La scossa di terremoto registratasi la mattina del 9 novembre alle 7.07 con magnitudo 5.7 ed epicentro sulla costa pesarese è stata avvertita forte in Romagna e anche a Imola, nei paesi della Vallata e in generale nel circondario, soprattutto da chi abita ai piani alti. Fin dalle 8 circa, sono state eseguite tutte le opportune verifiche dalle forze dell’ordine e dalla Protezione Civile. Fortunatamente, nell’imolese non si registrano segnalazioni particolari o situazioni di pericolo nè danni a persone e abitazioni.

Così come non si segnalano danni, a parte alcuni piccoli crolli, sia nelle Marche che nelle altre zone dove lo sisma si è avvertito. Si tratta comunque di un evento importante. Uno sciame con oltre 50 scosse in poche ore, e un’attività che sta ancora proseguendo, di una potenza che nella zona non si avvertiva da oltre 100 anni.

Preoccupazione anche nei territori del circondario imolese. “Tuttavia raccomando a tutti i cittadini cautela e di informarsi sui comportamenti sicuri da mantenere in caso di eventi sismici – sottolinea il sindaco di Imola Marco Panieri -. Stiamo predisponendo del materiale informativo sul tema, che molto presto sarà inviato nelle case di tutte le famiglie e di tutti gli imolesi. Anche il Comune di Imola sta facendo e farà la sua parte nel supporto alla comunità per le difficoltà che potrebbero verificarsi su questa o altre emergenze”.

Assai interessante ciò che afferma il sindaco di Castel del Rio, Alberto Baldazzi, zona molto sensibile a tali eventi dove stavolta il sisma con epicentro nella costa al largo di Pesaro è stato sentito in particolare ai piani alti: “Da qualche anno, seguo con interesse lo studioso di tali fenomeni Dutchsinse, uno youtuber e blogger statunitense (presente pure su Facebook dove molti lo seguono, ndr) che ‘prevede’ terremoti seguendo il loro percorso attraverso le faglie della terra. Beh, quello nelle Marche lo aveva previsto proprio nei giorni scorsi… così come tanti altri eventi. Quando ha parlato dell’Italia cinque o sei giorni fa, io speravo che si sbagliasse, ma fino a questi giorni ha consigliato di stare all’erta nel centro-Italia…”.

Il comunicato della Sala di Sorveglianza sismica (ore 18 del 9 novembre)

La Sala di Sorveglianza sismica, a partire dal terremoto di magnitudo Ml 5.7 (Mw 5.5) alle ore 7.07 del 9 novembre, al largo della costa marchigiana nella provincia di Pesaro Urbino, ha localizzato 89 terremoti in totale.

Di questi: 21 eventi hanno avuto magnitudo minore di 2.0, 54 magnitudo compresa tra 2.0 e 3.0, 11 tra 3.0 e 4.0, 1 tra 4.0 e 5.0 e 2 tra 5.0 e 6.0.

Sismicità storica nell’area

Dal punto di vista storico, l’area costiera compresa tra Ancona e Pesaro è caratterizzata da sismicità locale abbastanza frequente e a volte rilevante. L’area ha risentito, inoltre, gli effetti di forti terremoti generalmente definiti “riminesi” (1672, 1786, 1916), anche se i loro epicentri potrebbero essere in effetti localizzati in mare al confine tra Romagna e Marche. La scarsa qualità dei dati strumentali – disponibili solo dal secolo scorso – non permette di stabilirlo con certezza nel caso dei terremoti più antichi; la presenza di questi terremoti e di altri lungo la costa anconetana e del Conero, almeno dalla seconda metà del Duecento, suggerisce che il fenomeno dei terremoti localizzati in mare, a poche decine di chilometri dalla costa marchigiana settentrionale, sia tutt’altro che raro.

Le localizzazioni epicentrali dei terremoti storici sono ricavate da dati macrosismici, basati cioè su osservazioni di effetti sul territorio, pertanto le stime delle localizzazioni riportate nel catalogo storico risultano sulla terraferma. Questo non esclude che alcuni terremoti storici siano avvenuti a mare come quello avvenuto oggi. Le testimonianze storiche attendibili sui terremoti avvertiti in quest’area risalgono come si è detto almeno al Duecento e riguardano terremoti che inizialmente sono segnalati solo dalle città principali (Ancona, Fano, Pesaro). Nel Settecento, grazie all’attività di diaristi contemporanei dislocati a Pesaro, Fano, Senigallia e Ancona è stato possibile ricostruire, a volte con notevole dettaglio, l’andamento della sismicità locale. E’ ragionevole pensare che qualcuna delle scosse accuratamente registrate da Francesco Pesaresi e Giovanni Maria Mastai Ferretti a Senigallia o dall’anonimo “tenente della fortezza” di Pesaro, riguardasse eventi simili a quello che si è verificato oggi.

(Massimo Mongardi)