Imola. Riceviamo e pubblichiamo questa lettera firmata da un genitore di uno studente imolese.
Sono il padre di un allievo dell’ITCG “Paolini” e scrivo per segnalare un grave episodio di bullismo: mio figlio è stato aggredito per motivi inesistenti di gelosia da un branco di 8 ragazzi guidati da un ragazzo che si atteggia a capobranco.
Arrivato vicino al chiosco “Strike”, nei pressi della scuola, mentre parcheggiava il motorino e si accingeva ad entrare a scuola, è stato avvicinato dal bullo insieme agli altri sette del branco i quali lo circondavano e obbligavano con la forza ad andare verso l’ingresso dietro alla piscina comunale. Dopo infondate accuse sui rapporti con una sua compagna di scuola, fidanzatina del tale, è stato colpito al volto riportando la spaccatura del labbro. Solo l’intervento di alcune compagne di classe, di cui una spintonata violentemente, ha evitato peggiori conseguenze così come l’intervento di una insegnante che dalla scuola aveva assistito.
Il fatto è davvero preoccupante per la dinamica e le implicazioni che ne derivano: è possibile che si vada verso una deriva di violenza premeditata e gratuita per risolvere le questioni tra i giovani? La scuola in generale deve solo dare nozioni o anche avere maggiore attenzione a formare coscienze e senso civico?
L’imitazione dei modelli più negativi, prodotta anche dalla disinformazione e dalla vacuità dei media audiovisivi si può ancora contrastare in una città, provincia, regione sempre attenta alla convivenza civile ed a valori di solidarietà?
La famiglia è ancora in grado, attraverso il colloquio e il dialogo a capire i comportamenti giusti e/o sbagliati dei propri figli?
A breve sporgerò denuncia sull’episodio perché non è giusto passare sotto silenzio fatti del genere, con la speranza che istituzioni e famiglia possano intervenire in tempo a correggere simili comportamenti.
(Lettera firmata)