Imola. Sulla riduzione dell’illuminazione pubblica nel periodo invernale, quattro ore a notte, nel consiglio comunale del 15 dicembre il consigliere delle Lega Simone Carapia ha attaccato il sindaco Marco Panieri “anche perché Imola è in controtendenza con Ravenna, Faenza e Lugo che stanno tornando sui propri passi. Penso non si capisca il perché di tale ordinanza, potrebbe esserci anche interruzione di pubblico servizio Io penso che la luce un insostituibile elemento di decoro urbano e se non sarà fatto un passo indietro su tale provvedimento scriveremo al prefetto perché ne va della sicurezza di tutta la città. Soluzioni alternative ce ne sono, se c’è più buio per tutti, i furti che sono già parecchi potrebbero aumentare”.

D’accordo con Carapia, Nicolas Vacchi per Fratelli d’Italia: “Ci esprimiamo con estrema perplessità su questa ordinanza, il taglio dell’illuminazione pubblica, pone problemi di ordine pubblico, anche di sicurezza stradale, non si capisce a quale pro, ora spegniamo i lampioni. Altri Comuni hanno preferito altri modi per risparmiare, così si creano difficoltà anche per i mezzi di soccorso. Chiediamo una commissione su tale tema”.

Per Filippo Samachini di Imola Coraggiosa “l’mpegno per l’illuminazione pubblica esiste, la prefettura di Ravenna ha detto che non c’è stato alcun problema su aumento dei reati. Il vero problema è che il governo dà le briciole agli enti locali che devono fare i salti mortali per risparmiare”.

Marinella Vella, della Lista Cappello, ha detto: “Proponiamo un lampione sì e uno no, in maniera alternata per non tenere tutti al buio. Poi bisogna tener presente della questione dei turnisti che devono andare al lavoro in ospedale e nelle aziende, magari sarebbe meglio lasciare spente le luci di monumenti come quella della Rocca, se proprio si deve risparmiare”.

Bruna Gualandi del Pd ha sottolineato che “l’ordinanza è il risultato di ragionamenti fatti con ausilio delle forze ordine e della polizia locale. Spegnere non piace a nessuno, ma il  problema c’è, le bollette sono aumentate e incidono sul bilancio in modo rilevante. Sicuramente un risparmio stimato in 360mila euro non è poco. Vedremo quali sono gli effetti sull’ordine pubblico, l’Amministrazione sta cercando di fare il possibile e ha stanziato 450mila euro per il caro-bollette alle famiglie in difficoltà”.

Ezio Roi del Movimento 5 stelle ha spostato il problema: “Discutiamo di costi energia che gestisce Hera alla quale non si deve inchinare l’Amministrazione comunale perché ha fatto extraprofitti, inoltre la giunta poteva ricorrere allo spegnimento alternato. Se la città è buia, il timore della gente di essere derubata c’è. spero il sindaco si decida per una soluzione meno semplicistica”.

Il sindaco Marco Panieri ha concluso dicendo che “c’è un mercato elettronico dove si acquista l’energia, non lo facciamo solo da Hera. Per essere pratici, vogliamo sostituire 12mila punti luci a led, ma siamo in un periodo interlocutorio, ovvero precedente a quello di fare un investimento corposo non intrapreso dall’Amministrazione precedente. La riduzione dell’illuminazione pubblica di 4 ore a notte è solo un tassello e sarà fatta solamente su alcune strade. Abbiamo deciso di mantenere accese le arterie principali del traffico per i turnisti, le luci nel week-end sul centro storico quando i giovani fanno più tardi la notte e ci siamo confrontati a lungo con le forze dell’ordine su possibili furti e con la polizia locale per non incrementare il numero degli incidenti”.

(m.m.)