Imola. A pochi giorni dalle elezioni politiche Cia-Agricoltori Italiani Imola invita i candidati, dopo aver presentato le richieste nelle scorse settimane, a considerare il settore agricolo come determinante per il territorio imolese. Sono quattro, in particolare, i temi urgenti e imprescindibili che dovranno, secondo Luana Tampieri, presidente dell’associazione, diventare una priorità del prossimo governo:

  • sostegni per mitigare i costi energetici e di produzione;
  • opere per garantire l’irrigazione;
  • controllo della fauna selvatica;
  • reperimento della manodopera agricola.

“Siamo arrivati a una situazione paradossale: chi produce cibo e tutela il territorio va verso una crisi irreversibile che però, quasi sempre, dipende da fattori esterni. Proprio su questi ostacoli chiediamo di intervenire in maniera chiara e urgente, perché non è più pensabile relegare l’agricoltura ai margini delle scelte politiche, ricordandosi degli agricoltori solo quando devono assicurare cibo nei momenti di crisi, dalla pandemia alla guerra in Ucraina”.

Tra le richieste ci sono, in primo luogo, “misure per calmierare i costi di produzione fuori controllo: misure fiscali e sostegni per l’acquisto del gasolio agricolo e dei fattori produttivi essenziali come mangimi, fertilizzanti, sementi e piantine; l’autorizzazione europea a immettere nella rete elettrica oltre ai propri livelli annui di autoconsumo. Un altro intervento urgente è quello legato ai cali produttivi dovuti a fattori climatici, partendo dall’esonero per le aziende dei territori in Stato di emergenza da siccità”.

Inoltre, accanto a un’azione immediata e diretta nei confronti delle aziende, “serve un piano più ampio per la ristrutturazione e un intervento infrastrutturale per creare e garantire l’acqua per l’irrigazione anche in periodi di forte siccità e assenza di precipitazioni. Quest’anno molte aziende – continua la presidente di Cia Imola – non sono state in grado di irrigare perché letteralmente non raggiunte da alcuna derivazione che consentisse di prelevare l’acqua da canali o fiumi e questo non deve più accadere. Un altro problema capace non solo di provocare danni incalcolabili alle aziende, ma anche di mettere in pericolo le persone è il proliferare incontrollato della fauna selvatica, in particolare i cinghiali e gli uccelli. Per questo chiediamo che venga nominato un   per la gestione della fauna a livello governativo e venga istituita una che abbia il potere di prendere decisioni emergenziali per evitare che cinghiali e uccelli agiscano indisturbati”.

Non ultimo – conclude Tampieri – “è il problema del reperimento di manodopera agricola qualificata. Rilanciamo la richiesta, già espressa, di avere sul territorio un vero e proprio ‘collocamento agricolo’ per l’incontro della domanda e dell’offerta, anche a tutela delle aziende e lavoratori. Inoltre, serve una semplificazione e una che consentono alle aziende di reperire manodopera, anche attraverso l’innovazione digitale. Non sono richieste che riteniamo straordinarie, ma di provvedimenti che la nostra associazione chiede da tempo: il ‘minimo sindacale’ per consentire alle nostre aziende di non soccombere”.