Il futuro (im)prevedibile sull’evoluzione della specie umana si è sempre scontrato tra quelli secondo cui la nostra evoluzione sia finita e coloro che sostengono che viviamo un’evoluzione accelerata che ci traghetterà a breve dall’Homo Sapiens all’Homo Evolutis.
La verità sta nel mezzo se si parte da un punto fermo come ad esempio la statura, i giovani di oggi crescono infatti più alti dei loro genitori ed ancor più dei loro nonni in quanto nel 1900 l’altezza media era di un metro e 61 ed abbiamo impiegato 65 anni per allungarci di 2 centimetri, ma solo 40 anni per allungarci di altri 7.
Tutto ciò reso possibile sia dall’alimentazione che è stata più ricca ed al contempo meno rischiosa, sia dalla medicina che ha reso “controllabili” tante malattie esantematiche che rallentano la crescita, rilevante però è stato anche l’apporto degli interventi estetici che non portano risposte evolutive sul breve periodo, ma nel tempo possono favorire una “simmetria” nei geni che si sviluppa dopo innumerevoli generazioni di selezione sessuale (attraverso l’accoppiamento) così da rendere ereditari certi caratteri di bellezza.
Risaputo che quasi una persona su due su questo pianeta soffre di una mania – fobia – addiction che la tormenta e della quale vorrebbe liberarsi, quella della “prova costume” ne è forse l’esempio più nazional-popolare perchè figlia della troppa cura di sé, una dipendenza (atossica) un tempo quasi tutta al femminile che oggi invece è “virata” in voyeurismo trasversale ambosesso soprattutto se riferito agli “over”, al punto che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si è posta a livello planetario la questione di signore e signori brizzolati e di dove andasse posta l’asticella che segna il confine tra “adultità e anzianità”.
Ciò tempo fa era ufficiosamente “appoggiata” a 60 anni ma dietro suggerimento dei geriatri si è innalzata a 65 mentre mentre oggi si ritiene più congruo farla salire a 70 anche considerando le aspettative di vita del maschio a 80 anni e della femmina a 85, anche se questo non implica sedurre o sculettare in minigonna ma continuare ad aprire relazioni con gli altri, maneggiare un computer finanche far sesso, che almeno secondo le ricerche dell’Associazione italiana di psicogeriatria è nel 75% la percentuale di italiani e italiane sessualmente attivi e questo grazie alla facilità di bannare l’invecchiamento che spaventa e (a volte) fa anche vergognare.
Si dice che l’importante è star sereni, mangiando bene e bevendo poco, tenersi in forma e non avere preoccupazioni, fare le cose di tutti i giorni con semplicità ed organizzazione malgrado siamo alle prese con un mondo dove tutto è in eccesso e dove difficilmente si riesce a fare tesoro di tutto quello che ci dicono e che si dovrebbe fare.
Per i fortunati che si possono permettere “diarie” a quattro zeri sono di gran moda le cliniche e i centri specializzati in diagnostica medicale e genetica, dotate di tecnologie all’avanguardia unite ad un autentico approccio olistico, a beneficiare di una varietà inimmaginabile di “trattamenti” per ottenere il beneficio fisico e psichico programmato, non “allenando” il corpo ma bensì “attraversandolo” scegliendo orari giusti più adatti al proprio bioritmo e senza l’ansia da prestazione della palestra, ad evitare così i fastidiosi narcisismi di certi personal trainer lì solo ad ossessionare (come in una gara) ad essere più magri, più tonici e più veloci degli altri.
Se il budget invece è di “basso profilo” niente paura, per l’anti-aging fai da te è a disposizione una falange di consulenti specializzati grazie ai quali è possibile invertire processi di invecchiamento delle cellule (effetti antirughe) grazie a tanti dei trattamenti più comunemente usati, a partire da quelli con acido ialuronico che forma per così dire una “impalcatura” di sostegno per i tessuti connettivi, oppure con niacinamide (Vit. B3) che lenisce e ripristina la barriera cutanea contrastandone la secchezza ed ideale per pelli sensibili, o ancora con retinolo a rimediare situazioni “complesse” quali rughe profonde e macchie cutanee.
D’altronde solo recentemente preservare il proprio “capitale giovinezza” è diventato di fondamentale importanza per star bene con se stessi ancor prima che assieme agli altri, un valore aggiunto questo a cui in passato non si dava importanza e che invece oggigiorno è diventato “partner” ed alleato prezioso per star bene a tutto tondo, e non soltanto contro i guai (più o meno lievi) degli inestetismi.
(Giuseppe Vassura)