La ricerca storica non ha mai fine, sia perché si possono rivisitare e ripensare con nuove prospettive eventi già indagati in passato, sia perché vi sono fatti ed argomenti per nulla o non sufficientemente approfonditi: è questo il caso dell’argomento trattato nel volume di Andrea Valentinotti, “Repressione. Storia della giustizia fascista”, in collaborazione con Leggilanotizia, reperibile su Amazon a dieci euro può essere richiesto anche scrivendo a [email protected].

Il libro verrà presentato mercoledì 27 aprile, ore 17.30, nella sala refettorio dell’Istituto storico Parri (via Sant’Isaia). Parlano del libro con l’autore: Giuseppe Masetti (direttore Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in Ravenna e Provincia), Letizio Magliaro (segretario Magistratura democratica Emilia-Romagna), Virginio Merola (presidente Istituto storico Parri – Bologna Metropolitana).

Il libro

 

La “giustizia” fu una delle armi utilizzate dal regime fascista per stroncare l’opposizione, come e più della violenza, dei brogli, della propaganda e così via; infatti fu arma più subdola delle altre, perché ammantata di oggettività, imparzialità, difesa delle istituzioni e garante della sicurezza dei cittadini.

Per questo risulta meno evidente ed è stata meno indagata rispetto agli eventi legati alla forza bruta, ma, nonostante ciò, fu altrettanto efficace nel consolidare il potere.

Ivano Artioli fa una breve introduzione storica sugli anni che vanno dal primo dopoguerra all’approvazione della Costituzione, mentre l’autore, “avvocato antifascista”, lughese di 33 anni, elenca ed analizza gli strumenti normativi attuati da Mussolini e da Alfredo Rocco per costruire e consolidare il regime totalitario fascista.

Foto e documenti corredano il volume, non di grandi dimensioni, tuttavia denso ed esaustivo riguardo l’argomento trattato: il quale non è affatto arido come può sembrare ad un primo impatto, bensì basilare per la storia del Fascismo e foriero di stimoli e nuovi interrogativi a cui dare risposte.

Si parte dalla necessità di Mussolini di annichilire l’opposizione antifascista, specie a partire dal 1925, e dal grande contributo dato in tale direzione dal Rocco, ideatore di tanti degli strumenti normativi volti a modificare in senso autoritario e dittatoriale lo Stato, tra cui brilla il nuovo Codice Penale comunemente indicato dal suo cognome, “Codice Rocco” appunto.

Ma ci fu anche tanto altro, ad esempio l’istituzione del “Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato”, vero strumento per attuare una dura persecuzione verso chi si opponeva al regime dittatoriale, che tante persone ha colpito nelle nostre terre.

Il Partito unico fascista e lo Stato venivano in tal modo a identificarsi e le opposizioni venivano messe a tacere con ogni mezzo. Il caso di Imola fu specie di record per il numero assai alto di condannati dal suddetto Tribunale, per lo più comunisti, ma non solo, socialisti, cattolici, anarchici, democratici di vario genere, che si opponevano alla dittatura sull’esempio e sull’onda delle idee socialiste-repubblicane-democratiche radicate fin dai tempi di Andrea Costa, Luigi Sassi e tanti altri.

L’autore analizza sinteticamente ma efficacemente tutte le modifiche legislative e le conseguenze che ebbero nella concreta vita dello Stato e delle persone. Inoltre una serie di enti ed associazioni collaterali e funzionali al potere fascista fu messa in campo al fine di conquistare il consenso, sia di specifiche categorie professionali, sia dei cittadini-sudditi più in generale.

E tale attività in campo legislativo durò per tutto il ventennio della dittatura.

Infine, Valentinotti si sofferma sulle tristi vicende della Repubblica di Salò, croce e disonore del paese.

Tutto ciò ci dice qualcosa ancora oggi? Beh, lo afferma Virginio Merola nella prefazione, avvertendoci che i temi trattati sono di attualità, ed in verità lo scritto stimola la nostra coscienza critica e ci spinge a stare sempre in guardia, perché gli apparati dello Stato non sono mai del tutto neutri e la libertà e la giustizia non sono cose acquisite per sempre, ma possono essere declinate in molti modi diversi.

Dunque, leggiamo, studiamo, riflettiamo…

E pensiamo al presente ed al futuro.

(Marco Pelliconi)