“In autunno situazione drammatica per famiglie, lavoratori, imprese e servizi. Chiediamo alle multiutilities politiche responsabili e agli enti locali di esercitare il ruolo pubblico”, il grido di allarme arriva da Cgil, Spi Cgil, Federconsumatori e Sunia dell’Emilia Romagna.

“All’inizio dell’anno siamo intervenuti, in splendida solitudine, per denunciare la dimensione insostenibile degli aumenti delle bollette di luce e gas pur con le misure di contenimento effettuate nei mesi precedenti dal governo. Nel prossimo autunno, ma ancor di più nel prossimo inverno, si prefigura una situazione drammatica per famiglie, lavoratori, imprese e sistema dei servizi dovuta agli aumenti spropositati dei costi energetici che porteranno a costi sociali inaccettabili – si legge nel comunicato -. La situazione già estremamente pesante per le famiglie in difficoltà, diventerà drammaticamente insostenibile per tutti”.

Le quattro associazioni chiedono alle istituzioni, “a partire dalla Regione ed dagli Enti locali, interventi urgenti per assumere decisioni volte ad affrontare questa complicatissima situazione. Interventi e misure che già oggi sono in essere, anche per effetto di confronti avvenuti nei mesi scorsi come: dilazione del distacco delle utenze, in caso di morosità, rateizzazione del pagamento delle bollette/sconti legati al reddito del nucleo, dovranno essere ulteriormente rafforzati ed estesi”.

Ma l’appello è ricolto anche alle multiutilities: “chiediamo politiche commerciali responsabili non mirate all’incremento  dell’utile e quindi al contenimento delle tariffe; impiego degli utili, dei dividendi o degli extra profitti non tassati per interventi rivolti alle fasce più deboli di utenti; interventi sulle tariffe del teleriscaldamento; disaccoppiamento dei prezzi dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili da quelli delle fonti fossili”.

E agli Enti locali, in qualità di soci e azionisti, si chiede che “esercitino appieno il loro ruolo pubblico per difendere e sostenere famiglie, lavoratori, imprese e servizi alla persona, utilizzando gli utili e i dividenti per integrare e irrobustire le misure decise a livello nazionale. Inoltre, riteniamo utile aprire una riflessione ed un confronto affinché gli enti locali soci di multiutilities creino, con la parte eventualmente eccedente la media dei dividendi degli ultimi  anni,  un  fondo sociale da destinare prioritariamente al contrasto della povertà energetica. Consapevoli del contesto socio-politico internazionale e delle sue conseguenze, occorrono comunque decisioni e azioni urgenti e non procrastinabili, soprattutto improntate ad una (ad oggi inedita) responsabilità sociale di tutti, per contrastare ciò che da molti analisti è considerata una fase che potrà portare ad un collasso di interi sistemi produttivi, compromettere l’erogazione dei servizi, esasperare il disagio sociale e le condizioni di povertà”.