianificazione territoriale e chi pagherà le conseguenze di queste azioni maldestre, purtroppo, saranno le generazioni future”, conclude Marchetti.