Quest’anno ci sarà un Baccanale diverso a Imola, con un’anteprima dal 26 al 28 maggio, quindi la manifestazione tipica autunnale nell’ultima settimana di ottobre e le prime due di novembre. Il tema prescelto è stato “mediterraneo”, si proprio con la “m” minuscola e non maiuscola ad indicare una cucina non legata alla dieta mediterranea, riconosciuta molto come quella italiana, ma a voler identificare un’area geografica più vasta che tocca tutti territori bagnati – o interessati – da questo mare.

Quindi spazio alla fantasia, la cucina mediterranea è una delle più amate e apprezzate al mondo, grazie alla sua varietà di sapori, colori e ingredienti freschi. L’area geografica del Mediterraneo comprende Paesi come Italia, Spagna, Grecia, Marocco e Turchia, ma anche Francia, Libano, Siria e Tunisia. In ogni paese si possono trovare piatti tipici e specialità locali, ma ci sono alcuni tratti comuni che caratterizzano la cucina mediterranea.

Il primo elemento distintivo è l’abbondanza di prodotti vegetali, come verdure, frutta, cereali e legumi, si basa su un consumo elevato di una vasta gamma di verdure, tra cui pomodori, peperoni, melanzane, zucchine, broccoli, spinaci, carote, zucca, fave ma anche ceci. Questi alimenti apportano vitamine, minerali, antiossidanti e fibre, contribuendo a mantenere una buona salute e un peso corporeo equilibrato.

Il secondo elemento importante della cucina mediterranea è l’utilizzo di grassi buoni come l’olio d’oliva. Questo olio costituisce la principale fonte di grassi di questa cucina e viene utilizzato per friggere, cuocere e condire molte preparazioni. L’olio d’oliva è ricco di acidi grassi monoinsaturi, che contribuiscono a ridurre il colesterolo cattivo e proteggono il cuore.

Il terzo elemento è il consumo moderato di carne, soprattutto di carne rossa, che viene spesso sostituita con pesce, pollame e uova. Il pesce è una parte importante del “mediterraneo” grazie alla sua abbondanza in mare aperto e alle sue proprietà benefiche per la salute. Le varietà più comuni sono il pesce azzurro, come le sardine, le acciughe e i saraghi, e il pesce bianco, come il merluzzo, la sogliola e il branzino.

Infine, la cucina mediterranea si distingue per l’utilizzo di erbe aromatiche e spezie come il basilico, il timo, il rosmarino, l’origano, la menta, il prezzemolo, la salvia, il timo, la maggiorana, il prezzemolo,il lauro, il cumino, la cannella, lo zafferano, il pepe, la noce moscata e il peperoncino. Questi aromi intensi e profumati conferiscono ai piatti un sapore unico, colore, e contribuiscono a ridurre l’utilizzo del sale, migliorando così la salute cardiovascolare.

Tra i piatti più rappresentativi della cucina mediterranea si possono citare la pasta al pomodoro, la paella spagnola, l’insalata greca, il risotto alla pescatora, il couscous marocchino, l’humus libanese e i falafel ad esempio, ma ogni paese ha numerosissime specialità regionali, con piccole variazioni di ingredienti, tecniche di cottura e salse di accompagnamento, che conferiscono alla cucina mediterranea una grande varietà e originalità.

Dietro questo tema ci sono storie da raccontare, c’è la storia anche delle nostre origini, certamente un’occasione ghiotta e interessante per i ristoratori, ma anche per i bar e tutti quegli esercizi commerciali che vorranno caratterizzare la propria proposta in quel periodo con proposte originali o piatti nuovi, magari rielaborati e perchè no “mescolati” con fantasia a testimonianza di quella cultura culinaria “melting pot” sempre più presente nel nostro Paese.

(Pierangelo Raffini)