La fauna femminile e maschile reduce da vacanze, long-weekend o soltanto gite fuori porta avrà nel mese di settembre a che fare con l’effimera “sindrome da rientro” che però a volte può creare ansia perchè le spumeggianti giornate del divertimentificio vacanziero dall’alba al tramonto sono terminate, così come i selfie ferragostani tutto bikini&infradito e lo sballo-aperitivo in spiaggia, un ricordo pure le sontuose cene (come non ci fosse un domani) consumate presso i baretti della “marina” affacciate al portocanale in golfino e jeans sdruciti, che da qui a poco diventeranno solo narrazioni nostalgiche con amici e colleghi su calorie ingurgitate e look fascinosi osservati e semmai rimpianti.
Il detto latino “mens sana in corpore sano” (mente sana in corpo sano) abbraccia l’unità psicofisica di queste due facoltà ed è stata la via maestra in ambito laboriosità e sobrietà per raggiungere una decente “prova costume” a Pasqua, persa ogni traccia di ciò dopo gli stravizi estivi in settembre sono urgenti all’oggi i rimedi per bannare l’ansia da “ritorno al futuro”.
Trucchi e barbatrucchi sono a disposizione per chi ambisce in fretta a (ri) appropriarsi di un corpo sano dopo i bagordi estivi, basta volerlo perché è facile ottenerlo, è solo questione di possibilità finanziarie a cominciare da ciò che “di base” offrono ad esempio le palestre cittadine che riapriranno a breve, “basculamenti” dei corsi di danza latino-sudamericano che sollecitano glutei e lombosacrali al pari (a dir loro) di quanto fanno di “miracoloso” lo step subacqueo e l’ydrobike in piscina contro quegli odiosi rilassamenti addominali e dorsali sopraggiunti (chissà mai perché) dopo mesi di notti “rock”.
Per le signore a cercar di rimediare alla perdita di tono alle cosce, dopo mesi di “lettino” cibandosi di leccornie e coca-cola, è in voga la curiosa tecnica dei fili riassorbibili che si inseriscono sottopelle con uno speciale ago tracciando una “U” capovolta, due nella porzione alta della coscia destra e due in quella sinistra, così da “tirare” questi fili verso l’alto risollevando i tessuti, come faceva mio nonno con il salame “gentile” quando a novembre si macellava il maiale, dopo due o tre settimane poi di fili se ne possono poi impiantare altri tre o quattro, costo di un migliaio di euro a zona.
Per eliminare invece le odiose “culotte de cherval”, per sollevare i glutei, basta iniettare prodotti ad azione lipolitica al costo di duemila euro, come quel che serve spendere in cinque sedute con luce infrarossa dal costo di 400 euro cadauna per quelle donne dal seno “generoso” che lottano con la forza di gravità.
L’erotismo, che di solito la calura estiva può esponenziare assieme alla fase di relax, può lasciare spazio alla fase del consolidamento relazionale per un “batticuore” balneare semmai appena nato. Unico distinguo da notare fra i sessi è quello che a differenza di lui, lei a qualsiasi età lo “farebbe” volentieri, se però dopo i cinquant’anni lei accamperà l’unica scusa ormonale in suo possesso (menopausa) ossia l’essersi liberata dall’impegno coniugale, vuole dire che (di lui) si è stancata.
D’altronde fino a qualche decennio fa verso i trent’anni si giungeva al matrimonio o ad una convivenza ed ai figli, ed a questo punto la vita amorosa era finita; oggi invece non è più così perché se due partner non riescono a conservare l’amore, la coppia “scoppia”.
Ansia da ritorno dove invece qualcosa cambia in meglio è in ambito “prole” per ciò che può “patire” un genitore nel periodo estivo dove può rimane sveglio tutta notte fino a che il pargolo non è rincasato, giusto che ragazze e ragazzi in vacanza si divertano e relazionino ma le statistiche in questi casi sono impietose perché il maggior numero di incidenti avviene proprio di notte al rientro dalle location di svago.
E’ pura utopia, come proposto da qualche “bacchettone”, anticipare il divertimento facendo così correre meno rischi a questi giovani “utenti” sempre incoraggiati a fare di più. Si dimentica troppo spesso che è proprio il periodo estivo dove si vedono “sbocciare” fra i giovani i primi amori anche se non importa se saranno di brave durata e si infrangeranno al primo “step”, conterà invece in futuro (a loro tutela) l’essere “implacabili” da parte delle Forze dell’Ordine con i pazzi al volante soprattutto se hanno bevuto troppo.
(Giuseppe Vassura)