Imola. Piazza Gramsci abbastanza piena e poi in corteo fino al Monumento al Partigiano davanti al quale tutti hanno cantato “Bella Ciao”, in piazzale Leonardo da Vinci, per festeggiare il 25 aprile, nel 78esimo anniversario della Liberazione. Imola, Città medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana, si è ritrovata con le sue famiglie, con diverse generazioni rappresentate, pochi giovani, ma abbastanza gente considerando il “ponte” e la giornata dal clima freddo.

“Il 25 Aprile, che pose fine alla tragedia della guerra, fu preceduto da un ventennio di lotte antifasciste, durante il quale decine di migliaia di italiani furono perseguitati, arrestati, confinati, deportati e uccisi perché contrari al regime di Mussolini – ha scandito il presidente dell’Anpi Gabrio Salieri -. Noi riaffermiamo con forza il valore della memoria viva, che non significa un antisettico ricordo commemorativo, ma significa conoscere la storia e impegnarsi perché non abbia a ripetersi o a ripresentarsi in forme mascherate. Spesso, quando si pensa alla condanna del fascismo, si fa riferimento alla Repubblichina di Salò che Mussolini, con gli invasori nazisti, inventò per aprire una guerra civile contro il legittimo Stato italiano che si era nel 1943 schierato con gli Alleati contro la Germania nazista. Il fascismo di Salò e i nazisti si macchiarono di tali e tante stragi e nefandezze da far inorridire quanti le scoprirono. Basti pensare a Marzabotto, a Sant’Anna di Stazzema, alle Fosse Ardeatine e a Imola, al Pozzo Becca…Esprimiamo preoccupazione per dichiarazioni, decisioni e comportamenti di alcuni rappresentanti delle istituzioni e della politica che, in vari casi, sono apparse divisive e del tutto inadeguate rispetto al ruolo esercitato. Si impone una netta condanna del fascismo, mentre si moltiplicano episodi di violenza e di apologia del fascismo stesso di cui si rendono protagonisti gruppi che si ispirano a quella ideologia e a quelle politiche, riaffermando, in questo giorno che unisce tutti gli italiani, il significato più profondo della Liberazione e ricordando a tutti che la ricostruzione del partito fascista è un reato, un reato sancito dalla Costituzione e dalle leggi italiane”.

Poi è stato il sindaco Marco Panieri a prendere la parola: “Imola è Città Medaglia d’Oro al valore militare per Attività Partigiana e questa riconoscenza non è retorica. Quella medaglia è qui con noi, apposta sul nostro Gonfalone Comunale dal 1986 e non si trattò di un “regalo” o di semplice ricordo, ma rappresentava e rappresenta l’impegno, i sacrifici, il sangue, i morti e il dolore, che il nostro territorio, la nostra città, le nostre campagne hanno versato durante gli anni di Resistenza e, in particolare, nel lungo e tenebroso inverno fra il 1944 e il 1945 sulle nostre colline, lungo la “linea gotica”. Il docufilm “Per un’idea di libertà. Imola Medaglia d’oro”, prodotto l’anno scorso dal Comune insieme al Cidra, racconta proprio il ruolo svolto dalla città e dai cittadini imolesi nella Lotta di Liberazione…E’ bene essere molto chiari: riguardo al 25 aprile 1945 non c’è posto oggi e non ce ne sarà mai per un revisionismo storico che, per presunte ragioni, tende ad allontanarci dalla verità storica. Siamo qui per rispettare ed avere pietà per tutti i morti dell’una e dell’altra parte e per pacificare gli animi, ma non c’è posto per l’equiparazione delle parti. Come scrive il grande scrittore Italo Calvino, “Tutti uguali davanti alla morte, non davanti alla Storia”. Perché le ragioni per cui sono morti dall’una e dall’altra parte non sono equivalenti. Penso sia proprio così, come ebbe a ribadire anni fa anche il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un’intervista a Ezio Mauro: “Non c’è dubbio che la pietà e il rispetto siano sentimenti condivisibili di fronte a giovani caduti nelle file di Salò che combattevano in buona fede. Questo non ci consente, però, di equiparare i due campi: da una parte si combatteva per la libertà, dall’altra per la sopraffazione…La nostra Repubblica si fonda sulla Costituzione, la nostra Costituzione nasce dalla Resistenza Antifascista e quindi è anch’essa Antifascista! La Resistenza dovrebbe unirci e renderci tutti orgogliosi in Italia e in Europa, perché rappresentò un grande laboratorio di incontro e di collaborazione fra forze popolari di diverse posizioni e diverse culture politiche, a sostegno di Valori fondamentali condivisi nell’antifascismo e da condividere anche oggi, come la libertà, la solidarietà, la giustizia e l’equità”.