Medicina riabbraccia il Barbarossa. La città è pronta ad accogliere il ritorno dell’Imperatore Federico I di Svevia nella 32ª edizione della festa medicinese per eccellenza. La leggenda riprende vita per le strade di Medicina dal 16 al 18 settembre.
Durante il fine settimana il centro storico si immergerà in una magica atmosfera medioevale grazie ai circa duemila figuranti che ravviveranno le piazze e le vie. Tra gli appuntamenti principali: il Palio della Serpe, la cena Imperiale e le sfilate storiche per le vie del centro.
I visitatori potranno gustare le specialità del territorio e perdersi nei percorsi tematici fra odori, sapori, arte e mestieri antichi, magie e colori, armi, giochi e musica. In ogni angolo della città musici, giocolieri, tamburi, streghe e cantastorie allieteranno gli ospiti.
Come nel 1155, calata la sera di venerdì 16 si anima il Castello di Medicina. Dalle ore 21 si apre il sipario e sfilano in festa per le contrade i musici, dame, cavalieri, nobili, popolani, streghe, eretici ed assassini. Tra mito e leggenda sarà rievocata la storia dell’Imperatore Federico I di Svevia e i festeggiamenti proseguiranno con la notte bianca.
Gli atleti delle cinque torri del Castello si sfideranno nella tradizionale “Caursa dal dog e tri” (corsa delle dodici e tre quarti) e dovranno percorre i 198 metri entro la fine dei 15 rintocchi della torre dell’orologio.
Sabato 17, dalle ore 17, ci sarà la sfilata di apertura e si darà il via a tantissime attività, eventi, mostre e spettacoli che si svolgeranno nelle diverse piazze, nel giardino della biblioteca, nel bosco delle streghe ed itineranti. Da non perdere: Il Palio delle Serpe alle ore 19; la Cena Imperiale alle ore 21 e lo spettacolo teatrale “L’albero dell’oblio” alle ore 22.30 che sarà presentato dal Gruppo Laboratorio Icaro.
Domenica 18, delle ore 9, prenderà il via il 3° Torneo nazionale di Arco Storico itinerante organizzato da ASD Arco Club di Medicina. Nel chiostro del Comune proseguirà la mostra “Il fante in cammino – viaggio di un balestriere crociato nel medioevo” a cura di “Contea Brisichellae et Vallis Hamoniae”. Seguirà una giornata piena di intrattenimenti per le strade del centro storico che si concluderà con il Grande Corteo storico.
“Finalmente il Barbarossa torna a Medicina. Lo aspettiamo da 3 anni – afferma il sindaco Matteo Montanari. Ringrazio tutte le persone, i volontari, i gruppi e la Pro Loco per il lavoro che stanno portando avanti già da tempo per fare tornare questa grande festa in tutto il suo splendore”.
“Sono passati tre lunghi anni dall’ultimo Barbarossa, per ovvie ragioni le ultime edizioni non si sono svolte ma ora siamo tutti pronti per il ritorno della manifestazione simbolo della nostra Città. Grazie all’entusiasmo, alla volontà e all’impegno di tutti i volontari coinvolti torneremo a vivere la magica atmosfera che contraddistingue la festa più amata dai medicinesi e non solo – aggiunge Lorenzo Monti, assessore al Turismo e Volontariato -. Raccogliamoci ancora una volta attorno alla leggenda medicinese più celebre e suggestiva con l’auspicio che il Brodo di Serpe sia medicina non solo per l’Imperatore ma anche per lo spirito di tutta la Comunità. Una leggenda trova la sua consacrazione restituendo un’identità e identità è unione…un’occasione per un rinnovato incontro di popolo. Siano allora spalancate le porte del Castello, che i bracieri tornino ad ardere e le coppe a traboccare! Bentornato Federico!”
La leggenda del Brodo di serpe
La tradizione popolare tramandata da secoli narra che Federico I di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, giunto malato al castello di Medicina fu miracolosamente guarito da un brodo al cui interno era inavvertitamente caduta una serpe. Il Barbarossa ordinò che il luogo della ritrovata saluto fosse chiamato Medicina e concesse nuovi confini e numerosi privilegi alla comunità.
Alle radici della leggenda non c’è soltanto la fantasia ma fatti storici documentati. Infatti, nel 1155, durante la sua discesa in Italia, il Barbarossa emanò un diploma imperiale che riconosceva diritti, privilegi, nuovi confini e difesa del castello di Medicina e del suo territorio.
(Foto di Paolo Golfarini)