Spett. redazione,
Noi, “Cittadini per un Autodromodiverso”, non potevamo non associarsi agli amici di Legambiente e a quelli del Comitato Autodromo nell’aperta critica verso la conduzione dell’autodromo di Imola che, da sempre a decorrere dal fatidico 2007, affligge l’intera cittadinanza imolese.

Davvero riteniamo non sia possibile riconoscersi nella critica dell’assordante rumore che disturba le tante scuole disseminate tutto attorno alla pista? O forse preferiamo volgere il capo dall’altra parte riguardo l’inutile e dannosissimo inquinamento prodotto da motori sovralimentati che scorrazzano lungo il tracciato per puro divertimento (di pochi, aggiungiamo noi) mentre a noi viene raccomandato di porre la massima attenzione all’inquinamento da combustione fossile?

Si potrebbe poi aggiungere anche il non piccolo particolare dell’enorme spesa che il mantenimento dell’autodromo comporta mentre le denunce di carenze di ogni tipo della Pubblica Sanità prendono sempre più forma e colore.

Basterebbe tutto ciò a far prendere una immediata modifica all’attuale gestione dell’autodromo se non esistesse, purtroppo, una forte mancanza di lungimiranza nella classe politica che da anni amministra la nostra città, con la sola breve pausa di qualche anno fa, pausa che, forse, è bene riporre nel dimenticatoio.

Purtroppo la visione di un futuro incombente, e sempre più minaccioso, è decisamente assente nelle persone che ci amministrano, troppo attente alla conservazione dello status quo per riuscire anche solo ad immaginare un futuro possibile per la conservazione della nostra specie. E neppure, a quanto pare, è risultata sufficiente la batosta elettorale appena subita a far riflettere sulla possibilità di un deciso cambio di rotta: occorre saper vivere in un presente per poter sognare un futuro diverso!

Così, statene certi, continueremo a veder scorrazzare vecchie auto scarburate su e giù per la salita della Tosa, a leggere di immense presenze di folla in assenza di giudizio su quello che ciò comporta ma unicamente alla quantità di denaro che arriva (sempre che sia vero …), continueremo a portare le giovani scolaresche ai bordi della pista tacendo sul fatto che su quell’asfalto (e su quello di tante altre piste simili di tutto il mondo) troppi giovani sono morti per far divertire altre persone e che sarebbe bene individuare strade diverse dalla deleteria passione per la velocità.

Il nostro vecchio mondo sta mutando, e in fretta, e forse non abbiamo più tempo per ravvederci, per individuare i nostri errori e carenze: qualcuno riesce a rendersene conto?

(Cittadini per un Autodromodiverso)