Si è chiusa il 14 febbraio scorso la 22ª “Giornata di raccolta del Farmaco”, in realtà durata una settimana, perché era iniziata l’8 febbraio scorso.

Leggere i dati del 9° Rapporto “Donare per curare – Povertà sanitaria e donazione farmaci” realizzato dall’organo di ricerca di Banco Farmaceutico fa davvero paura. Dati che devono farci riflettere e farci comprendere quanto sia importante per tutti impegnarsi per tutelare il Servizio sanitario nazionale e chiedere gli vengano destinati maggiori investimenti.

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Dal 2020 risulta cresciuta del 37% la povertà sanitaria nel nostro paese: sono almeno 597.560 le persone indigenti che quest’anno non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno. È dunque un aumento del 37,63% di persone in povertà sanitaria, che deriva sicuramente dai danni alla salute e al reddito di milioni di persone provocati dalla pandemia da Covid-19.

Altro dato davvero allarmante è che nonostante il nostro prezioso Servizio sanitario nazionale, il 42,2% della spesa farmaceutica è a carico delle famiglie, che nel 2020 hanno speso 8,7 miliardi di euro su un totale di spesa complessiva pari a 20,5 miliardi.

Nel 2020 il 15,7% delle famiglie italiane (pari circa a 9 milioni di persone) ha dovuto risparmiare sulle cure, limitando il numero delle visite e degli accertamenti o facendo ricorso a centri diagnostici e terapeutici economici (anche dì altri paesi).

I dati sono stati rilevati attraverso la rete dei 1.790 enti assistenziali convenzionati con il Banco Farmaceutico.

Quello che fa la differenza, ovviamente, è la cifra in denaro che ogni persona può destinare alla spesa sanitaria. La crisi economica provocata dalla pandemia, ha fatto precipitare molte persone in una situazione di indigenza, e chi già era povero vive una condizione di ulteriore marginalità.

Molte famiglie sono costrette a risparmiare sulle cure e questo è un fatto allarmante trasversale che riguarda poveri e non, oltre il 15% delle famiglie in Italia.

La crisi economica legata alla pandemia ha aggravato drammaticamente questo aspetto della povertà e ha accresciuto ancora di più le inaccettabili disuguaglianze nell’accesso alle cure, rendendo più vulnerabili le persone che già erano fragili e indigenti.

“Il nostro Rapporto” ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus “rappresenta non tanto e non solo un’analisi sociologica e statistica della povertà, quanto uno strumento per consentire al Banco di fare meglio il proprio lavoro e smuovere idee e coscienze. Crediamo in particolare che, sia nell’ambito del Pnrr sia in quello delle strategie sanitarie generali, occorra valorizzare adeguatamente il ruolo sussidiario del Terzo settore coinvolgendolo nella co-progettazione del welfare locale a sostegno dei poveri”.

Terzo settore, welfare, attenzione alla povertà: sono parole piene della sofferenza di tante persone!

(Tiziano Conti)