Confartigianato Bologna Metropolitana celebra l’8 Marzo, Festa della Donna, onorando l’imprenditoria femminile. Il tradizionale mazzo di fiori è stato consegnato nei giorni scorsi da Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana a Elisabetta Pistocchi, direttrice di Formart, società di formazione a carattere regionale di Confartigianato, e da Michele Calbi, funzionario di Confartigianato Bologna Metropolitana, a Mirca Bartolini, responsabile amministrativa dell’azienda Effeti di Fontanelice.

“L’iniziativa di Confartigianato vuole sottolineare l’impegno delle donne nel campo imprenditoriale che anche in questi anni difficili hanno dimostrato grande capacità di resistenza e resilienza – ha sottolineato Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana -. Più di altri, le donne hanno capito quanto sia importante investire per potere competere, puntando in particolare sulla formazione, sulla sostenibilità ambientale e sul risparmio energetico. L’omaggio a Mirca Bartolini ed Elisabetta Pistocchi significa anche ricordare il ruolo importante che spesso le donne occupano all’interno delle aziende, dimostrando capacità manageriali che sono alla base del successo di qualsiasi esperienza imprenditoriale. Non mancherà mai il nostro impegno come associazione nel chiedere a qualsiasi livello misure che favoriscano la qualificazione dell’imprenditoria femminile e del ruolo delle donne all’interno delle imprese, nonché lo sviluppo di servizi che permettano loro di potere esprimersi al meglio anche sul lavoro”.

Elisabetta Pitocchi

“Mi fa molto piacere ricevere questo omaggio, che è solitamente consegnato alle donne che si sono affermate nel difficile ruolo di imprenditrice – ha affermato Pistocchi -. Con Formart, che dirigo dal 2016, svolgiamo quotidianamente un ruolo importante anche per le donne imprenditrici o che lavorano in piccole e medie imprese artigiane a vocazione femminile, contribuendo così alla loro affermazione. L’8 marzo è un momento simbolico e come tale va celebrato, ma la battaglia va combattuta giorno per giorno. Mentre in occidente si continuano a raggiungere importanti traguardi, in alcune parti del mondo si fanno addirittura grossi passi indietro sui diritti umani e delle donne. È qualcosa a cui non possiamo assistere con indifferenza”.

Elisabetta Pistocchi riceve il mazzo di fiori da Amilcare Renzi di Confartigianato Bologna Metropolitana

Elisabetta Pistocchi, laureata in Scienze Politiche indirizzo Storico/Internazionale all’Università degli Studi di Bologna, un master in Business Administration, dopo varie esperienze nel privato come consulente in marketing strategico e product manager, è approdata nel 1995 nel pianeta Confartigianato, dove fino al 2000 è stata responsabile marketing, comunicazione e formazione in Confartigianato Cesena. Dal 2001 al 2015 responsabile di Federimpresa Srl, società di consulenza aziendale e formazione del Sistema Confartigianato – Cesena. Dal 2016 dirige FORMart Scarl, società di formazione regionale del Sistema Confartigianato Emilia Romagna, che si occupa di progettare, realizzare e gestire servizi finalizzati alla crescita e alla valorizzazione delle persone e allo sviluppo delle imprese.

“Nel mio lavoro ho a che fare con molte donne imprenditrici e lavoratrici, ci sono ancora tante difficoltà in molti settori. Una di queste è senz’altro quella di bilanciare vita e lavoro, un aspetto importante per le lavoratrici e, in particolar modo, le imprenditrici – ha concluso Pistocchi -. Personalmente non ho incontrato difficoltà legate al genere nel mio percorso lavorativo nel mondo Confartigianato. Oggi dirigo FORMart, un’azienda importante, composta per la maggior parte da donne. I nostri corsi e servizi hanno l’obiettivo di abbattere ogni barriera, come il progetto di grande successo ‘Donne in Digitale’: una serie di corsi per sviluppare skill digitali in maniera gratuita grazie al finanziamento della Regione Emilia Romagna”.

Mirca Bartolini

“Quando mi hanno comunicato dell’omaggio sono rimasta piacevolmente sorpresa. Mi ha fatto veramente piacere che Confartigianato abbia pensato a me sia per il ruolo che occupo, ma anche, attraverso la mia persona, all’intera azienda nella quale è impegnata tutta la nostra famiglia, da mio marito Valter ai nostri figli Thomas e Filippo”, ha affermato Mirca Bartolini.

Da sinistra, Michele Calbi, Mirca Bartolini e Marina Zuffa, responsabile della sede di Confartigianato della Vallata del Santerno a Casalfiumanese

“Il nostro rapporto con Confartigianato è molto stretto – racconta Bartolini -. Apprezziamo le competenze e la capacità nell’assisterci dal punto di vista amministrativo, fiscale e per tutto ciò che serve per accedere ai vari bandi pubblici, molto importanti per lo sviluppo della nostra attività. Noi abbiamo una cinquantina di dipendenti, siamo un’azienda meccanica che lavora principalmente per due grandi aziende del territorio: Sacmi e Cefla. Produciamo sia pezzi di ricambio che macchine complete e per farlo con la qualità necessaria sono fondamentali gli investimenti in attrezzature moderne e tecnologicamente avanzate. Investimenti costosi che richiedono anche una oculata gestione amministrativa e finanziaria”.

La Effeti è un’azienda molto attenta alle evoluzioni del mercato e a tutto ciò che succede dal punto di vista economico, fondamentale per potere reggere di fronte a turbolenze come quelle degli ultimi anni contrassegnati da scarsità di materie prime, dal loro costo e tutti i problemi legati ai prezzi dell’energia. “Recentemente abbiamo fatto un importante investimento sui pannelli fotovoltaici, ne abbiamo installati più di 700 sul tetto e questo ci ha aiutato a reggere l’impatto dei costi energetici”.

Ma oggi cosa significa essere donna in un contesto imprenditoriale? “Sono nata in una famiglia di imprenditori dove si lavorava tutti i giorni della settimana, sabato e domenica compresi. Quando si parlava dei Bartolini si diceva: o sono imbianchini o sono muratori o fanno il motocross. Quando mi sono sposata mi sono ritrovata in un’altra famiglia di imprenditori, quindi sono stata abituata fin da ragazza a veder lavorare tante ore e a farlo io stessa, quindi il lavoro l’ho sempre visto come l’attività primaria. Poi essendo in famiglia tre sorelle, mia madre ha sempre detto che il lavoro era importante, ma quando sarebbero arrivati i figli ci sarebbero stati loro al primo posto. E così è stato. Ho imparato a darmi delle priorità. Il lavoro era importante, ma al primo posto ho sempre messo i figli. E quello che non riuscivo a fare di giorno lo facevo la sera. Per la propria crescita è importante avere degli esempi. Mio padre diceva che quando gli altri erano in ferie, noi dovevamo restare per preparare il lavoro da fare al rientro. Ora le cose fortunatamente sono cambiate, io in ferie quando l’azienda è chiusa ci vado e così anche i miei figli, è importante godersi la vita perchè poi si lavora meglio e si apprezza di più ciò che si fa”, conclude Bartolini.