Imola. Sia nel voto della Camera sia in quello del Senato, per quanto riguarda il Comune di Imola, prevale il centrosinistra nelle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Il Pd si conferma primo partito con l’alleato verde-rosso con un’ottima percentuale e un buon risultato pure per +Europa-Emma Bonino. Ma si rivoluziona il centrodestra con Fratelli d’Italia che supera il 20% e la Lega che subisce una botta notevole. Abbastanza bene il Movimento 5 stelle e Azione-Italia Viva.
Vediamo i risultati in relazione alle politiche del 2018 alla Camera. Nell’uninominale Angelo Bonelli raggiunge il 40,8% spinto dal Pd al 32,98% che ha al suo interno pure Articolo Uno che nel 2018 era fuori dalla coalizione (contro il 29,64% del 2018, ma nelle ultime elezioni comunali del 2020 era al 39,7%, ovvero 7% dietro), Alleanza Verdi-Sinistra (4,28% non ci sono raffronti con il 2018), e +Europa al 3,43% (3,23% nel 2018) con Impegno Civico-Di Maio allo 0,39% (nessun raffronto). Dunque il Pd che si conferma primo partito con un alleato (Articolo Uno dentro il Pd può aver inciso per circa il 2%) e Alleanza Verdi-Sinistra che ottengono un risultato lusinghiero, probabilmente per essersi schierati più a sinistra del Pd.
Seconda, ma staccata, Benedetta Fiorini per il centrodestra con il 32,14% trainata da Fratelli d’Italia al 21% (contro il 2,67% del 2018 e il 7,1% delle comunali 2020), la Lega al 6,13% (contro il 15,17% del 2018 e il 17,06% delle comunali 2020, un disastro), Forza Italia al 4,57% (contro l’8,38% del 2018 e il 2,95 delle comunali 2020) e Noi Italia allo 0,74% (contro lo 0,62% del 2018). Un ribaltamento totale nei rapporti nella coalizione con Fratelli d’Italia che prende la spinta data a livello nazionale per superare il 20% e diventare il secondo partito a Imola, la Lega che registra un risultato più che dimezzato rispetto a quattro anni fa e pure Forza Italia, assente dal consiglio comunale, che si dimezza in confronto al 2018. Tradotto, senza il successo eccezionale di Fratelli d’Italia, il centrodestra sarebbe rimasto abbondantemente sotto il 30%.
Al terzo posto in città il Movimento 5 stelle con l’11,5 per Lorenza D’Amato e l’11,37% dei pentastellati. Ovviamente si tratta di un risultato nettamente inferiore alle politiche del 2018 (29,18%) quando il M5s divenne primo partito a livello nazionale con un exploit eccezionale, ma è un recupero rispetto alle elezioni amministrative di due anni fa quando il Movimento si fermò al 6,4% circa con un solo consigliere comunale, Ezio Roi, dopo le note vicende delle dimissioni anticipate dell’ex sindaca Manuela Sangiorgi.
Al suo debutto, Azione-Italia Viva ottiene un buon risultato con Mara Mucci al 9,14% e il suo partito all’8,86% prendendo sangue probabilmente dai partiti più di centro sia del centrodestra sia del centrosinistra.
Chiudiamo con l’estrema sinistra di Unione popolare all’1,53%, solo in parte confrontabile con Potere al Popolo che nel 2018 arrivò all’1,39% e con ItalExit di Gianluigi Paragone, in città costituita in buona parte da ex M5s, che ottiene l’1,77% dei consensi. Tutti gli altri partiti sulla scheda elettorale sono arrivati a risultati molto bassi.
E diamo un’occhiata pure al Senato per le principali coalizioni. Per il centrosinistra Pier Ferdinando Casini è al 40,56% con il Pd al 32%, Alleanza Verdi-Sinistra al 4,79% e +Europa al 3,61% con Impegno Civico-Di Maio allo 0,38%.
Sotto Vittorio Sgarbi per il centrodestra con il 31,93% con Fratelli d’Italia al 20,6%, Lega al 6,24%, Forza Italia al 4,4% e Noi Italia allo 0,79%.
Poi il Movimento 5 stelle all’11,64% e Azione-Italia Viva all’8,86%. Le percentuali cambiano assai poco rispetto alla Camera e quindi le valutazioni politiche sono le medesime.
(Massimo Mongardi)