Imola. Ben sette ragazzi non ammessi all’esame di maturità. E’ ciò che si è verificato in una quinta dell’Istituto tecnico agrario “Giuseppe Scarabelli di Imola”. Una situazione quantomeno anomala, visto che nelle altre quinte al massimo si parla di uno o due studenti.
Chiaramente non si è fatta attendere la protesta dei genitori che hanno scritto una lettera al Provveditore e ai dirigenti della scuola per chiedere un incontro urgente per cercare di capire come si è giunti a questa decisione.
Le famiglie non nascondo certo le difficoltà che si sono venute a creare, a cominciare dai due anni di pandemia e dalle tante ore di didattica a distanza, ma la non ammissione è certamente un fatto grave che denota una situazione che faticano a spiegarsi e che, comunque, sarebbe dovuta emergere prima.
Certamente una doccia fredda che diverse famiglie non si aspettavano, tenendo anche conto che l’ammissione all’esame dovrebbe rappresentare un giudizio sull’intero percorso di studio. Fatto sta che ora il problema è sui banchi del Provveditore e dei dirigenti della scuola che in qualche modo dovranno spiegare ciò che è successo e cosa non ha funzionato nel rapporto tra insegnati, ragazzi e famiglie.