Imola. E’ deceduta la prof.ssa Geltrude Zaffagnini. Più conosciuta da molti imolesi come “Tudina”, era nata nel 1929 da una famiglia di radici socialiste e antifasciste. Il fratello Zeno per tanti anni è stato sindaco di Rimini.

“La passione politica di Geltrude Zaffagnini comincia nel 1951 e l’occasione le fu offerta dal Festival mondiale della Gioventù, a Berlino, dove conobbe Enrico Berlinguer – ricordano il sindaco di Imola Marco Panieri e il vicesindaco Fabrizio Castellari -. Il suo impegno politico, istituzionale, sociale si dispiega in decine di anni, nel corso dei quali ha ricoperto diversi, preziosi e qualificati incarichi”.

Geltrude Zaffagnini è stata impegnata come consigliere comunale dal 1956 al 1960, con il sindaco Veraldo Vespignani, poi nell’Opera Pia Ospizio e nell’Opera Pia Ospedaliera, prima come consigliere e in seguito come presidente. Parallelamente è stata attiva nell’Eca (Ente comunale di assistenza), di cui è stata anche presidente, fino al suo scioglimento. L’Eca era un ente che aveva il compito di assistere persone in stato di bisogno, con la sede dove oggi si trovano le Istituzioni Riunite e una sala mensa posta all’interno dell’attuale Salannunziata.

E’ stata inoltre consigliere poi presidente della biblioteca popolare circolante “Andrea Ponti”, fino a quando fu assorbita dalla biblioteca comunale. Attiva nell’Udi (Unione donne italiane) di cui è stata anche presidente, nonchè componente del Comitato direttivo della Cgil Scuola.

“Molte generazioni di imolesi la ricordano come insegnante appassionata, docente per quasi quarant’anni di materie letterarie, dal 1960 in servizio alla scuola media ‘Valsalva’ e successivamente al Liceo scientifico ‘Valeriani’, fino al 1991, anno della pensione, capace di insegnare l’amore per la scuola e il rispetto verso le istituzioni continua la nota -. Era legatissima al marito Quinto Casadio, che ha ricoperto molti incarichi non solo nella nostra città, del quale ebbe a scrivere ‘a diversi anni di distanza la sua morte ha lasciato in me un dolore che non riesco a placare. Cerco di dare ancora il mio contributo a Università Aperta perché mi fa sentire viva e vicina mio marito’ (Quinto Casadio è stato presidente di Università Aperta)”.

“Negli ultimi anni aveva scritto quattro libri sulle sue radici e la sua esperienza sociale e politica, dedicati agli adorati nipoti Carlo e Federico”.

In uno di questi libri scriveva nel 2015: “giunta alla soglia dell’86esimo compleanno, pur restando presente e attiva in molte attività, penso di dover tirare i remi in barca anche se la voglia di fare sarebbe ancora tanta. Mi resta una buona lucidità che spero mi accompagni fino alla fine dei miei giorni”.

“Così è stato fino agli ultimi giorni prima di lasciarci. L’Amministrazione comunale esprime il più profondo cordoglio e la piena vicinanza al figlio Marco, a sua moglie Beatrice ed ai nipoti Carlo e Federico, a tutti i parenti e amici e a tutti coloro che l’hanno conosciuta e stimata”.