Imola. Alcuni mesi fa abbiamo parlato con il vice presidente di Cefla, Claudio Fedrigo, sul tema dell’innovazione tecnologica dall’intervista è emerso che per Cefla investire in innovazione e nello specifico nell’innovazione digitale significa: soddisfare i clienti che sempre più scoprono l’importanza dei dati; differenziare l’offerta rispetto alla concorrenza; tutelare i prodotti ed il know-how.
Il 19 aprile, presso l’auditorium dell’azienda imolese, si è tenuto un incontro sui progetti di innovazione digitale del gruppo, un approfondimento voluto dal Cda e dalla direzione generale ed esteso a tutti i soci della cooperativa. Cogliamo quindi l’occasione per continuare l’intervista con il vice presidente Fedrigo.
Perché un meeting sull’innovazione rivolto ai Soci?
Perché gli investimenti deliberati dall’Assemblea Sociale non solo permettono il rispetto delle roadmap di prodotto/soluzioni, ossia il rispetto delle varie fasi di progettazione e realizzazione atte a garantirne il lancio sul mercato alle date prefissate, ma definiscono profondamente le professionalità necessarie ed il tipo di attività che quotidianamente i dipendenti, Soci compresi, dovranno svolgere.
Approvare un investimento non significa solo deliberare un ammontare economico da impiegare per il raggiungimento di un obiettivo ma significa anche deliberare sulle attività, sull’organizzazione del lavoro e quindi sulle competenze professionali necessarie al conseguimento dell’obbiettivo stesso. Quanto più gli investimenti sono indirizzati ad attività che superano il “miglioramento continuo” del prodotto/servizio noto, tanto più nasce l’esigenza di modificare il modo consolidato di lavorare e questo richiede un forte coinvolgimento dei lavoratori.
Cosa intende nello specifico?
Provo a rispondere parlando della Iot (Internet of things) che come sappiamo consiste in tutte quelle applicazioni che permettono ad un dispositivo – tramite sensori, contattori, software, ecc. – di connettersi e scambiare dati con altri dispositivi utilizzando internet e le tecnologie cloud. Queste applicazioni, dopo quella del vapore, dell’elettricità e dell’informatica, hanno dato corpo a quella che è stata definita la quarta rivoluzione industriale: l’Industry 4.0.
Sono passati oltre dieci anni da quanto in Italia si è iniziato a parlare di queste tematiche. Nonostante il grande tamtam mediatico, l’approccio del mondo produttivo alla nuova rivoluzione industriale è avvenuto lentamente.
In un primo momento ha coinvolto prevalentemente il mercato B2C (business to consumers) dove il consumatore finale ricercava nella novità digitale il gadget evoluto o emozionale, successivamente ha coinvolto il mercato B2B (business to business) dove il cliente è un’altra azienda e come tale ricerca sostanzialmente due cose: una maggior efficienza produttiva e una maggior redditività.
Ad oggi qual è la situazione?
Arrivo al punto, le aziende metalmeccaniche come Cefla, per restare competitive, hanno continuato a produrre macchine ed impianti tecnologicamente evoluti per l’ottenimento degli output tradizionali, ma contestualmente queste macchine dovevano essere in grado di soddisfare nuovi bisogni: ridurre gli sprechi di materie prime, ridurre i consumi energetici, ridurre i fermi macchine per interventi manutentivi, efficientare la saturazione delle linee di produzione, ridurre i tempi di settaggio delle stesse, ridurre in generale i tempi di lavorazione per lotti sempre più eterogenei e piccoli, ridurre le emissioni inquinanti in ambiente a partire dalla Co2, ecc.
