Imola. SpazioTempo è pronto a ricominciare con le sue attività, che, in verità, anche durante la pandemia, sfidando mille difficoltà burocratiche e logistiche, non si sono mai fermate.

Silverio Scardovi

Abbiamo incontrato il presidente del gruppo, Silverio Scardovi, per parlarci delle attività del 2022 che, tra l’altro, godranno del patrocinio del Comune di Imola.

Quali eventi scientifici di rilievo segnalerebbe in quest’ultimo anno, all’avvio del settimo ciclo di eventi divulgativi?
“La prima riflessione che proporrei non riguarda innovazioni o eventi scientifici. Vorrei premettere la forte speranza di tutti noi in una scienza di pace . Una scienza non di parte, che abbia come unica bandiera quella del bene comune per la nostra comunità umana. Se si pensa alle distruzioni e al dolore cui assistiamo ci accorgiamo quanto la nostra civiltà sia ancora tragicamente lontana da livelli esistenziali accettabili. Una guida etica per la scienza , per ciò che essa produce dovrà trovar modo di affermarsi. Una vera scienza deve costruire ponti di Pace”.

In tal senso ricorda o vorrebbe proporre qualche azione concreta?
“Ricordando la splendida storia di comunità culturale scientifica del centro di ricerca ‘Ettore Maiorana’ di Erice in Sicilia (nella foto) dove, al tempo della guerra fredda si incontravano i più grandi fisici dell’Est e dell’Ovest per approfondimenti di studio e reciproca collaborazione senza distinzioni di blocco di appartenenza, vorrei chiedere a tutti gli studiosi, i ricercatori, che a qualunque titolo e di qualunque provenienza, siano oggi coinvolti in ricerche condivise in team internazionali e/o presso i grandi centri di ricerca (Cern, Laboratori del Gran Sasso, Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, Sissa di Trieste, stazione spaziale ISS … ) di perseverare ad ogni costo nel loro impegno scientifico in piena sinergia tra loro senza alcuna contrapposizione o divisione di sorta testimoniando in tal modo la loro piena contrarietà a qualunque scontro sul campo e di essere incondizionatamente a favore del bene di tutti nella pace”.

Ritornando a recenti eventi scientifici di rilievo, quale sceglierebbe?
“Comincerei dal premio Nobel per la fisica assegnato al nostro Giorgio Parisi per la scoperta della interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici. Solo in altre cinque occasioni un fisico italiano ha ricevuto questo alto riconoscimento (Guglielmo Marconi 1909, Enrico Fermi 1938, Emilio Segrè1959, Carlo Rubbia 1984, Riccado Giacconi 2002). Questo Nobel premia approfondite ricerche e riflessioni su quella famiglia di fenomeni definiti complessi. Un sistema complesso è composto da molti elementi in competizione o in cooperazione tra loro che, anche attraverso interazioni di affiancamento, contrapposizione o di controllo, agiscono dinamicamente tra tante possibili soluzioni di equilibrio, spesso non stabili. Tali complessità e dinamiche possono essere osservate quasi ovunque nel mondo intorno a noi: dalla fisica dei materiali alla società nel suo complesso, dal comportamento di gruppi o sciami di animali ai flussi di traffico in una grande città, dalle fluide influenze d’opinione indotte dagli organi di informazione alle previsioni atmosferiche.
Ecco allora che Parisi prende le mosse da stormi di storni …romani. “In un volo di stormi” si intitola in effetti il libro divulgativo che ha recentemente pubblicato sui suoi studi. E’ facile farsi prendere dalla curiosità di capire come migliaia di storni interagenti tra loro possano “ dar vita “ a stormi che si muovono come entità nuove autoregolate ed autoreferenti.
Autoregolate come? Sono interazioni causali che portano a supporre che siano regole deterministiche a guidare i fenomeni o son forse fluttuazioni casuali riconducibili a schemi statistici e quindi probabilistici a creare gli effetti dinamici che si vedono?
Oppure è una sintesi tra queste due ipotesi che si modifica nel tempo? Secondo quali regole o parametri? Come vi renderete conto trattasi di una vera esplorazione del Mondo Complesso che in gran parte è ancora ignoto. Vi sono aspetti del tutto sconcertanti a seguire.
Lo stesso Parisi ha affermato che la perdita di complessità sia nel microscopico che nel reale macroscopico è in effetti un pericolo. Par di capire che una complessità abbia un suo potere di equilibrio; se semplificata, il sistema può collassare verso stati non più modificabili: … un tumore in un vivente … una dittatura nella società”.

