Come altre volte ricorro all’attento ascolto della stampa locale per ricordare la figura di Maurizia Gasparetto, nell’anniversario della morte. Ho sentito il bisogno di introdurre un argomento che, non solo è legato a lei, ma è sempre più di attualità come quello della formazione degli insegnanti. Tema sempre più al centro di profonde considerazioni e critiche che giungono da più parti e che sono rivolte anche alla scuola in generale. Mi piacerebbe molto che si potesse aprire uno spazio per affrontare questo argomento nella nostra città.
(Valeria Castaldi, ex educatrice di Asilo Nido, con la nostalgia della sua professione).

Nel 1976 aprivano i primi Asili Nido ad Imola. In Italia poche altre regioni e città avevano ancora dato seguito alla legge che li istituiva definendoli servizi sociali principalmente rivolti ai figli di madri lavoratrici, ma che dovevano avere anche caratteristiche educative.

Chi, come me, è stata tra i primi assunti, sa che non c’era la minima consapevolezza di cosa e come avremmo potuto fare, visto che non esistevano modelli di riferimento.

Abbiamo inizialmente cercato di replicare ciò che si faceva nelle scuole dell’infanzia, sbagliando.

E’ stato lungo il percorso che ci ha portati a elaborare una cultura della prima infanzia e a costruire il nostro ruolo di educatori, termine di cui siamo molto orgogliosi.

Come ci siamo arrivati? Attraverso la formazione, quella vera, quella che non si interrompe mai, che ti cambia dentro, quella che ti aiuta a vedere sempre nuovi aspetti del lavoro quotidiano, che ti fa sentire sempre fortissima l’esigenza di dare risposte adeguate ai cambiamenti nei quali sei immerso.
Cambiamenti che, se sai osservare, trovi nei bambini che, non solo crescono in fretta nel tempo in cui frequentano il Nido, ma anche di anno in anno.
Ogni nuovo arrivo ha caratteristiche che fino ad allora non avevi ancora osservato e devi essere in grado di vederle e di dare nuove risposte,nuove opportunità di sviluppo. Formazione è imparare,poco alla volta, ad affiancare i bambini offrendo loro l’ambiente adatto, i materiali adatti e il giusto linguaggio per ognuno.
E’ questo l’imparare ad affiancarli.

La nostra formazione credo sia stata eccellente visti i risultati. Imola può vantarsi di avere Nidi di qualità, personale motivato e un’utenza soddisfatta. Possiamo anche azzardare che il modo di stare con i più piccoli è cambiato anche per molti genitori che hanno “respirato” una nuova cultura dell’infanzia e, quindi, anche Imola è un pò cresciuta.
Ma queste cose così potenti nel cambiare modi e persone, non avvengono per caso o spontaneamente, occorre che ci sia una regia illuminata, che sa porsi un obiettivo e sa guardare avanti, affiancando le persone in un percorso culturale che consente loro di crescere. Noi siamo stati fortunati perchè abbiamo avuto, in Maurizia Gasparetto,proprio tutte queste cose indispensabili per renderci educatori degni di questo nome.

Io noto che, purtroppo, non tutte le istituzioni pubbliche e private che si occupano di bambini, adolescenti e ragazzi, sentono lo stesso pressante obbligo a stare in un percorso formativo continuo. Gli ultimi anni hanno sempre più evidenziato un forte cambiamento nelle caratteristiche di apprendimento dei giovani. Si sta aprendo, temo, una certa divergenza tra questo e il metodo di insegnamento rimasto, nella gran parte dei casi, sempre lo stesso.

Non si tratta di mancanza di aggiornamento, quello è facile da affrontare, ma di mancanza di quella formazione che ti obbliga a osservare e decifrare chi hai davanti e di cui sei responsabile, mettendo in discussione anche te stesso ed i tuoi metodi. Si dice che il ruolo dell’insegnante ha perso la considerazione che merita.
No, è la sua formazione che va rimessa al centro perchè quello dell’inegnante è invece un ruolo ancora fondamentale nella crescita , nella vita e nel futuro dei nostri ragazzi.

Le famiglie vivono il disagio di molti dei loro figli che paiono inadeguati alla scuola e a volte reagiscono male. Chiediamoci, umilmente, se invece non vale la pena che anche i grandi facciano un passo indietro e verifichino se quanto stanno offrendo è dato nel modo giusto ad una platea così diversa da quelle passate.

Tutto quanto detto è, in parte, per riconoscere al comune di Imola il forte investimento fatto per la formazione dei suoi operatori, in parte per ricordare ancora una volta il grande valore di Maurizia Gasparetto come formatrice illuminata, ma anche per sollecitare una discussione che ritengo sia ormai inevitabile, circa la scuola e la sua capacità di adeguarsi ai tempi.

Non è una preoccupazione solo mia, anzi, persone ben più esperte di me, filosofi, scrittori, pedagogisti, psicologi, stanno da tempo ponendo questo problema all’attenzione nostra e delle istituzioni. Credo sia un problema non più rimandabile, nel rispetto delle nuove generazioni cui dobbiamo garantire le migliori possibilità di crescita, almeno quelle….

(Valeria Castaldi)