Si, il titolo appropriato risulta essere esattamente questo valutando i risultati della consultazione ai gazebo Pd della domenica appena trascorsa. Il risultato che inverte, con decisione, le percentuali di preferenza espresse dai militanti/iscritti Pd e quanto emerge dalla consultazione estesa a tutti i simpatizzanti/votanti evidenzia, se ancora ve ne fosse bisogno, la distanza tra quanto portato avanti dalla “vecchia” direzione e quanto, al contrario, pesa nel bisogno popolare.

Questo dato deve far riflettere a fondo quanti, e sono molti, hanno portato avanti la politica del Pd in questi anni, dall’avvento di Renzi alla guida del partito ad oggi. Una linea politica che gradatamente ma impietosamente, ha portato il Pd ai risultati elettorali di consenso che sono l’ombra di quanto nel passato.

Forse è proprio questo che distingueva il Bonaccini dalla sfidante Elly: la “vecchia” linea politica contro la forte esigenza di profondo rinnovamento. Ho raccolto alcune dichiarazioni rilasciate da persone all’uscita dai gazebo: “La mia famiglia è sempre stata di sinistra: è tempo di porre maggiore attenzione verso le donne e i giovani”, “Speriamo che questa scossa generazionale apra gli occhi al Pd”, “E adesso svegliamoci, reagiamo a questa destra che sta invadendo la Tv”, “Da tanti anni non voto più. Mi sono detto che forse è ora di reagire e lo si può fare cambiando profondamente la linea di questa direzione politica”, “ Non so se esista ancora il Pd: speriamo soffi un vento decisamente più nuovo!”. Riporto anche quanto dichiarato da Achille Occhetto presente al gazebo dove ha votato: “Nel Pd è entrata aria nuova. Ora fondere utopia e pragmatismo.”

All’ingresso dei gazebo molte persone anziane o non più giovani e davvero pochi i ventenni o poco più: un altro campanello di allarme per un partito che dice di sé stesso di essere innovatore e riformista.

I dubbi riguardo la candidatura di Bonaccini si basavano su diversi punti. Ne riporto due, raccolti in quel di Bologna discutendo con alcuni simpatizzanti e militanti del circondario della città capoluogo: “… non credo che un buon amministratore possa essere contemporaneamente un buon segretario politico: le due cose sono profondamente diverse.”
“Non ho mai sentito Bonaccini esprimere disappunto o diversità riguardo la linea portata avanti dal partito in questi ultimi anni, eppure non era certo l’ultimo fra i dirigenti del partito.”
“Non gli perdonerò mai aver condiviso i voti con uno come Casini.”

Dalle parole delle persone, e dei militanti, traspare un forte bisogno di cambiamento, speriamo non tanto profondo da provocare una scissione che sarebbe funesta per la nostra nazione: il governo di destra attualmente al potere appare come una realtà socialmente e politicamente pericolosa. Unicamente una forte, decisa, unita opposizione può avere la forza di ribaltare, con decisione, una situazione la cui gravità appare, ogni giorno di più, decisamente evidente.

(Mauro Magnani)