Faenza. Si sono tenute giovedì 10 febbraio – alla presenza del sindaco, dei rappresentanti del Consiglio comunale, dell’Amministrazione e delle Forze dell’ordine – le celebrazioni in occasione del ‘”Giorno del Ricordo”, istituito in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmato e di quanto accaduto nel 1945 sul confine orientale.
Dopo la messa, celebrata da Mons. Mario Faccani-Pignatelli nella chiesa di san Bartolomeo in corso Matteotti, le autorità si sono recate presso piazzale Vittime delle Foibe, al lato di via Renaccio, dove è stata deposta una corona. La deposizione della corona è seguita da un discorso del sindaco Massimo Isola.
“Oggi siamo qui per ricordare il dramma delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata, ma soprattutto per riflettere su quegli atti tragici che sconvolsero quella parte di Europa affinché non si ripetano mai più. Ritengo sia importante commemorare la ‘Giornata del Ricordo’ con un grande gesto di futuro che l’Europa, in maniera lungimirante, ha deciso di compiere. Nel 2025 l’Unione europea ha infatti indicato come capitale della cultura un luogo simbolo: la piazza della Transalpina dove fino a pochi anni addietro, dietro un filo spianato, che aveva resistito anche alla caduta del muro di Berlino, si guardavano due città, quella italiana di Gorizia e la slovena di Nova Gorica. Ebbene in quella piazza, una volta divisa dal filo spinato che ne segnava il confine, nascerà Epicentro, un luogo della memoria condivisa di una generazione nuova che vuole cambiare pagina attraverso il ricordo per comprendere dove aveva condotto l’odio ‘per l’altro’. Anche le foibe hanno rappresentato un momento, un luogo, nel quale gli uomini hanno fatto prevalere l’odio per l’altro rispetto all’idea che dalle differenze potessero nascere unicità più forti. Noi siamo qui per ricordare quella storia, gli errori e i drammi del passato e per pensare che quello spazio che nascerà tra quelle due città costituirà un passo in avanti verso una Europa di pace”, ha dichiarato il sindaco.
(Annalaura Matatia)