Le piattaforme digitali impattano fortemente sulle nostre vite, concentrando sempre più il potere e la ricchezza nelle mani pochi. Cosa possono guadagnare le comunità locali dalla presenza delle piattaforme? E cosa perdono in termini di potere e ricchezza? Esistono delle vie alternative?

Per piattaforme digitali si intendono quelle infrastrutture che facilitano il rapporto tra vari tipi di business e consumatori. In particolare, hanno la funzione di accorciare le distanze tra chi ha una necessità e chi la può risolvere (es: Uber per i trasporti, Amazon per gli acquisti di beni o Google per la ricerca di esercizi commerciali in rete…).

Si tratta di nuove forme di potere capitalistico nate a cavallo dell’ultimo secolo, di cui conosciamo ancora poco i rischi. Ci chiediamo quindi: quanto incidono sulla nostra libertà? Come possiamo tutelare l’economia dei territori? Ci può essere una via cooperativa?

Ne parla in questo video il teologo ed esperto di etica delle tecnologie Padre Paolo Benanti, assieme ad attori del mondo cooperativo. Un dibattito per comprendere quanto queste impattino sul nostro sistema e come possiamo agire per diminuire l’impoverimento economico delle nostre comunità dovuto alla crescita delle grandi multinazionali del digitale.

Padre Paolo Benanti

Padre Paolo Benanti è un francescano del Terzo Ordine Regolare – TOR – che si occupa di etica, bioetica ed etica delle tecnologie. In particolare i suoi studi si focalizzano sulla gestione dell’innovazione: internet e l’impatto del Digital Age, le biotecnologie per il miglioramento umano e la biosicurezza, le neuroscienze e le neurotecnologie.