Continua l’inchiesta di leggilanotizia sul lupo e sulle sue caratteristiche. Questa settimana pubblichiamo l’intervista a Gianni Neto, del raggruppamento Guardie ambientali metropolitane (Cgam), sede di Imola.

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Da quanto tempo svolgi volontariato nelle Guardie ambientali?
Da 13 anni, prima in un altro Raggruppamento, poi nelle Cgam, ma mi interesso del lupo da oltre venti anni, quando la sua presenza era molto rara”.

Circola il timore che nei nostri territori, la presenza del lupo sia in aumento. Gli esperti invece sostengono che una volta insediati in una zona, che difendono, la densità dipende esclusivamente dalla quantità di cibo disponibile e il numero dei componenti della famiglia si autoregola, sei d’accordo?
Non lo definirei un timore la presenza del lupo, ma un valore aggiunto, in quanto predatore al vertice della catena alimentare, la sua presenza è fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema. Concordo pienamente con il principio della autolimitazione della densità”.

Sono in aumento, questi si, il numero degli avvistamenti (e/o delle testimonianze) in pianura. Può essere che i lupi abbiano colonizzato la pianura seguendo la discesa degli ungulati? Oppure, per la possibilità di trovare “cibo facile”? O piuttosto, non è che in pianura c’è solamente una maggiore densità antropica e quindi le occasioni di “incontro” sono enormemente più alte che in collina e montagna?
Direi che sono tutte concause valide. Gli ungulati, al pari del lupo si spostano, non solo per la “pressione” da questi esercitata, ma anche per altri motivi quali le risorse trofiche ad esempio.
In pianura, è vero, c’è una maggiore pressione antropica, ma allo stesso tempo ci sono anche possibilità di alimentazione dovute proprio alla presenza umana, oltre a specie facili, quali ad esempio la nutria, e non mancano corridoi ecologici per gli spostamenti ed il rifugio.

Gli specialisti sostengono che uno dei maggiori pericoli per la specie lupo è causata dai cani vaganti e/o randagi. Un motivo è che lupi e cani sono interfecondi, perciò c’è il rischio di inquinamento. Il secondo motivo è che anche i cani vaganti attaccano il bestiame e fanno danni che poi, magari, vengono attribuiti ai lupi. Cosa ne pensi?
Sulle possibilità di ibridazione ci sono scuole di pensiero diverse fa gli esperti, personalmente lo ritengo un rischio abbastanza basso nel nostro territorio, diverso è il discorso nel centro e sud Italia, dove il randagismo è, aimè, abbastanza diffuso. Nei nostri territori più che di randagismo si tratta di cani vaganti, ovvero che hanno un padrone ma vengono lasciati liberi, anche di notte, e questo non è certamente un bene, non solo per il lupo, ma per tutta la fauna selvatica. Sul fatto di essere più confidenti, mi riferisco ai presunti ibridi, penso che non dipenda tanto dal “sangue”, ma dalle abitudini acquisite dal branco di origine, che a sua volta può essere stato abituato ad alimentarsi vicino alle stalle, ad esempio.

Lupo (Foto Cgam)

Riguardo ai cani che si allontanano dalle case di campagna, oppure quelli da compagnia che si perdono durante le escursioni, rincorrendo animali selvatici, non sarebbe il caso di introdurre misure di responsabilizzazione e maggiori controlli per una corretta gestione? Non pensi che il mondo venatorio, che ha grande affiatamento con i cani e conosce accuratamente il territorio, potrebbe essere un soggetto proattivo nel contenimento dei cani vaganti?
Concordo sul fatto dei cani padronali che, questo è bene chiarirlo, se di taglia medio piccola, rischiano di non fare rientro a casa. Per il lupo un cane è sempre una preda, salvo rare eccezioni. Ecco perché consiglio vivamente di non lasciare animali, cani compresi, in giardini che non abbiano le misure idonee a contenere un eventuale incursione del lupo, che vede una preda facile, a maggior ragione se non ha possibilità di difesa. Un’altra cosa da fare, che è d’obbligo, è quella di tenere sempre il cane al guinzaglio quando si va per boschi, il lupo non attacca se vi è la presenza umana. I cani dei cacciatori vittime del lupo ne è la conferma, trovandosi davanti una preda, tutto sommato facile, è comprensibile che ne approfitti. Il mondo venatorio, quello sano intendo, sarebbe auspicabile che desse un contributo sulla gestione dei cani. Sono dell’opinione che la possibilità di tenere un cane dovrebbe essere subordinata alla partecipazione di uno specifico corso.

Nei luoghi pubblici ed in particolare nei Parchi, i cani dovrebbero essere sempre tenuti al guinzaglio. Qual è la situazione?
La legge impone l’obbligo del guinzaglio al cane, ovunque e non solo in città come spesso ci sentiamo rispondere…. in un parco, in un bosco o in una prateria d’alta quota, il discorso non cambia. Teniamo presente l’istinto del cane di correre dietro agli animali, causando disturbo, anche con conseguenze fatali, oltre alla possibilità di trasmettere malattie. Il cane è vaccinato, la fauna selvatica no.

