Bologna. A seguito dell’esito del Referendum indetto dalla Fiom per modificare l’accordo aziendale Ima sul tema “Flessibilità in ingresso” (2803 avevano diritto al voto, hanno votato 1756 lavoratori/lavoratrici in 1534 hanno detto Si e 203 No) , la Rsu Fiom e la Fiom Cgil sottoscriveranno l’accordo che dal 3 aprile 2023 estende la flessibilità in ingresso a 1,5 ore per tutti lavoratori Ima, mantenendo invariata l’attuale normativa sui ritardi.

“Il parere ampiamente favorevole dei lavoratori e l’ampia partecipazione al voto, dimostra la giustezza delle scelte di merito della Fiom e dei propri delegati e ne conferma la sua ampia rappresentatività in tutto il Gruppo – si legge nel comunicato -. Per la Fiom il protagonismo dei lavoratori che si esprime nel voto democratico sulle piattaforme e gli accordi è da sempre vincolante. L’annunciata intenzione di Fim e Uilm di non riconoscere l’esito del voto è fatto per noi grave che in assenza di ripensamenti, pregiudica la auspicabile ricostruzione di corretto rapporto unitari basato sul merito e il riconoscimento della reale rappresentanza delle singole Organizzazioni sindacali”.

Dichiarazione Fim e Uilm: “non riconosciamo l’esito del referendum”

“Come Fim e Uilm non riconosciamo il referendum indetto dalla Fiom in Ima sulla flessibilità in entrata. Il referendum di fatto lede il diritto dei lavoratori di richiedere la flessibilità di due ore in entrata e impedisce a chi la sta utilizzando di poter continuare ad utilizzarla. Un accordo a nostro parere deve tener insieme i lavoratori e non togliere i diritti acquisiti. E’ inoltre ancor più grave che di fatto il referendum in questione metta in discussione un accordo già votato dalla maggioranza dei lavoratori, facendo venir meno l’azione contrattuale Richiederemo un nuovo tavolo con fiom e azienda per non disperdere l’attività sindacale unitaria, il diritto della flessibilità 7-9, senza dimenticare il rinnovo del contratto trasfertisti” (Roberta Castronuovo Fim  – Roberto Ferrari Uilm)

(a cura di m.z.)