Per far questo occorrevano informazioni costanti e diffuse; occorreva quindi che i prodotti/soluzioni Cefla (macchine per la verniciatura delle superfici, impianti civili ed industriali, apparecchiature mediche, ecc.), comunicassero con l’intero apparato tecnologico presente nella fabbrica, nella centrale termica o elettrica, o nello studio dentistico, per l’ottenimento di molteplici dati dai quali, tramite algoritmi di intelligenza artificiale, estrarre informazioni utili al cliente…
Quindi parliamo di cambiamenti profondi…
La nascita di questo nuovo “bisogno digitale” ha imposto alla Cefla una nuova tipologia di offerta, quindi nuovi criteri di progettazione e costruzione. Per fare un esempio sulle macchine industriali – ma l’esempio può essere esteso anche ai dispositivi medicali che produciamo – siamo passati dall’offrire dati di funzionamento a bordo macchina leggibili ed interpretabili dal solo operatore dedicato, a dati di funzionamento provenienti da intere linee di produzione remotati in apposite control room, fino all’analisi congiunta dei dati provenienti da linee di produzione diverse situate in siti produttivi diversi. Oggi siamo in grado di garantire al cliente, in ogni momento ed in ogni luogo, informazioni utili al controllo della sua impresa riuscendo ad interpolare ed elaborare i dati della fabbrica con i dati provenienti da altre aree strategiche aziendali (i magazzini, le spedizioni, l’amministrazione, la finanza, ecc.).
Questa a mio avviso è la grande rivoluzione industriale che la Cefla e tante altre aziende metalmeccaniche stanno vivendo: il dato ha assunto la medesima importanza e dignità dei prodotti fisici tradizionali.
Stiamo parlando di cambiamenti epocali per aziende che sulla “tangibilità fisica” dei propri prodotti hanno costruito storia, know-how e reputazione; per questa ragione abbiamo ritenuto doveroso approfondire il tema con tutti i soci.”
Quindi l’incontro con i soci della cooperativa che rappresentano i “proprietari” protempore dell’azienda?
“Esatto. Fare il punto della situazione non per celebrare un traguardo raggiunto ma per compattarci tutti sulla linea di partenza pronti ad affrontare nuove sfide.
I Soci sono i primi lavoratori che devono credere nella strategicità degli investimenti deliberati e che si devono fare ambasciatori, quindi porta voce, verso tutti i lavoratori di quanto il gruppo sta facendo per continuare ad essere un player importante sui mercati di domani. Oggi la competitività è diventata globale, l’obsolescenza tecnologica è molto rapida, conseguentemente il tempo per comprendere le necessità dei clienti e quello per strutturare l’azienda al fine di progettare, produrre ed offrire quanto richiesto è molto più breve rispetto al passato.
Come detto in apertura sono temi che non riguardano solo gli investimenti o la tecnologia ma anche le professionalità necessarie in azienda: alcune di queste possono essere costruite con piani di formazione e con piani di reskilling ma molte delle professionalità necessarie per il futuro dovranno essere ricercate sul mercato.”
Come ha risposto l’assemblea sociale?
“Nel modo che tutto il Cda si aspettava: con interesse e forte partecipazione.
Negli ultimi mesi per accelerare i nostri progetti di digitalizzazione e per far fronte alle nuove esigenze professionali, abbiamo acquisto alcune realtà che operano sull’intelligenza artificiale ed abbiamo siglato nuove collaborazioni con enti universitari e di ricerca; stiamo portando in azienda il know-how necessario per il futuro.
Il desiderio del Cda e del gruppo manageriale era condividere tutto questo con i soci e per farlo abbiamo pensato di far preparare e presentare l’incontro a chi, in Cefla, si occupa delle tematiche in oggetto. I colleghi, oltre a declinare il tipo di innovazione digitale caratterizzanti le Business Unit di appartenenza, hanno presentato lo stato di avanzamento di alcuni progetti concreti.
Laura Cenni e Sarro Daniele per la BU Engineering, hanno presentato il sistema Optima: un sistema di ottimizzazione che sfruttando le logiche Iot di comunicazione tra dispositivi e le logiche dell’intelligenza artificiale permette di massimizzare la produzione di energia risparmiando metano e riducendo la Co2
Silver Santandrea e Daniel Midali per la BU Finishing, hanno presentato le macchine di stampa digitale con la complessa gestione informatica delle testine d’inchiostro; una gestione che non è finalizzata esclusivamente all’ottenimento di risultati estetici/qualitativi ottimali, ma anche al conseguimento di saving connessi alla velocità di stampa, al minor spreco di inchiostro, al poter verificare in anteprima il risultato di stampa tramite monitor digitali ad alta risoluzione riducendo in questo modo i test di prova ed il relativo spreco di materiale da trattare (ante, coil, cartone ondulato per packaging, ecc.).
