Monterenzio (Bo). “Considerate le notevoli dimensioni del movimento franoso e verificato che il dissesto risulta tuttora in evoluzione, al momento non sono prevedibili i tempi del ripristino della normale circolazione”, questo si legge sul sito del Comune di Monterenzio nel comunicato dell’11 febbraio.
Il bilancio della vasta frana che ha colpito la frazione di Villa Sasso Nero lo scorso 6 febbraio parla di diciotto persone evacuate, due case distrutte e due strade provinciali interrotte, la SP 35 di Sasso Nero e la SP 21 di Valle del Sillaro, coinvolgendo un’area dalla lunghezza di circa un chilometro, in una zona abbastanza isolata e poco popolata.
Sul posto erano immediatamente intervenuti i tecnici dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, insieme ai Vigili del Fuoco e all’Amministrazione comunale che hanno proceduto ad attivare il Coc (Centro operativo comunale). I gestori dei servizi pubblici, in particolare Enel e Hera, hanno proceduto alla chiusura degli allacci ritenuti potenzialmente pericolosi.
“La Regione ha messo in campo i suoi tecnici per monitorare la situazione, insieme al Comune e a tutti gli altri enti coinvolti – ha affermato Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile -. Il dissesto interessa una zona particolarmente estesa, dove si affacciano alcune abitazioni, due agriturismi e immobili destinati a fini agricoli”.
Il giorno successivo alla frana è stato organizzato un sorvolo col drone per osservare dall’alto e delimitare esattamente la zona in frana, acquisendo così informazioni particolarmente utili per tenere monitorato l’evento e avviare una riflessione sui possibili interventi da attuare.
Nel frattempo una ordinanza della Città Metropolitana di Bologna ha disposto l’interruzione totale al transito lungo le seguenti strade:
– S.P. 35 “Sassonero”: dal Km. 0+00 (intersezione con la S.P. 21 “Val Sillaro”) al Km. 0+800 circa
– S.P. 21 “Val Sillaro”: dal km. 21+400 al km. 21+900 circa.
Al fine di mantenere costantemente monitorata la situazione e supportare la gestione delle coseguenze del dissesto, con ordinanza del sindaco del 7 febbraio è stato attivato il Centro operativo comunale (Coc), mentre il 9, un’altra ordinanza, ha istituita la “Zona rossa”, ai sensi del vigente piano di Protezione civile comunale, onde evacuare gli immobili ricadenti all’interno ed impedire l’accesso libero all’area.