Sono 12 milioni gli italiani colpiti da disturbi del sonno. La sonnolenza diurna è legata a patologie come le apnee ostruttive del sonno, con pause della respirazione, e la narcolessia, con improvvisi attacchi di sonno durante il giorno. Secondo l’AIMS un adulto su quattro ha l’insonnia: il 60% donne, il 20% bambini.
L’insonnia, sintomi e cause
Il sonno è essenziale per il recupero fisico e mentale, ed è un processo fondamentale che occupa circa un terzo della vita di una persona. Per alcuni soggetti esistono dei problemi, e i sintomi si manifestano in vari modi: fatica a prendere sonno, svegliarsi durante la notte o molto presto al mattino, senza riuscire a riaddormentarsi.
Si parla in questi casi di insonnia, un disturbo che porta alla percezione del sonno come leggero, e certamente non di qualità. Quando questo problema si ripete per almeno tre notti a settimana, il disturbo diviene clinico, e la cosa finisce per incidere sulle attività giornaliere, sulla sfera relazionale, e anche su quella lavorativa e familiare.
Infatti, l’insonnia porta a conseguenze importanti nell’attività giornaliera, come le difficoltà di concentrazione o di memoria, e ad evidente e costante debolezza e spossatezza. In questi casi, quando il disturbo si protrae per diverso tempo, bisogna rivolgersi al medico per studiare l’eventuale terapia da effettuare.
Inoltre, l’insonnia ha degli effetti visibili anche sul nostro corpo e sulla nostra energia. Non a caso, la mancanza di sonno rappresenta una delle cause principali delle occhiaie e delle borse sotto gli occhi, indici fisiologici della mancanza di riposo. In assenza di sonno, la pelle appare meno elastica e più opaca, meno tonica e rilassata, per questo motivo è essenziale ripristinare il giusto bilanciamento tra sonno e veglia.
Le cause dell’insonnia sono molteplici e possono variare: stress, disturbi di ansia, lavoro con dei turni che sconvolgono il ciclo del sonno-veglia, cambiamenti di stagione, depressione. Tra le cause scatenanti esistono anche disturbi dell’organismo, tra i quali reflusso gastrico, incontinenza urinaria, ipertensione arteriosa, dolori muscolari o articolari.
I cibi che conciliano il sonno
Determinante, per curare l’insonnia è un’alimentazione adeguata. E’, infatti, necessario cambiare delle abitudini alimentari e inserire cibi che possano aiutare a ripristinare il ciclo sonno-veglia. La cosa importante, intanto, è evitare di fare pasti troppo abbondanti la sera, e di assumere cibi troppo grassi. Importante mangiare cibo ricco di magnesio, calcio e vitamine del gruppo B, che rilassano l’organismo.
Prediligere, inoltre, cibi che contengono il triptofano, aminoacido che incide sulla produzione di melatonina, ormone in grado di regolare il ciclo del sonno. Favorire, inoltre, l’assunzione di fibre vegetali per allungare la durata della fase più profonda del sonno. Importante anche l’acqua e i sali minerali che evitano la disidratazione.
Tra i cibi consigliati ci sono le albicocche, che riducono ansia e nervoso, l’avena, che grazie alla melatonina è rilassante, le banane, che stimolano la produzione dell’ormone della felicità, la serotonina, così come il riso. Inoltre, sono ottimi i kiwi che, tramite gli antiossidanti, rendono il sonno più profondo, le ciliegie e le mandorle ricche di magnesio utile per il metabolismo energetico, la lattuga ottima per combattere la ritenzione idrica, le pesche, ricche di vitamina B3, e le noci, che aumentano il livello di melatonina.