Dozza (Bo). Sarà inaugurata giovedì 20 ottobre, ore 17, la Sala delle Armi del Museo della Rocca di Dozza, dopo l’intervento di restauro conservativo.

Un ambiente dal grande fascino, collocato nel piano nobile del castello, che nella sua configurazione attuale risale al XIX secolo. Fino a quell’epoca, infatti, lo spazio era destinato a foresteria per l’alloggio degli ospiti. Testimonianze datate 1795 descrivono la zona rialzata come la ‘camera del camino’ e l’armeria era collocata, invece, nella galleria annessa all’appartamento del secondo piano sovrapposta alla loggia. Il soffitto ligneo è completamente dipinto e le pareti presentano un intonaco a tinta unita. Le armi ora esposte sono una parte di quelle rinvenute nel 1960 all’interno della rocca.

Le opere di riqualificazione, commissionate dalla Fondazione Dozza Città d’Arte che ha in carico la gestione del polo museale per conto del Comune di Dozza, si sono rese necessarie dopo la verifica di una serie di criticità legate agli inevitabili segni dello scorrere del tempo. Nella Sala delle Armi, infatti, erano visibili fessurazioni su gran parte delle pareti con la pellicola pittorica soggetta ad evidenti fenomeni di esfoliazione. L’intonaco sotto le finestre era fratturato e disgregato in più punti a causa di infiltrazioni d’acqua provenienti dall’esterno. Il pavimento sottostante presentava problematiche relative ad efflorescenze saline causate dal ristagno di acqua meteorica in arrivo dalle finestre. Il soffitto ligneo dipinto a cassettoni, infine, era attraversato da fessurazioni di varia entità e interessato da alterazioni cromatiche. Capitava talvolta di trovarne piccoli frammenti caduti a terra.

Il progetto di restauro della Sala Armi si è dato l’obiettivo, in primis, di indagare e rispettare la complessità dell’ambiente. Da qui l’avvio dei lavori, sotto la direzione dell’architetto Dervis Nanni e con la parte esecutiva affidata alla BioRes Restauri di Francesco Savoia e Marcello Pedocchi, concentrati in modo particolare sul soffitto ligneo interamente dipinto, pavimento, pareti e infissi delle finestre. Inoltre, si è proceduto anche alla pulitura, al consolidamento e alle eventuali integrazioni necessarie. Un cronoprogramma che ha registrato intensi ritmi di lavorazione, da aprile a metà settembre 2022. I restauri hanno sollecitato anche l’ideazione di un nuovo allestimento finalizzato a valorizzare sia l’ambiente rimesso a nuovo sia oggetti storici che meritano di essere esposti nel percorso di visita del museo. Il costo complessivo dell’intervento ammonta a circa 70mila euro. I finanziamenti necessari sono stati ottenuti in massima parte attraverso il percorso di mecenatismo dell’Art Bonus, con il prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola sempre attenta al patrimonio storico, culturale, artistico e monumentale del territorio. Altre risorse provengono dal Servizio Patrimonio della Regione Emilia-Romagna e dal bilancio della Fondazione Dozza Città d’Arte.

L’evento inaugurale, che riconsegnerà alla collettività uno spazio completamente riqualificato, vedrà la presenza del sindaco di Dozza Luca Albertazzi, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola Rodolfo Ortolani, del direttore dei lavori Dervis Nanni, dei rappresentanti di BioRes Restauri Francesco Savoia e Marcello Pedocchi e della presidente della Fondazione Dozza Città d’Arte Simonetta Mingazzini.