Imola. Tempo di bilanci, certamente positivi, per l’ambulatorio chirurgico dell’Istituto di Montecatone, organizzato in due aree (per piccoli interventi e trattamenti laser) oltre che con una seduta mensile calendarizzata – per un massimo di due interventi di riparo – di lesioni da pressione.
“I numeri sono importanti: dall’apertura, avvenuta circa tre anni fa, i trattamenti laser sono stati 400, quindi oltre 130 l’anno, con risultati promettenti – spiega il chirurgo plastico Luca Negosanti – che ci hanno consentito di portare a guarigione numerosi pazienti senza ricorrere a ricoveri prolungati o a interventi chirurgici; fattispecie, questa, che ha incrementato gli accessi ambulatoriali e di day hospital, liberando quindi la disponibilità di letti per altri ricoveri. Ma il laser si sta dimostrando particolarmente importante anche per i degenti: la possibilità di eseguire toilette di lesioni all’ingresso del paziente – commenta ancora il medico – accelera infatti il processo riabilitativo con un notevole vantaggio. Inoltre, sul laser è in corso uno studio clinico, istologico e microbiologico in collaborazione con l’Asl di Imola”.
Sono 40, invece, gli interventi di riparo di lesioni da pressione eseguiti. Il tasso di complicanze, di poco superiore all’1%, è davvero ridotto. Questa attività permette di contenere i tempi di attesa che, al contrario, in altri centri italiani, si sono allungati causa cessazione dell’attività di questa specifica branca della chirurgia – e il conseguente dirottamento verso Montecatone di altri pazienti. “Inoltre, l’acquisizione di un expertise sempre più mirato – aggiunge ancora Negosanti – consente ora di eseguire interventi sempre più complessi a parità di standard di sicurezza e riduzione dei tempi operatori. Oltre agli interventi per lesioni ne sono stati eseguiti anche di piccola chirurgia cutanea, onicectomie e biopsie, sempre senza la necessità di spostare il paziente a Imola”.
Accanto a questo panel di attività consolidate, l’équipe ha eseguito interventi di otorinolaringoiatria, chirurgia proctologica e, soprattutto, ortopedia con operazioni di chirurgia funzionale dell’arto inferiore, tunnel carpali e rimozione di mezzi di sintesi ossea. “Procedure che – ricorda Negosanti – richiedevano il trasferimento in altri ospedali ma che ora vengono effettuate in ambulatorio. Capacità che vengono costantemente implementate al fine di ridurre disagi, tempi di degenza e spese correlate. Risultati conseguibili anche grazie all’apporto prezioso del personale sanitario, infermieri ed OSS”.