Imola. Tante bandiere arcobaleno della pace, una in mano al partigiano Vittorio Gardi, anche in piazza Matteotti, per fare sentire nelle fiammelle accese delle fiaccole di oltre 120 persone (finalmente qualche giovane) il calore di chi non si vuole rassegnare alla guerra fra Ucraina e Russia, della quale proprio il 24 febbraio ricorre l’anniversario dell’inizio, ma anche dei tanti conflitti esistenti in giro per il mondo.
Presenti anche in fascia tricolore l’assessore alla Cultura di Imola Giacomo Gambi con vicino il presidente del consiglio comunale Roberto Visani, la sindaca di Casalfiumanese Beatrice Poli e l’assessore al Volontariato di Medicina Lorenzo Monti, ha preso la parola per il comitato Pace e Diritti, Mirella Collina: “Vogliamo contrastare l’idea che l’unica soluzione sia la guerra, al contrario serve il più presto possibile una pace duratura, no a un’escalarion continua di armamenti, sì alle trattative che vedano l’Europa come intermediaria. Tutti i sondaggi dicono che la maggioranza del popolo italiano è contraria alla guerra”.
Davanti ai militanti dell’Anpi con in testa il presidente Gabrio Salieri, al mondo diffuso della sinistra e delle associazioni cattoliche, un bambino ha letto il toccante messaggio del vescovo Giovanni Mosciatti che non ha potuto essere presente. Gambi ha detto che “non ci devono essere nè vincitori nè vinti, ma serve una Conferenza di pace per porre fine a questo terribile conflitto nel cuore dell’Europa che purtroppo fa molte vittime civili”.
Spazio poi alle canzoni cantate in coro nei ritornelli in piazza come “La guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè, “Blowin’ in the Wind” di Bob Dylan, “Generale” di Francesco De Gregori e “Imagine” di John Lennon.
(m.m.)
Pochi ma buoni (forse) …