La Clai compie 60 anni e regala un’ambulanza alla propria comunità

Imola. La Clai compie 60 anni, ma il regalo lo fa lei regalando un’ambulanza alla propria comunità. La cerimonia di consegna si svolgerà sabato 19 marzo presso Villa La Babina, sede del centro direzionale Clai. Il mezzo, completo delle strumentazioni più moderne, arricchirà la dotazione del servizio di Emergenza territoriale 118 dell’Ausl di Imola, integrato nella unità operativa di Pronto soccorso e Medicina di urgenza.

L’evento vedrà presenti il vescovo di Imola mons. Giovanni Mosciatti, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Imola Marco Panieri e il direttore generale dell’Ausl Andrea Rossi.

Clai, una storia di passione, dedizione e tenacia che si traduce in impresa quando 60 anni fa un gruppo di giovani mezzadri, impegnati a prestare la loro manodopera per le grandi proprietà agricole, decise di dar vita a una realtà in grado di offrire migliori prospettive di lavoro e sviluppo per l’intera comunità, attraverso quel principio, tuttora fondamentale, della mutualità, nella forma che più la rappresenta, cioè la Cooperativa.

Ed è proprio su questo principio che ha preso forza l’idea di donare un’ambulanza: “Un progetto nato in Clai ben prima dell’emergenza pandemica, ma che oggi si arricchisce ancor più di significati – sottolinea infatti il presidente Clai Giovanni Bettini –. C’è da parte nostra, attraverso questo dono, anche il desiderio di manifestare concretamente la gratitudine a medici, infermieri e operatori sanitari a tutti i livelli per il loro operato quotidiano nel servizio di cura alle persone più fragili della comunità e per il loro impegno e abnegazione davvero straordinari in questi ultimi due anni. Riteniamo che questo mezzo si rivelerà senz’altro utilissimo per il servizio di Pronto soccorso di Imola – conclude Bettini –, ma che è anche altamente simbolico: l’ambulanza è il mezzo della prossimità alla persona nell’emergenza; quello che interviene prontamente nei frangenti delicati della vita umana. Quando più si è precari, vulnerabili, e ci si affida alle mani generose e competenti di altre persone che ci possono guidare, in questo caso anche letteralmente, sulla strada della salvezza e della successiva rinascita. L’ambulanza, insomma, come simbolo di ‘speranza’ e di ‘condivisione’. Due parole splendide, che, ne sono certo, accompagneranno il cammino di CLAI anche per i prossimi 60 anni”.