La cultura scientifica e la divulgazione del divenire della ricerca sono sufficientemente presenti nel panorama culturale generale e in quello a noi fisicamente più vicino?
“Ovviamente la mia risposta è negativa . Alle carenze di preparazione scientifica scolastica, se confrontata con i curricula dei Paesi più avanzati, si aggiunge un tradizionale disinteresse e talora contrapposizione alla formazione scientifica nell’errato convincimento che necessariamente comporti un impoverimento della nostra cultura umanistica. E’ sconcertante rilevare come il concetto di unitarietà della cultura , ricca di tutti i suoi apporti, non sia adeguatamente colto dai più. Ci si dimentica quanto gli apporti di pensiero ricchi di diversità siano complementari e sinergicici. Se si aggiunge poi la sistematica carenza di risorse si capisce quanto la ricerca scientifica italiana debba sempre arrancare in mezzo alle difficoltà pur disponendo di tanti talenti che altri ci invidiano. La divulgazione per sua stessa natura deve fungere da collante tra la ricerca e la tecnologia di avanguardia con i vari livelli di comprensione e di sentire comune. Fossimo nel campo delle particelle elementari parleremmo di gluoni”.

I giovani dovrebbero essere assistiti e sostenuti nelle decisioni riguardanti il loro futuro , lavorativo o di studio. ST può forse fornire un aiuto in questo senso?
“Offrendo testimonianze dirette di studio e ricerca si aprono orizzonti culturali innovativi. Nella mente di un giovane spesso è un lampo di intuizione, uno slancio di curiosità o un flash di comprensione promosso da un buon divulgatore o da un ricercatore a mettere a dimora un germoglio culturale che domani potrà dare buoni frutti”.

Il calendario dei sette eventi del 2022 >>>>

E’, o sarà possibile far tesoro di quanto è emerso nel corso degli incontri di ST e rendere materialmente disponibile la documentazione prodotta e presentata nel corso degli eventi?
“Un archivio on line è già disponibile per i 2/3 dei 38 eventi divulgativi realizzati nei primi sei anni di attività. Continueremo ad arricchirlo con le riprese degli eventi di quest’anno”.

L’indice completo degli eventi realizzati con i relativi link per la visione >>>>

Può accadere che il vicino della porta accanto sia uno studioso famoso nel suo campo di ricerca ma che in molti non ne siano a conoscenza. Non è forse un’ idea eccellente farlo conoscere ai suoi concittadini?
“Cerchiamo ogni anno di valorizzare talenti intellettuali del nostro territorio. Anche quest’anno avremo in calendario tre relatori imolesi : Il prof. Daniel Remondini ordinario al dipartimento di Fisica ed Astronomia Unibo, l’ing. Marcello Saddemi, ingegnere clinico, dirigente Ircss 0spedale policlinico San Martino di Genova ed il prof. Giuseppe Torluccio ordinario di Economia degli Intermediari finanziari Unibo. Su questa linea proseguiremo anche in futuro”.

Possiamo pensare che Spazio Tempo diventi terreno di coltura, punto di riferimento e d’incontro per far nascere relazioni, creare collaborazioni, fornire stimoli, anche grazie alle conoscenze scientifiche avanzate che si rivelano e si incontrano?
“E’ ciò che ci proponiamo di fare. Presto potrete seguirci su uno specifico sito web dell’Oratorio di San Giacomo ma anche da queste pagine potremo continuare a parlare di nuovi orizzonti della scienza. Vorrei ad esempio parlarvi del James Webb telescope o dei recenti esperimenti sulla fusione nucleare. Il nuovo telescopio schiude nuovi orizzonti nell’esplorazione dell’universo profondo e ci consente quindi di leggere più lontano nel nostro passato. lo sviluppo della ricerca sulla produzione di energia nucleare da fusione pare proporre scenari che impongono una riflessione ed una analisi aggiornata sulla possibilità di poter disporre su larga scala di energia più pulita. Sono argomenti che meritano una analisi attenta per la quale vi rimando ad una prossima occasione di approfondimento”.

Non resta che dare un arrivederci a Torano per le conferenze 2022 del gruppo Spazio Tempo.

Gli sponsor

Fondazione della Cassa di Risparmio di Imola, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Azienda Vinicola Poletti, e gratitudine a don Giuseppe Tagariello il rettore e mentore di San Giacomo, che accoglie SpazioTempo nell’associazione di promozione sociale ”Oratorio di San Giacomo”.

Il gruppo

E’ costituito da quattordici persone, compresi don Tagariello e Silverio Scardovi. In ordine alfabetico: Daniele Balbi, Carmen Capra, Carla Cardano, Carlo Cavina, Tommaso Cavina, Franco Mirri, Federico Palmonari, Claudio Poggi, Vittorio Pollini, Fabio Orsi, Adriano Sansoni.

(Carla Cardano)