L’11 febbraio è stata la giornata internazionale dedicata alle donne e alle ragazze nella scienza. Per valorizzare l’importante contributo delle donne scienziate e ricercatrici al progresso scientifico e tecnologico l’Assessorato alle Pari opportunità e l’omonima Commissione organizzano tre incontri fra il 2 e il 15 marzo. La presenza femminile in ambito scientifico, tecnico e tecnologico è sempre stata minoritaria. Le cause sono da ricercare nel pregiudizio secondo il quale le femmine hanno attitudini scarse per queste materie. Nei secoli sono state escluse dagli ambienti accademici e dai laboratori per l’idea stereotipata che il sapere scientifico fosse appannaggio dei soli uomini. Fino a qualche tempo fa il contributo femminile è rimasto ai margini della narrazione sulla storia della scienza e proprio le scienziate lo hanno portato alla luce rivendicandone la legittimità e il valore. Riprendendo questo filo narrativo si intende offrire un’opportunità di conoscenza, di confronto attraverso storie concrete le quali sono l’esempio di prospettive percorribili anche dalle ragazze che vorrebbero seguirlo.

Alle donne è stato impedito di iscriversi all’Università, e intraprendere carriere accademiche. Spesso anche disconosciute nei risultati ottenuti, ufficialmente attribuiti ai colleghi scienziati e professori quando avessero partecipato a un lavoro di équipe. Basta accedere alle storie individuali, portate alla luce per lo più dalle donne stesse, per rilevare le discriminazioni e le mortificazioni subite da scienziate di grande valore.

Un esempio è il percorso dell’imolese Giuseppina Cattani, medica, scienziata, autrice del siero antitetanico che ha salvato migliaia di vite durante il primo conflitto mondiale. Vicende paradossali e chiaramente discriminatorie. Ma, sempre vicino a noi, Laura Bassi (1711- 1778), bolognese, prima donna accademica a livello mondiale. Nota per i suoi studi di fisica, sull’elettricità e il moto dei fluidi. Diede un contributo importante alla diffusione della fisica newtoniana.

Oggi le ragazze che scelgono percorsi formativi scientifici e tecnici sono solo il 33%, le laureate sono il 45% e sono una larga minoranza nella ricerca. Gli stereotipi e i pregiudizi che portano molte a rinunciare allo studio di materie scientifiche e tecniche definite con l’acronimo STEM (science, technology, engineering and mathematics) o STIM nella versione italiana (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica) esercitano una influenza determinante nelle scelte formative e professionali delle donne.

Per questo l’Assessorato e la Commissione Pari Opportunità hanno deciso di dare la parola alle scienziate. Lo fanno con “Un genere di scienza”, iniziativa che si svolge nell’ambito del progetto “Questioni di genere”.

Giovedì 2 marzo 2023 alle ore 18,30 PAOLA GOVONI , Prof.ssa ordinaria di Storia della Scienza all’Università di Bologna incontra il pubblico su  “Donne differenti che hanno fatto la differenza” presso la Sala delle Stagioni (via Emilia 25).

Mercoledì 15  marzo 2023 dalle ore 10,30 alle 12,30, presso l’Aula Magna ITIS “Alberghetti” , “Cosa farai da grande? Questione di saperi e di libere scelte”. SVEVA AVVEDUTO, presidente dell’Associazione “Donne e scienza”, MARIANGELA RAVAIOLI, biogeochimica marina e MILA D’ANGELANTONIO chimica CNR incontrano le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Imola incontrano i ragazzi e le ragazze delle scuole secondarie di secondo grado.

Mercoledì 15 marzo 2023 alle ore 20,30 presso la Sala delle Stagioni, “Lo sguardo diverso delle donne nella scienza. Storie impertinenti”. Conversazione con SVEVA AVVEDUTO , presidente dell’Associazione “Donne e scienza”, MARIANGELA RAVAIOLI biogeochimica marina CNR.

L’iniziativa è in collaborazione con CEAS, Casa Piani, Coop. Il Mosaico, Lega Coop Imola.

Il contributo delle donne ai progressi della scienza e della tecnica, si avvale di uno sguardo e di approcci differenti. Molte di loro e l’Associazione “Donne e scienza” si propongono di contribuire alla costruzione di diversi modelli di ricerca scientifica, nel tentativo di trovare soluzioni più efficaci per problemi attuali come la crisi climatica, l’inquinamento ambientali e le salute pubblica negli ambienti di lavoro. Un apporto e una risorsa a cui, nell’interesse di tutti/e, non possiamo rinunciare. Non si tratta solo dunque di tutelare il diritto di tante ragazze di esprimere talenti e attitudini ma anche di assicurare la visione che serve ai cambiamenti necessari a un mondo sempre più in difficoltà. Come? Ce lo racconteranno loro.

 

Per informazioni e prenotazioni scuole:

U.O. Sviluppo sostenibile, politiche di genere e partecipative:

Tel.: 0542 602580-2372; [email protected]; [email protected];

 

(v.g.)