Gaetano Scaramozzino per la BU Medical, ha presentato l’evoluzione della Computer Vision nella ricostruzione 3D dell’arco mascellare e dell’arco mandibolare; in questo campo la tecnologia digitale Cefla è utilizzata per rilevare automaticamente la posizione e la forma di denti, per rilevare situazioni patologiche e per poter analizzare parti anatomiche difficilmente indagabili con i tradizionali esami bidimensionali tipo lastra. Queste tecnologie permettono di evidenziare problemi invisibili all’occhio umano e dialogano con il clinico per assisterlo nel riconoscimento della patologia; scopo finale: migliorare la prevenzione, la diagnosi, la cura e la gestione delle malattie:”
Quale quindi l’approccio Cefla all’innovazione digitale?
“Senza entrare nel dettaglio dei singoli progetti, e con i limiti dovuti al fatto che non sono un tecnico, l’obbiettivo che intende perseguire il gruppo Cefla in tema di innovazione digitale è quello dell’impiego sempre più importante dell’intelligenza artificiale applicata alle nostre realizzazioni. La dottrina insegna che esistono quattro diverse technicality che permettono all’Intelligenza Artificiale di gestire macchine/impianti in modo che lavorino con logica umana: Machine learning, il Deep learning, il Natural process learning e la Computer vision.
La nostra storia, il nostro know-how e le nostre aree di interesse portano ad approcciare questo obbiettivo attraverso due di queste modalità tecniche.
Quali?
Il Machine learning, ove l’intelligenza Artificiale è il frutto di elaborazioni matematiche, statistiche ed informatiche che agiscono su una mole di dati precostituita. È l’uomo che insegna alla macchina come apprendere e che quindi modifica, a seconda delle esigenze, le istruzioni e gli algoritmi necessari allo scopo.
La storia della Cefla è una storia di una azienda che da sempre fornisce al mercato prodotti/soluzioni ed i relativi servizi post-vendita e di manutenzione. Questo tipo di offerta ha permesso all’azienda di disporre di molteplici dati (da quelli di funzionamento a quelli legati all’ingegneria di manutenzione) dai quali è possibile estrarre le informazioni utili a prevenire e/o capire determinate situazioni.
Questo permette all’azienda di fornire al cliente soluzioni atte a migliorare l’efficienza e la redditività del suo processo produttivo: dalle manutenzione predittive in grado di ridurre guasti e fermi macchine a criteri di gestione ottimizzati in relazione alle variazioni di specifici parametri quali carico delle utenze, pressione, umidità, percentuale di Co2 nell’aria, numero di persone all’interno di un ambiente, ecc.
La logica del Machine learning è alla base delle applicazioni di AI nella Business Unit Engineering e nella Business Unit Finishing.
La Computer Vision in questo caso l’intelligenza artificiale è il frutto di elaborazioni matematiche, statistiche ed informatiche tali da interpretare e comprendere il mondo visivo. Fotocamere, video, lastre, TAC, ecc., tutto quanto genera immagini digitali e fornisce una mole di dati che può essere opportunamente impiegata per permettere alle macchine di comprendere meglio quanto vedono e conseguentemente di reagire a quanto “vedono” fornendo informazioni e/o allarmi e/o autoregolandosi. Questa modalità tecnica richiede una infinità di dati e quindi di immagini campione da confrontare con la realtà osservata; l’elevato numero di confronti gestiti dall’AI permette di rilevare difetti o problemi impercettibili all’occhio umano superandone i naturali limiti.
La Computer Vision è alla base delle applicazioni di AI nella Business Unit Medical in particolare nell’area dei dispositivi radiologici e della diagnostica per immagini.
Raggiunto lo scopo?
“Direi di sì, i ritorni della base sociale sono stati molto positivi.
L’incontro si è sommato a tanti altri momenti assembleari– formali e informali – che programmiamo nel corso dell’anno, è stato organizzato dopo il normale orario di lavoro, non era obbligatorio e non richiedeva l’esercizio del voto; questi a nostro avviso sono elementi che avvalorano la partecipazione e confermano il grande interesse della Base Sociale verso la propria azienda. Quindi un grazie a tutti i Soci ed un grazie ai colleghi relatori che, in maniera semplice ed accattivante, hanno saputo raccontare temi tecnici complessi trasmettendo quella passione che da sempre caratterizza “il fare impresa” della Cefla.
(a cura di m.z.)