Imola. Nel pomeriggio del 6 giugno alcuni lavoratori del Pronto soccorso dell’Ospedale Santa Maria della Scaletta hanno subito percosse, insulti e minacce. Un 45enne bolognese, che si trovava molto alterato nel centro storico di Castel San Pietro, dopo essere andato all’ospedale ha così aggredito verbalmente e fisicamente il medico di guardia e altri quattro sanitari in servizio, procurando ad uno di essi lesioni giudicate guaribili con dieci giorni di prognosi.
La tempestiva chiamata al 112 della Compagnia Carabinieri di Imola ha fatto sì che in pochissimi minuti intervenisse in ospedale una pattuglia del pronto intervento “Nucleo Radiomobile” che ha intercettato l’uomo, bloccandolo. Condotto in caserma è stato tratto in arresto, ristretto nelle camere di sicurezza della Compagnia di Imola, in attesa del rito direttissimo disposto dal Pubblico Ministero di turno per la giornata del 7 giugno, a Bologna.
Il reo è accusato di interruzione di pubblico servizio e di lesioni personali aggravate dai dettami della legge 14 agosto 2020 n.113 recante “disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”. Tale norma ha di fatto aggravato i reati commessi contro i sanitari, a vera salvaguardia di chi, in prima linea, giorno e notte, compie una missione fondamentale a tutela del diritto alla salute di tutti i cittadini. Il 45enne è stato quindi arrestato per lesioni aggravate.
La Fials, il sindacato autonomo maggioritario all’Ausl, saputo del grave accaduto ha chiesto quindi “che vengano messe in atto tutte le misure e le tutele di sicurezza atte a prevenire e preservare salute e incolumità degli operatori del Pronto Soccorso, nello specifico: Intese e Protocolli di Sicurezza e di Coordinamento con le Forze dell’Ordine; la presenza di Guardie Giurate (Vigilantes) dedicate/ posto di Polizia H24; la presenza di Autista di auto medica o esonero dalle prestazioni ambulatoriali di pronto soccorso effettuate dal personale infermieristico del 118; una politica di ‘Tolleranza Zero’ verso gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari (fisica o verbale) e una programmazione e implementazione di misure strutturali, tecnologiche e organizzative per la riduzione del rischio di comportamenti aggressivi e di atti di violenza a danno degli operatori sanitari, come richiesto dalle Raccomandazioni del Ministero della Salute e della Regione. Su questo ci batteremo con tutte le nostre forze coinvolgendo il Prefetto”.
“La vita è una cosa sacra, noi del Servizio Sanitario Nazionale, Professionisti Infermieri, Tecnici ed OSS lo sappiamo bene, perché la nostra mission è quella di salvare la vita della gente, preservarla dalle malattie e curarla secondo le necessità. Non possiamo accettare che chi si serve dei Servizi Sanitari diventi cecchino contro gli Operatori – conclude la Fials -. Chiediamo l’intervento del Direttore Generale in quanto datore di lavoro, richiamandolo alle dirette responsabilità per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo in campo tutti i mezzi consentiti dalla legge affinché i protagonisti di questi atti incivili contro il personale, siano assicurati alla giustizia in flagranza di reato e per interruzione del Pubblico Servizio, con immediato ammanettamento da parte delle forze dell’ordine che intervengono sul posto, affinchè possano servire a disincentivare gesti di emulazione. Non possiamo che sostenere l’inasprimento delle pene verso chi commette atti lesivi verso gli operatori del SSN, d’altro canto però non possiamo permettere che l’immobilismo dei vertici aziendali comporti l’attesa della prossima vittima, bisogna lavorare uniti allo scopo di prevenire qualsiasi possibile prossimo gesto/atteggiamento violento, mettendo in campo sin da subito tutte le strategie e i mezzi utili a disposizione. Esprimiamo massima solidarietà a tutti gli operatori del Dea, al primario Ferrari e ai Coordinatori del servizio Cavini e Minardi, chiediamo a questi ultimi un coinvolgimento serio e collaborativo per affrontare temi fondamentali come quelli esposti”.
Nel giro di pochi giorni secondo episodio di aggressione al Pronto Soccorso. Un assistito è andato in escandescenza ed ha aggredito sia verbalmente sia fisicamente alcuni operatori. Sono intervenute le forze dell’ordine per sedare gli animi: l’uomo condotto in stato di fermo è stato poi processato per direttissima. A disposizione sono state messe anche le immagini della videosorveglianza. “Innanzitutto piena solidarietà per i nostri operatori – ha commentato Andrea Rossi, direttore generale dell’Ausl di Imola – che sono stati aggrediti in maniera ingiustificata e saranno tutelati nei modi e nelle sedi opportune. Colgo l’occasione per ringraziare le forze dell’ordine per il loro intervento. Insieme al sindaco Panieri, e a maggior ragione dopo questi avvenimenti, sarà convocato un Tavolo con la Prefettura di Bologna e le forze dell’ordine per affrontare il tema della sicurezza e per trovare le opportune soluzioni con protocolli operativi e una collaborazione sempre più efficace”.
“Esprimo la più sentita solidarietà e vicinanza mia personale, dell’Amministrazione Comunale e della Città di Imola a tutti gli operatori sanitari della nostra Ausl, in particolare a quelli aggrediti in modo ingiustificato e vergognoso al Pronto Soccorso – scrive il sindaco Marco Panieri -. Questi atti intimidatori e violenti non saranno mai tollerati nella nostra comunità. Di conseguenza su questo saremo impegnati in un Tavolo con la Prefettura di Bologna, le forze dell’ordine e i vertici sanitari per affrontare il tema della sicurezza, valutare la situazione e adottare gli opportuni provvedimenti. Nel frattempo ringrazio le forze dell’ordine per il loro pronto intervento e mi stringo a chi è rimasto provato e colpito dall’aggressione di ieri”.