Imola. “Mungo ni mama… Anche in Africa si può fare impresa!”. African Looms, organizzazione etica che ha come obiettivo quello di produrre un miglioramento delle condizioni generali di vita delle persone africane, in Kenya, lancia un progetto rivolto alle ragazzi madri e ai loro bambini.
Giovedì 10 novembre, ore 18, nella sedi di Noesis, azienda che supporta anche economicamente il progetto, in via Ercolani 5/B a Imola, verrà presentato il percorso pensato per dare alle persone autonomia e capacità di autogestione.
Attraverso la proiezione di immagini, relative a lavoro, safari, vita quotidiana… il fondatore Girolamo Asta condividerà il racconto del viaggio fatto in settembre in Kenya, nella regione del Meru, illustrerà ciò che è stato fatto fino ad ora e la seconda parte del Progetto che sta nascendo: il “Mwanamke Training Center”.
Per informazioni e conferma della partecipazione scrivere a [email protected] oppure telefonare allo 0542.641922.
African Looms
Nasce nel 2001 come impresa no profit locale, nella Regione del Meru, da un’idea del suo fondatore, Girolamo Asta, allora residente in Kenya, come supporto verso un gruppo di ragazze madre alle quali offrire un’opportunità di lavoro che permettesse loro di evolvere la situazione di vita, loro e dei loro bambini, in una logica di autodeterminazione.
Inizialmente è stato avviato un laboratorio tessile per la produzione di tappeti, tramite la tecnica del “Pezzotto della Valtellina” che utilizza materiali di scarto dell’industria tessile.
“Lo scopo finale di questa iniziativa è sempre stato quello di aiutare le persone ad ‘auto-organizzarsi’ per andare oltre lo schema degli “aiuti umanitari internazionali” che a volte, passate le fasi di emergenza, rischiano di diventare motivo di dipendenza per le popolazioni le quali, causa questo meccanismo, non riescono mai ad acquisire fiducia nelle proprie capacità di auto aiutarsi – afferma Asta -. Vogliamo creare opportunità di lavoro per far sì che le ragazze, attraverso la formazione su competenze specifiche e la creazione di utili economici, derivanti da una gestione d’impresa, possano generare entrate economiche regolari e determinare la possibilità di finanziare interventi di aiuto per altre persone”.
Avviamento come attività di Tafle banking
Ora il progetto vuole espandersi, connettendosi ad una situazione già in corso, la Theresa’s Foundation, e creata dalla manager locale dell’organizzazione, già responsabile del laboratorio tessile, Celina Kaaka. È stata avviata una attività di educazione finanziaria, chiamata “Table Banking” la quale ha coinvolto al momento 7 mila donne, suddivise in gruppi di 20-25 persone, gestiti da una ventina di manager del luogo, selezionate per questo progetto.
L’obiettivo è acquistare un terreno nel Meru, per costruire progressivamente un centro di accoglienza e formazione, dove ospitare le ragazze, formarle e fornire loro le competenze per avviare, in modo indipendente, progetti imprenditoriali che potranno inizialmente essere finanziati tramite la suddetta attività o attivando un meccanismo di micro credito.
Mwanamke training center
Le ragazze, selezionate in base allo stato di necessità, verranno ospitate per un periodo indicativo di 1 anno, all’interno del Centro, supportandole nell’avvio di piccole attività imprenditoriali, finanziate con i soldi che loro stesse, attraverso piccoli lavori, saranno state in grado di risparmiare e che verranno immessi nel network del Table Banking.
Nel periodo di permanenza, dovranno acquisire le competenze sufficienti per gestire poi in autonomia e indipendenza la propria situazione di vita.
Al termine di questo periodo, dopo avere verificato le effettive condizioni, saranno invitate ad uscire per lasciare posto ad altre ragazze che avranno la necessità di questo aiuto temporaneo.
Per approfondire: www.africanlooms.org