Per capire cosa veramente è accaduto il 25 settembre bisogna fare un viaggio nel tempo e fermarsi nel 2009.

E’ un anno particolare, il Pd sembra finalmente aprirsi al nuovo, alla democrazia dal basso, ridiventare una forza progressista. La presenza alle Primarie di Ignazio Marino provoca un’ondata di entusiasmo e partecipazione che sembra trasformare il partito nel contenitore perfetto per la maggioranza degli italiani.

Anche Imola risente di questo effetto benefico, nuove adesioni, nuovo impegno, l’illusione che la Democrazia dal basso stia veramente cambiando le prospettive politiche.

In realtà era più finzione che effettivo cambiamento: vuoi organizzare incontri sul tema della pedofilia? Dai, non è il momento giusto. Poi conosci episodi di pedofilia a Imola? Vedi, il problema non esiste… Vuoi organizzare incontri con i rappresentanti sindacali delle principali aziende metalmeccaniche? Grande idea, ci incontriamo… una volta… si, si, si, più avanti, quando non so.

Nel 2011 nelle piazze italiane si raccolgono firme contro “il Porcellum” e viene chiesto il permesso di farlo anche a Imola, epperò, in quegli anni si viveva tra immensi però, parliamone, aspetta, forse non è il momento, è tardi, è presto, siamo sicuri?

In quel periodo ero tesserato presso il Pd Imola e collaboravo con l’associazione “Insieme per il Pd”.

Questa associazione era composta da tanti giovani bolognesi, e non solo, e, per dare una fotografia chiara, nel proprio pantheon aveva politici come Civati, Serracchiani, Gozi e Cuperlo.

Un giovedì pomeriggio, profondamente depresso dai tentennamenti imolesi per la raccolta firme, contattai Marco, il portavoce dell’associazione per denunciare la situazione. Anche lui era molto perplesso dalla posizione del Pd. All’improvviso avemmo l’illuminazione: e se raccogliessimo le firme come “Insieme per il Pd”? Intuizione geniale!

Cosi, martedì 6 settembre 2011, durante uno sciopero indetto dalla Cgil, in collaborazione con Italia dei Valori e Sel attivammo tre banchetti affiancati.

Il successo fu clamoroso, in circa tre ore vennero raccolte oltre 400 firme, ma non finisce qui.

Di fronte ad una fila sempre lunghissima di cittadini che pazientemente volevano firmare passeggiavano in continuazione i maggiorenti del partito. Passa una volta, passa due, passa tre, alla fine anche coloro che avevano osteggiato la raccolta firme si fermarono per firmare.

Non solo: l’enorme successo aveva fatto riposizionare i dirigenti verso una posizione di collaborazione proponendo, per i banchetti successivi, una raccolta comune (ma con tavoli separati). Per farla breve partimmo dai tavoli separati, per passare ad un tavolo unico privo del logo di “Insieme per il Pd” ed infine essere esclusi dalla raccolta. Alla fine vennero enfatizzate le grandi intuizioni del Pd locale e la calorosa risposta dei cittadini.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Questa era la tecnica del potere: ti faccio credere di essere libero, con noi potrai parlare di tutto, non abbiamo pregiudizi… a condizione che il tuo pensiero sia quello calato dall’alto.

In quegli anni troviamo le radici delle catastrofi del 2018 e del 2022. Tantissimi giovani di valore si sono allontanati dal Pd ed hanno abbandonato la politica. Nel nostro piccolo imolese potremmo fare nomi e cognomi di apprendisti politici bravi che hanno ottenuto grandi successi lavorativi lontani dal Santerno. Una vera e propria fuga di cervelli.

Altri sono semplicemente fuggiti dal Pd per accasarsi con Renzi e Calenda.

Non a caso, pur con una comparazione arbitraria, tra il 2020 (Comunali) ed il 2022 (Politiche) l’ex partitone ha perso 1.600 voti. Un’enormità se consideriamo che i votanti sono aumentati di circa il 7%.

Gli errori degli ultimi 10 anni, ma in particolare l’incapacità di entrare in sintonia o in empatia con i lavoratori, ha fatto percepire tale partito come un’associazione di persone che curano il personale interesse e non certo quello della società.

Il Pd non è il partito dei lavoratori, dei disoccupati, dell’ambiente, della pace, è rimasto un punto di riferimento solo per i diritti civili, un nuovo partito radicale e poco di più.

Ultima considerazione: un numero significativo di ex Pd ha seguito Renzi nella nuova esperienza.

Ne conosco tantissimi e tutti sanno che, pur rispettandoli, mai e poi mai li voterei. Però su queste persone mi permetto di esprimere un giudizio etico: la grande differenza tra “renziani” e Pd è legata all’onestà intellettuale. Il renziano non finge di essere un’altra cosa, lo puoi amare o odiare, ma sai con chi ti confronti. Il dirigente piddino è gemello del renziano con l’unica differenza che finge di essere quello che non è. E gli elettori se ne sono accorti.

Il risultato lo abbiamo visto il 25 settembre: dopo avere pugnalato ed infamato per 18 mesi Giuseppe Conte scopri che “Conte è vivo e lotta assieme agli ultimi”, dopo essersi fatti deridere dal duo Calenda – Renzi (non proprio dei premi Nobel) scopri che il loro stato di salute è ottimo, ma in particolare scopri che aver rinunciato ad una collaborazione con il M5S ha dato un contributo decisivo alla destra per conquistare tantissimi collegi uninominali.

Può andare peggio? Si, decisamente si! Se il sindaco Panieri non sospenderà il patto con la città iraniana di Ardakan, il Pd apparirà come il difensore ad oltranza dei regimi totalitari che oltraggiano le donne.

La politica, almeno in certi momenti, non è solo selfie e Formula 1, ma anche assunzione di responsabilità.

P.S. Il citato Marco è Marco Lombardo eletto Senatore il 25 settembre. Nel Pd? No di certo, era del Pd, ma oggi appartiene alla squadra di Azione. Quando si dice investire per il futuro…

(Mario Zaccherini)