Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta ai giocatori dell’Imolese e alla città di Imola da parte del club tifosi “Ci siamo sempre”.
Spett. redazione,
scriviamo a nome di una parte della tifoseria imolese, rappresentata dal Club “Ci siamo sempre”. L’Imolese è morta. Questo si capisce dai titoli dei giornali e dalle facce lugubri dei giocatori alla fine della gara di Pesaro.
No! Diciamo con forza: no! Noi non siamo morti, nè retrocessi! Siamo vivi e lo abbiamo dimostrato (sugli spalti) a Pesaro. Noi ci crediamo. Siamo venuti a Pesaro caricati da una squadra che dimostrato di crederci e avere gli attributi nelle ultime gare. La partita è stata brutta e moscia. Ebbene, non è finita.
Ci sono ancora due partite, due battaglie. Chi non se la sente può stare a casa: giocatori, staff, Società, tifosi, chiunque verrà sabato al Galli deve essere carico e determinato. Molto determinato. Ci servono 11 leoni in campo e 500 sugli spalti. Gli altri possono stare a casa. Sono belle giornate, andate a mangiare il gelato, non vi vogliamo allo stadio.
Noi ci crediamo perché abbiamo visto le partite con Ancona e Rimini. Quella è l’Imolese che vogliamo sabato. Il resto adesso non conta. Sappiamo tutto: abbiamo limiti e sono stati fatti tanti errori, altrimenti non avremmo solo 30 punti in classifica. Ma abbiamo anche un carattere. Quindi sabato sarà battaglia. Questo è ciò che sarà e che ci aspettiamo.
I conti si fanno alla fine, adesso testa bassa e pedalare.
Noi ci saremo. Invitiamo tutti i tifosi a comprare il biglietto in prevendita, entrare prima allo stadio con la propria sciarpa e partecipare alla coreografia che abbiamo organizzato per la tribuna.
Chi non se la sente lo dice adesso.
Sabato sarà battaglia, la penultima. Poi ci sarà Reggio Emilia (e saremo anche li).
Forza Imolese!
(Il club dei tifosi “Ci siamo sempre”)