Imola. Due le iniziative per la sessione primaverile del Cise (Centro italiano studi egittologici).
Il primo appuntamento venerdì 5 maggio, ore 16 nella sala grande di Palazzo Sersanti ad Imola, vedrà come ospite la professoressa Tine Bagh, danese, responsabile della sezione egizia della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, un tempio dell’arte che racconta oltre 6.000 anni di civilizzazione e cultura con opere di eccezionale valore esposte in una magnifica sede.
Tine Bagh è la curatrice di una mostra dedicata alla città di Amarna, la città di Akhenaton, il faraone eretico, e di Nefertiti, la sua regina. Una città di nuova fondazione che ospitava templi per il nuovo dio Aton, palazzi per la famiglia reale, aree residenziali, laboratori e botteghe, e anche sepolture.
Dopo la morte di Akhenaton fu abbandonata e distrutta, perché l’Egitto ritornò alla vecchia religione politeista. Copenaghen possiede una serie importante di oggetti provenienti dalla città che hanno aiutato a ricostruirne l’aspetto e la vita dei suoi abitanti.
Si parlerà anche di Tutankhamon, figlio di Akhenaton, che crebbe ad Amarna, ma decise di ritornare ai vecchi dei e alla antiche città reali.
Il secondo appuntamento venerdì 19 maggio, ore 18 sempre a Palazzo Sersanti, vedrà come relatore Gianluca Miniaci, professore Associato all’Università di Pisa, direttore di scavo nel sito di Zawyet Sultan nel Medio Egitto (presso Minya) e vicedirettore della missione archeologica a Dra Abu el-Naga (Luxor).
L’università di Pisa con i suoi studiosi il suoi scavi in Egitto è una delle eccellenze nel campo degli studi egittologici in Italia. La sepoltura della regina Ahhotep rappresenta uno dei ritrovamenti più significativi dell’archeologia del Vicino Oriente.
Un sarcofago dorato e un corredo di magnifici gioielli e oggetti preziosi appartenenti a una regina di nome Ahhotep furono scoperti a Dra Abu el-Naga (Tebe ovest), da Auguste Mariette nel 1859. Dal loro rinvenimento, però, nessuno ha mai effettuato uno studio complessivo dei reperti, fondamentale per dare una risposta ai quesiti che caratterizzano la figura, tanto enigmatica quanto importante, di Ahhotep e la storia di un periodo di grande trasformazione come quello che precede la formazione dell’impero egiziano all’alba dell’Età del Tardo Bronzo (1550 a.C).
“Contiamo anche per questo anno di soddisfare la curiosità dei tanti appassionati di egittologia imolesi e non solo, con la qualità dei nostri relatori e l’interesse degli argomenti che essi ci proporranno. Tutto questo è possibile grazie all’insostituibile sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola che ci è sempre stata vicina. Grazie anche per l’ospitalità nella sale di palazzo Sersanti: quale miglior biglietto da visita per i nostri relatori italiani e stranieri che essere ospiti del più bel palazzo rinascimentale della Regione?” dice Fabrizia Fiumi, presidente del Cise.