In caso di rinvenimento di un lupo morto o ferito, come ci si deve comportare? Nei Comuni del Circondario Imolese a chi si può o si deve segnalare?
La fauna selvatica, tutta, è patrimonio indisponibile dello Stato, così dice la legge, e nessuno, se non autorizzato, può prendere e portare a casa, un selvatico ferito o morto. Il consiglio è di chiamare la Polizia Locale Metropolitana, ex Provinciale, oppure anche noi che siamo sempre in contatto diretto con loro e ci coordiniamo con gli interventi. Gli animali selvatici, dal passerotto al lupo, devono essere soccorsi e ricoverati, se del caso, nei CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) autorizzati dalla Città Metropolitana, ente competente per la fauna selvatica.

Che suggerimenti dai in caso di investimento automobilistico di un lupo (e più in generale per tutti i selvatici)? A chi ci si deve rivolgere? Come funziona il soccorso all’animale? Eventuali danni al veicolo sono rimborsabili?
In caso di investimento di un animale, selvatico o meno, l’automobilista ha l’obbligo di fermarsi e soccorrere l’animale, o comunque chiamare i soccorsi. I numeri sono quelli del soccorso generale (112), i quali gireranno la chiamata a chi di competenza. I soccorritori, in base alla tipologia di animale, provvederanno di conseguenza, anche con autoambulanze specifiche. Sulle strade, di norma, si trova il cartello tipico della presenza di fauna selvatica, il quale dovrebbe “suggerire” di procedere con la massima attenzione e a velocità ridotta, non sempre però viene rispettato. La Corte di Cassazione è giunta recentemente alla conclusione (sentenza n. 12113/2020) che sia l’ente regionale ad essere titolare (anche sulla scorta di quanto previsto dalla Legge n. 157/1992), dei poteri di gestione sulla fauna selvatica e a rispondere dunque di eventuali danni da essa provocati, a titolo di responsabilità, per il danno cagionato da animali (art. 2052 c.c.).

Il lupo è presente nel nostro appennino Tosco-Emiliano da oltre trent’anni. Agricoltori e allevatori lo sanno bene e si sono organizzati con le opportune difese, tuttavia qualche episodio di predazione è inevitabile, a volte per leggerezza, a volte per la sconfinata astuzia e/o per le grandi doti fisiche di questo animale. A tuo sentore, gli aiuti previsti attualmente per agricoltori e allevatori consentono di mantenere una situazione equilibrata?
Ho iniziato proprio collaborando con tecnici dell’allora Provincia sui danni causati dai primi lupi insediatisi nel nostro territorio, si cercava di convincere gli allevatori (pastori inizialmente), a dotarsi degli strumenti che la Provincia offriva gratuitamente per la difesa dagli attacchi del lupo, si trattava inizialmente di sensori acustici e/o luminosi e di sistemi di recinzione delle bestie, poi arrivarono i cani da guardiania e via dicendo. Personalmente sono del parere che non ci sia alternativa, una prevenzione organizzata con strumenti idonei e, soprattutto, con comportamenti altrettanto preventivi, ha dimostrato, se ben fatta, di portare i danni quasi a zero.

Hai notizie del fatto che nel nostro territorio ci sia chi mette esche avvelenate o fa altre azioni di bracconaggio per contrastare i lupi? C’è anche chi pensa di consentire l’uso della carabina per ridurre le predazioni sugli animali allevati e/o tenere lontano il lupo dalle abitazioni. Pensi che sopprimere qualche esemplare di lupo possa ridurre i problemi?
Che ci siano soggetti che compiono atti di bracconaggio è assodato, anche sugli avvelenamenti sono sicuro che non ne siamo indenni, sono entrambe azioni punite dal codice penale, ma l’ignoranza o, peggio, la volontà consapevole, di uccidere questi animali è ancora alta. Chi pensa di risolvere le cose con il piombo, o è in malafede, o è totalmente ignorante in materia. L’esempio dei cinghiali è, per certi versi, paragonabile al lupo. Come mai, nonostante la forte pressione venatoria, i cinghiali sono sempre in aumento? Lasciando perdere l’alimentazione e l’introduzione, pratiche illecite, questi sono animali sociali, che vivono in branco, piccolo o grande che sia, il branco ha un leader, che se viene meno, destabilizza l’intero branco, con conseguenze che si possono ben immaginare. In un ecosistema sano, senza troppe interferenze dell’uomo, gli animali si autoregolano, da sempre.

Riferimenti utili

– Regione Emilia Romagna:
Lupo — Agricoltura, caccia e pesca

Fauna selvatica e incidenti stradali — Agricoltura, caccia e pesca

– Polizia Metropolitana:
Polizia – Corpo di Polizia locale 

Polizia – Progetto Lupo

Polizia – Zona di Vigilanza n. 6 – Imola

Centro Tutela Fauna Monte Adone: via Brento 9, Sasso Marconi, 051/847600, [email protected], Centro tutela fauna – Fauna esotica e selvatica

Guardie Ecologiche Ambientali Metropolitane:

CGAM: Corpo Guardie ambientali Bologna | GEV: Guardie ecologiche volontarie CGAM

Chi siamo | CGAM CGAM

Zona 01 Imola, via del Lavoro 2/a – 0542.1882595 – [email protected]

(l. b)