Dopo la pandemia, le ricadute della guerra tra Russia e Ucraina rischiano di colpire ulteriormente le fasce sociali più deboli. L’aumento esponenziale dei prezzi di beni energetici, prodotti alimentari e di prima necessità stanno infatti erodendo il già scarso potere di acquisto di salari e pensioni.
Sono sempre più numerose le famiglie che chiedono aiuto anche nel territorio dell’Imolese. Per questo motivo la Cgil di Imola ha deciso di donare a No Sprechi Onlus 1.500 euro, attinti dal Fondo per iniziative solidali, a cui si aggiungono altri 500 euro donati dallo Spi Cgil di Imola.
“Come Cgil chiediamo misure straordinarie per intervenire sui salari bassi e arginare la povertà in crescita – afferma Mirella Collina segretaria generale della Camera del Lavoro di Imola –. Occorre rafforzare ulteriormente il sistema di welfare, anche a livello locale, per scongiurare che un numero maggiore di persone chieda aiuto perché non è più in grado a far fronte alle spese. È prezioso il lavoro che le associazioni di volontariato, come No Sprechi, svolgono quotidianamente sul nostro territorio per aiutare le famiglie in difficoltà ed è per questo che la sosteniamo, oggi come in passato, perché abbiamo la certezza che le nostre donazioni aiutino concretamente chi ne ha bisogno”.
“Ringraziamo la Cgil e lo Spi per questa donazione – commenta Fulvia Ferlini, vicepresidente di No Sprechi – che sarà destinata all’acquisto di beni alimentari di prima necessità per le famiglie che si rivolgono alla nostra associazione, circa 500, a cui si aggiungono le 138 famiglie ucraine presenti nel nostro territorio. Grazie alle donazioni come questa, ci impegniamo a dare una risposta alle sempre più numerose richieste di aiuto che riceviamo”.