Imola. Quando la business unit Shopfitting di Cefla entrò in forte difficoltà, la cooperativa sollecitò il consiglio di amministrazione a trovare una soluzione. Soluzione che venne trovata grazie ad un’azienda svedese (Itab) che assorbì il personale esistente cominciò ad operare chiedendo a Cefla di rimane per un triennio nella un nuova società
Il triennio si è concluso e abbiamo pubblicato da poco un rendiconto lusinghiero del triennio ed abbiamo deciso di chiedere al vicepresidente di Cefla, Claudio Fedrigo una riflessione su questa vicenda
Abbiamo letto recentemente degli ottimi risultati conseguiti da IRS, la società nata dalla cessione della storica business unit Shopfitting Cefla al leader del mercato Itab.
“L’articolo ci fa molto piacere poiché ha confermato la validità del progetto industriale connesso alla cessione; una scelta deliberata dalla Base Sociale Cefla con un triplice intento: fermare le perdite consuntivate negli ultimi decenni dall’area in questione; tutelare il lavoro degli ex colleghi Cefla, mantenendo attività ed occupazione a Imola; migliorare la ricaduta economica sul territorio imolese grazie alle competenze del leader svedese Itab specializzato nella fornitura di arredi per la grande distribuzione organizzata.”
I risultati positivi dell’IRS avvalorano la scelta fatta confermando anche i problemi della BU ceduta.
“Sarebbe stupido negare le difficoltà che ci hanno portato a questa difficile scelta, ma è altrettanto veritiero che quanto realizzato da IRS è quanto le parti si prefiggevano di raggiungere con l’operazione; eravamo tutti consapevoli della potenzialità della nostra realtà e consapevoli che un diverso modello industriale poteva risollevarne le sorti. Queste potenzialità sono state chiaramente esplicitate dal Presidente dell’Imola Retail Solution, il dott. Gilberto Frascaroli, quando in una recente intervista ha dichiarato: ‘La società (riferendosi alla IRS) ha ereditato oltre 70 anni di esperienza nel settore di arredamento Retail, portando con sé esperienza, know-how, made in Italy e qualità,…’. Parole che abbiamo apprezzato perché danno merito al lavoro della nostra cooperativa ma soprattutto valorizzano il lavoro svolto da tanti nostri ex colleghi.”
Quali sono stati nello specifico i problemi che hanno portato alla cessione della ex BU Shopfitting?
“Per rispondere a questa domanda occorre fare una premessa. La cessione ha riguardato la parte italiana della BU Shopfitting che all’epoca fatturava circa 50 Mi/€ all’anno; l’acquirente è stata la svedese Itab Shop Concept AB, una holding quotata a Stoccolma con siti presenti in 24 paesi e con un fatturato complessivo di 600 milioni.
Nonostante questa differenza dimensionale ed economica, la piccola BU Shopfitting sul mercato italiano ricopriva il ruolo di principale competitor del colosso svedese.
Il problema principale era il tipo di competizione che, per tipologia di prodotto e per la forza delle insegne clienti, si basava quasi esclusivamente sull’offerta più economica e sui tempi di consegna più ridotti.
Una situazione sicuramente favorevole per la Gdo ma che per la ex BU Shopfitting significava lottare per il mantenimento delle quote di mercato a scapito di marginalità sempre più basse e che portavano gli esercizi a chiudere in perdita.
Altro problema non secondario era imputabile al modello organizzativo multi-business della Cefla.
La cooperativa all’epoca della cessione era infatti costituita da 5 business units ognuna con prodotti diversi e diversi marcati di riferimento; una differenziazione che costituisce uno dei nostri maggiori vantaggi competitivi poiché, nel corso dei 90 anni della nostra storia, ha sempre permesse di mitigare gli effetti delle fluttuazioni negative che caratterizzano i cicli economici dei singoli settori. Di contro, rispetto ad un modello mono-business come quello dell’azienda svedese, Cefla non poteva programmare con egual forza e tempestività tutti quegli investimenti necessari a fronteggiare il fenomeno della polarizzazione/aggregazione che avveniva tra le insegne della Gdo nostre clienti.
In pratica, attraverso operazioni di acquisizione e fusioni, i clienti del mercato Retail (Carrefour, Auchan, Lidl, H&M ecc.) diventavano sempre più grandi e strutturati e quindi ricercavano fornitori capaci di seguirli internazionalmente nei loro progetti di crescita.
