Dozza (Bo). Inventariazione e divulgazione in rete dei documenti conservati nell’archivio storico di Dozza. E la realizzazione di un libro capace di fissare nel tempo, per sempre, la storia del borgo. Il 7 dicembre, con un evento di presentazione in programma in Rocca a partire dalle ore 17.30, verranno svelati alla comunità tutti i dettagli relativi all’ampio progetto culturale elaborato negli ultimi anni nel paese dai muri dipinti.
All’evento prenderanno parte Luca Albertazzi, sindaco di Dozza, don Lindo Contoli, Simonetta Mingazzini, presidente della Fondazione Dozza Città d’Arte, Andrea Padovani, professore di Storia del Diritto Italiano nella facoltà di Giurisprudenza dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Mirella M. Plazzi, funzionaria del Settore Patrimonio culturale – Area Biblioteche e Archivi della Regione Emilia-Romagna ed Enrico Angiolini. Modererà l’appuntamento la giornalista ed editrice Miria Mazzetti. Previsto, inoltre, un intervento musicale del maestro Giuseppe Fausto Modugno.
E’ in questo contesto che si inserisce, la presentazione del volume “Dozza. Storie, luoghi e tradizioni di uno dei borghi più belli d’Italia” scritto da Simonetta Mingazzini. L’opera realizzata dalla presidente della Fondazione Dozza Città d’Arte, nata da un’idea condivisa con il parroco don Lindo Contoli della chiesa di San Lorenzo in Piscerano nel vicariato dozzese, ripercorre in otto sezioni la storia, il territorio e le tradizioni del paese dalle sue origini ai nostri giorni. Dalle tracce storiche dell’abitato all’evoluzione della Rocca, un tempo fortezza ed oggi curata casa museo. Ma anche l’affascinante percorso di visita del castello, le sue splendide collezioni, i luoghi da visitare dentro e fuori dal borgo e lo scenario contemporaneo. Senza dimenticare l’ampio capitolo dedicato al Muro dipinto, patrimonio artistico inestimabile a cui è legata la fama nel mondo del gioiello collinare, e la chiosa bibliografica.
Un saggio completo, articolato in 270 pagine e corredato da oltre 300 immagini e fotografie, capace di ripercorrere le vicende di una comunità nel corso dei secoli e di salvaguardare quel prezioso capitale di memoria a beneficio di residenti, turisti, appassionati e visitatori. Il libro è patrocinato dal municipio locale, contiene i contributi del professore di Storia del diritto medievale e moderno dell’Università di Bologna Andrea Padovani, l’interessante focus ‘La solidarietà dei laici’ di don Lindo Contoli e le parole del sindaco Luca Albertazzi, ed il ricavato delle vendite contribuirà ad alimentare i tanti progetti della Fondazione Dozza Città d’Arte. Una realtà che ogni anno sostiene pure l’operatività della Fondazione di Culto Santa Caterina di Imola.
L’archivio storico
Non tutti sanno che all’interno del palazzo comunale di Dozza, nei locali dell’antico macello oggi restaurati e corredati da moderne scaffalature metalliche ed impianti a regola d’arte, sorge uno dei più datati archivi storici dell’intera provincia di Bologna. Un patrimonio che il sindaco Luca Albertazzi, dal 2016, tutela attraverso una mirata operazione di riordino, inventariazione analitica ed informatizzazione a beneficio delle future consultazioni da parte della collettività. Un’operatività innescata dalla preziosa donazione di don Lindo Contoli, parroco della chiesa di San Lorenzo in Piscerano, a cui hanno fatto seguito i contributi stanziati dall’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna ora confluito nel settore Patrimonio Culturale – Area Biblioteche e Archivi.
Oltre 200 metri lineari di scaffali che, dopo una prima fase di riordino e di conoscenza della documentazione contenuta, sono stati inventariati analiticamente ed inseriti in un’apposita sezione, consultabile a breve una volta terminate le operazioni di collaudo informatico in corso, della piattaforma online Ibc-xDams (Archivi ER-Sistema Informativo Partecipato degli Archivi Storici in Emilia-Romagna). “Un elenco diffuso di tutti i documenti archiviati dal 1398 al 1977 completo della minuziosa descrizione delle testimonianze inventariate e della loro datazione – anticipa Enrico Angiolini, storico ed archivista professionista della cooperativa sociale Open Group di Bologna schierato in prima linea nel percorso -. Ma anche gli scritti della Congregazione di Carità di Dozza fondata dal comune nel 1842, con tracce di testi a ritroso addirittura risalenti al 1728, e attiva fino al 1937. Senza dimenticare quelli dell’ente comunale di assistenza che arrivano al 1978”.
E se il documento più antico conservato è datato 1398, una pergamena con la missiva di Papa Bonifacio IX° per il priore del monastero felsineo di San Giovanni in Monte per il compimento della creazione del fonte battesimale nel castello dozzese, tra le scaffalature figurano anche, con soluzione di continuità, i libri contabili comunali dal 1529 in poi. Perfino qualche registro del secolo precedente. Significativa, ad ulteriore riprova del valore dei ritrovamenti, la completa corrispondenza dal 1570 tra la comunità paesana e le signorie dei Campeggi e Malvezzi. Pezzi capaci di mandare in visibilio gli amanti della specialità come testimoniano i positivi riscontri ricevuti dalla mostra ‘A carte scoperte’ allestita nel borgo qualche anno fa.
“L’intento era quello di valorizzare il patrimonio documentale conservato nel nostro splendido e curato archivio perché la promozione della cultura, in tutte le sue sfaccettature, rientra tra gli obiettivi strategici di questa amministrazione – commenta Luca Albertazzi, sindaco di Dozza -. La donazione di don Lindo Contoli, che non finiremo mai di ringraziare, ha innescato la miccia di un percorso virtuoso coronato con la stesura della pubblicazione realizzata da Simonetta Mingazzini”. E ancora: “Il 7 dicembre presenteremo al pubblico due nuovi strumenti utili per ricercare ed approfondire un’ampia porzione della storia di Dozza. Una finalità culturale che si estende anche ai campi della didattica, perché mettiamo questo capitale archiviato a disposizione in primis degli studenti delle nostre scuole, e a quello del turismo con l’arrivo di un volume informativo completo”.
“Per poter scrivere di storie, luoghi e tradizioni di Dozza ho attinto da archivi di varia natura, pubblici e privati – spiega Simonetta Mingazzini, autrice della nuova pubblicazione sul borgo -. La ricerca di dati e notizie, in alcuni casi, è stata una conferma di quanto già noto. In altri, invece, ha portato alla scoperta di informazioni ancora sconosciute a molti. E’ stato questo il lavoro più appagante”. Non solo. “Mi piacerebbe che il libro potesse incuriosire e stimolare altre ricerche, d’archivio e di memoria. La storia è un mosaico alquanto complesso e variegato. Ben vengano, quindi, studiosi e appassionati capaci di illuminarci, per quanto possibile, sul nostro passato. Una modalità che, probabilmente, ci aiuterebbe a vivere meglio il presente. E’ un testo divulgativo e di facile lettura. Un lavoro impegnativo costruito durante tante notti di lavoro davanti al computer. Grazie a don Lindo e al sindaco Albertazzi per i loro stimoli sulla nascita di questa opera. Un’esperienza importante che mi ha fatto imparare molto”.