Imola. La scomparsa di Nieves Tirapani è una perdita grande per il Comitato di Imola, per tutti i soci che l’hanno vista impegnata ogni mattina fino agli ultimi mesi dello scorso anno nell’ambulatorio infermieristico di via Meloni: un esempio costante, sempre presente ad ogni evento Cri. Era in servizio quando ci fu l’attentato commesso nell’agosto del 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna e a Natale e Santo Stefano del 1984 in occasione dell’attentato dinamitardo in Val di Sambro. Aveva 89 anni e aveva lavorato nella farmacia di famiglia, Lenzi, a Faenza ora condotta dal figlio.
“Il motto nelle crocerossine ‘ama conforta lavora e salva’ è stato il tratto distintivo di sorella Nieves Tirapani Lenzi nel comitato di Imola della Croce rossa italiana – commenta, profondamente addolorata la presidente Fabrizia Fiumi. – Abbiamo perso uno dei nostri punti di riferimento, una fonte costante di esempio e di ispirazione, mai venuta meno al suo amore per il nostro comitato, al suo amore per la sua città. Nieves è entrata giovanissima nel nostro mondo: era il 1952 e aveva 18 anni. Le spalle rese solide da una famiglia grande e bella e da un’educazione di altissimo rango, Nieves ha fatto dell’amore per Croce Rossa uno dei tratti distintivi della sua vita. Ho sempre pensato a lei e credo che abbiamo tutti pensato a lei come a un modello; di lei conoscevo anche la profonda umanità, la profonda cultura e quello che ho amato in lei è sempre stata la generosità, la vitalità indomabile, il sorriso, la nettezza delle sue opinioni, l’ironia. Insieme a lei abbiamo lavorato per missioni umanitarie in Jugoslavia, ma ho anche organizzato conferenze per la Dante Alighieri, letto libri e condiviso ricette, cantato. Suonava il pianoforte e la fisarmonica: tante volte le ho chiesto ‘Suonami la mia canzone, ma in francese!’ e lei intonava ‘Des yeux qui font baisser les miens‘”.
“Era davvero il volto nobile e sorridente del Comitato di Imola – prosegue Fabrizia Fiumi -. Ricordo la sua emozione al momento del restauro della targa che ricordava le attività nella seconda guerra mondiale delle infermiere volontarie di Imola, l’assistenza alle famiglie e ai prigionieri: attività meritoria che continuiamo ancora oggi, operando per ricongiungere i nuclei familiari che guerre, migrazioni e calamità hanno separato. Nel tempo le sono state assegnate due importanti onorificenze della Croce rossa italiana, la targa d’argento per i 66 anni di servizio e, nel 2019, la medaglia d’oro con diploma di benemerenza di prima classe: onorificenze importanti, le massime che vengono assegnate dalla Cri e che solo in parte testimoniano il contributo, la dedizione, l’amore che sorella Tirapani ha dato in tutta la sua vita alla Croce rossa italiana, al Corpo delle infermiere volontarie, al Comitato di Imola”.
“La città di Imola – scrive il sindaco Marco Panieri – si stringe nel cordoglio per salutare Nieves Tirapani Lenzi, storica infermiera volontaria nel Comitato imolese della Croce Rossa. Oltre 70 anni di servizio, generoso e instancabile, nel nostro territorio e in quelli limitrofi. Resterà nella nostra memoria come esempio di dedizione, passione ed altruismo, oltre che fonte d’ispirazione per tanti che hanno scelto di spendersi nella Croce Rossa Italiana e nelle numerose attività che essa svolge. Alla famiglia di Nieves e alle persone a lei più vicine, a coloro con cui ha condiviso un lungo percorso di impegno, esprimo il cordoglio a nome della Città, dell’Amministrazione Comunale e mio personale”.
I funerali di Nieves Tirapani si terranno venerdì 10 marzo alle 11 nella Cattedrale di San Cassiano.