La Cgil torna in piazza  l’8 ottobre a Roma per difendere la Costituzione e i valori antifascisti che hanno portato alla libertà e alla democrazia e lancia un decalogo di proposte in difesa dei lavoratori e dei pensionati.

Ad un anno esatto dall’assalto alla sede nazionale della Cgil da parte di squadristi fascisti e diverse settimane prima del voto, la Cgil decide la manifestazione di sabato prossimo.

Non solo per commemorare ma anche per rilanciare le  proposte del sindacato indipendentemente da chi vinceva le elezioni.

Il decalogo di proposte tiene conto della grave situazione determinata dalla guerra e dalle speculazioni energetiche e sulle materie prime.

L’emergenza energetica va affrontata subito riducendo il costo delle bollette per famiglie e imprese utilizzando gli extra profitti e introducendo pagamenti rateali a lunga scadenza.

Altrimenti molte attività soprattutto di medie e piccole dimensioni rischiano di chiudere con migliaia di posti di lavoro a rischio. Per combattere l’emergenza occorrono interventi straordinari come fu fatto durante la pandemia.

Poi occorre guardare al futuro e utilizzare al meglio le risorse del PNRR attivando politiche dello sviluppo che accompagnano le scelte sulla transazione ecologica, salvaguardando l’occupazione e la formazione delle persone. Vanno aumentati i salari e le pensioni per difendere il potere d’acquisto delle famiglie dalla morsa dell’inflazione e va attuata una riforma del fisco in termini progressivi, per meglio distribuire la ricchezza prodotta nel paese.

Va rivisto il mercato del lavoro introducendo più certezze per i giovani evitando la fuga all’estero e garantendo rapporti di lavoro stabili.

Allo stesso tempo occorre mettere mano al sistema previdenziale per consentire pensioni adeguate alle future generazioni e un adeguamento delle pensioni attuali al caro vita.

Questi in sintesi i temi di fondo che saranno affrontati in piazza del Popolo a Roma il prossimo 8 ottobre alle ore 13.30 vi aspettiamo numerosi.

(Maurizio Lunghi, segretario generale Cgil di Bologna – Foto Cgil Bologna)