La forza delle insegne era diventata tale che, senza garantire alcun volume di acquisto, imponevano ai fornitori – Cefla compresa – di investire in linee di produzione a loro dedicate per l’ottenimento di prodotti progettati dalle insegne stesse. Lo scopo ovviamente era quello di imporre uno standard che, annullando le differenziazioni tecniche ed estetiche del prodotto offerto, portava i fornitori sullo stesso livello e quindi limitava la selezione solo ed esclusivamente sulla base dell’offerta economica più vantaggiosa. Obbiettivamente una situazione che poteva essere accettata da imprese fornitrici che vivevano solo di quel business e/o da imprese fornitrici che da quel business non consuntivavano perdite.”
Come si è arrivati alla decisone di cedere la BU Shopfitting?
“Dopo dieci anni di perdite, dopo il delinearsi di un mercato come quello raccontato, e dopo aver fatto molteplici investimenti che non hanno dato il ritorno sperato: acquisizioni di aziende all’estero – prima in America Latina e poi in Russia – per penetrare mercati emergenti; acquisizione di aziende italiane, come la imolese Filomarket, per creare a Imola un polo industriale dedicato al Retail in grado di offrire scaffalatura, banchi cassa e carrelli spesa; investimenti in nuove tecnologie per approcciare la tematica del digital marketing; investimenti in progetti informatici – come il configuratore – pensato per efficientare e velocizzare la redazione di offerte complesse.
I fenomeni di aggregazione e/o polarizzazione si sono estesi con tutta la loro aggressività anche nei mercati presidiati dalle altre business units Cefla con la differenza che, invece dei clienti, hanno riguardato prevalentemente i competitors. Ogni anno da queste fusioni e/o acquisizioni nascevano concorrenti sempre più forti e strutturati che, grazie alle economie di scala, alla profondità della gamma prodotti ed alla capillarità delle reti commerciali, ci imponevano di stanziare investimenti sempre maggiori a tutela della redditività di quei settori che maggiormente contribuivano agli utili della cooperativa.
Questo contesto ha portato progressivamente ad una rilettura delle perdite dell’ex BU Shopfitting: le perdite non erano più delle performance negative accettabili perché compensate dagli utili realizzati dalle altre business units del gruppo ma erano soprattutto una importante limitazione nell’ammontare degli investimenti necessari a quest’ultime per mantenere la leadership nei mercati di riferimento ed assolvere alla mission della nostra cooperativa che è quella di “creare valore nel tempo”.”
Quindi la scelta di vendere a Itab leader del mercato pur mantenendo una partecipazione in IRS. Il motivo?
“Il 10 dicembre del 2020 dalla cessione della BU Shopfitting all’Itab è stata costituita l’IRS divenuta operativa il primo gennaio del 2021. Il capitale sociale dell’IRS è detenuto per l’81% dalla azienda svedese e per il restante 19% dalla Cefla. Questa ripartizione di quote – che tra l’altro ci permette di avere un referente Cefla nel board di IRS – nasce dalla nostra volontà di essere parte attiva nel progetto industriale di cui abbiamo parlato all’inizio e che, tra i suoi principali obbiettivi, ha il mantenere e rafforzare l’occupazione su Imola.
Obiettivo che inizialmente ci ha fatto rifiutare offerte provenienti da altri player internazionali il cui scopo era delocalizzare il business altrove, e successivamente ha impegnato i nostri studi legali nella redazione di contratti ancillari, a corredo di quello di cessione, con i quali la Cefla non solo affitta ad IRS gli uffici e la fabbrica dell’ex BU Shopfitting ma eroga anche tutta una serie di servizi a loro supporto: servizi HR, servizi amministrativi, servizi informatici, manutenzione di uffici e linee produttive, ecc.
Tutto questo senza dimenticare che dal 01/01/2021 al 31/12/2023 un totale di 27 soci un tempo occupati nella BU Shopfitting Cefla– con periodi diversi di ingaggio – sono stati distaccati nella nascente IRS dove hanno ricoperto ruoli e mansioni originarie alle scopo di garantire un efficiente passaggio di testimone alla nuova proprietà, una proprietà che seppur leader del settore entrava su flussi e processi a lei non noti e sul linee produttive fortemente customizzate. Visto i risultati conseguiti dall’IRS, ad oggi possiamo ritenere che cessione e passaggio di consegne sono avvenuti nella modalità auspicate e confidiamo nella competenza di IRS/ITAB per il proseguo di questa realtà Imolese. “
(a cura di m.z.)