La cosa più giusta da fare è sempre quella più rischiosa.
C’è una società che ha bisogno di essere coraggiosa, di mettersi in discussione. E’ rischioso affermarsi, è rischioso dire la propria opinione, è anche rischioso ma coraggioso guidare un Partito.
Dicono, addirittura che sarebbe più facile addirittura scalare una montagna, sempre meglio che guidare il Partito Democratico, ah pensate non sa in che guaio si sta cacciando, la frase che sento dire di più in questo periodo.
Ma davvero pensiamo queste cose?

Penso che abbiamo veramente molto da riflettere, non sui tempi per fare qualcosa, ma su noi stessi e sul nostro ruolo nella società.
Vedete bene, viviamo in una società preda all’insicurezza, vittima della paura, senza futuro, nè certezza, eppur qualcosa di buono è stato fatto tempo fa, magari anche adesso, ma spesso ci nascondiamo, ed abbiamo solo il mero coraggio di dire, che le cose non vanno, critichiamo chi le fa, non abbiamo soluzioni e se c’è la soluzione facciamo di tutto per annientarla.
Ah, tipico della Sinistra… già, ma non di tutti…

Forse le paure, l’insicurezza, il cambiamento climatico, la non certezza, la precarietà, non sono nè di destra nè di sinistra, sono figlie di un Paese che deve ripartire, dopo varie difficoltà a cui abbiamo assistito.
E’ difficile prendere decisioni, sapere cosa si vuole, ma in realtà sappiamo sempre cosa vogliamo, spesso non abbiamo il coraggio e diciamo, giustificando noi stessi, non era il momento giusto.
E’ vero per le cose belle c’è bisogno di tempo, ma non bisogna perderle per strada, bisogna continuare a farle crescere con uno spirito di coraggio ed umiltà in più, in fondo se qualcosa ci fa
felici e ci fa star bene perchè lasciarla andare?

Dicevamo ne “usciremo migliori”, “andrà tutto bene”… diciamo che è passata, ma non è andata bene, è andata benissimo, ma con immenso rispetto per chi non c’è più, per chi ha lavorato, per
chi ha fatto quello che riteneva opportuno, ma è passata e mi chiedo abbiamo imparato qualcosa?
Si, la risposta è affermativa, abbiamo imparato, che ogni momento della nostra vita, della nostra giornata va vissuto in pieno, non facendo andar via le cose belle che ci fanno stare bene e che la
vita ci offre e noi abbiamo una grossa responsabilità, rendere felici noi stessi ed i nostri figli, ma in primis essere parte attiva della vita politica e decisionale della nostra società.

Fin dai tempi più remoti l’uomo ha sempre fatto parte dell’agorà democratica, mi piace molto questa parola, “agorà”, la piazza, il centro della vita sociale, politica e culturale di una città, dove tutti si riunivano e discutevano di come poter migliorare, di come poter dare attraverso gli
strumenti a disposizione o crearne dei nuovi, un futuro migliore ai cittadini.
Ne abbiamo avuto testimonianza proprio in queste settimane di campagna elettorale, quando la folla, le persone, prendono le sedie e parlano della società, si sentono rappresentate , ecco , qui si rispecchia in grande l’articolo 1 della costituzione che dice, “la sovranità appartiene al popolo”.
Questo è venuto a mancare in questi lunghi anni, è venuto a mancare il contatto con le persone, ma questo lo possiamo recuperare, scendendo nella piazze, nei bar, ovunque, perchè la sovranità appartiene al popolo e non ad un Partito.

Le conseguenze di un comportamento o di un atto non dovuto o fatto in modo errato, si acuiscono, oggigiorno sempre di più, dovute a scelte sbagliate, compromessi non considerati, alleanze non comprese.
Questo senza alcun dubbio è stato un errore, ma agli errori si deve rispondere, ci si assume la responsabilità e ci si rimbocca le maniche.
Sicuramente i partiti hanno le loro colpe, ma secondo voi non se ne sono accorti?
A mio avviso si, però possiamo sempre dare la colpa agli altri?

Non sempre, magari, anche noi cittadini abbiamo delle colpe, potrete dirmi, le decisioni le fa lo Stato, si ma noi votiamo, viviamo in un paese democratico, dove ci si può opporre, senza essere uccisi o finire in prigione per aver detto solamente ciò che si pensa.
Ebbene si, siamo molto fortunati, siamo fortunati anche ad avere un paese, che ti permette diesprimere la tua opinione, senza conseguenze che violino il tuo diritto di vita ed il tuo diritto di manifestare il tuo pensiero qualunque esso sia, sancito dalla costituzione.In altri paesi come ben sappiamo non funziona così… purtroppo.
Cambiano i tempi, cambiamo noi, cambia il modo di reagire, cambia la prospettiva di un paese, cambia la società, ed adesso,forse mai come adesso, è arrivato il momento di cambiare, di dire BASTA, di prendere quel coraggio, di riprendere in mano la società, di far partecipare tutte le
persone nate nelle agorà alla costruzione di un partito, ma cosa dico, del più grande Partito democratico, che sia mai esistito.

Siamo coloro che possono far la differenza, siamo coloro che possono fare grandi cose, avendo alle spalle un grande partito, un nuovo PD, quel Partito Democratico, che è figlio del popolo, delle persone, degli immigrati, di coloro che hanno un orientamento sessuale diverso, delle pari
opportunità, del salario minimo, ma sopratutto siamo il Partito Democratico della gente,dei partigiani, di coloro che hanno combattuto per la nostra libertà, per il futuro che abbiamo e per quello che verrà e se noi ci impegneremo saremo in grado di dare speranza a tutti noi, ma se e solo se diamo il nostro contributo come cittadini di quell’agorà che ci ha visto crescere.
Stefano Bonaccini, è la persona che può guidare il nuovo Partito Democratico, quello che costruiremo insieme per il bene dell’Italia.
Domenica 26 febbraio si vota dalle 8 alle 20, fate anche voi la differenza, partecipate, perchè esprimere la propria opinione in un Paese libero, è la più alta forma di democrazia che un cittadino possa esprimere.

(Carmen Ciulla)