Imola. Il sole è tornato, ma i danni del terribile maltempo dei giorni scorsi sono ancora in buona parte sul terreno nella Bassa Imolese. E sarebbe bene farlo in fretta perché la prossima settimana sono attese altre piogge. Intanto sono state evacuate 260-270 persone, una trentina sono in albergo al Donatello e al Molino Rosso, le altre da amici e parenti.
Il sindaco Marco Panieri ha fatto il punto della situazione. Quella più critica si registra a Spazzate Sassatelli “dove molte persone, almeno una cinquantina, non volevano lasciare la propria abitazione nonostante i vigili del fuoco, la protezione civile e anche io personalmente li sollecitassimo per i rischi della probabile mancanza di energia elettrica e gas oltre a dire a tutti coloro che volevano rimanere di spostarsi almeno al primo piano. In una ricognizione con l’elicottero, abbiamo visto un’altra ventina di persone, prevalentemente in case di campagna, che abbiamo convinto a sfollare. Abbiamo soccorso una signora di 96 anni che ci ha confermato di non aver mai visto cadere così tanta acqua in poco tempo. Ora bisogna attendere il calo dei fiumi e dei torrenti, procedere alla pulizia delle strade, sistemare l’energia e il gas e mettere in sicurezza gli edifici che hanno subito danni senza dimenticare gli animali da salvare, anche se lo abbiamo già fatto per molti. Le scuole chiuse di Sesto Imolese, Sasso Morelli e San Prospero riapriranno domani 5 maggio”.
A Sesto Imolese e Sasso Morelli via Correcchio è ancora chiusa fino alla via San Vitale. Pure a Sasso abbiamo chiesto alle persone di spostarsi ai piani alti delle abitazioni perché c’era il pericolo che le pompe del Sillaro si rompessero e siamo riusciti a evitare l’evacuazione di tutta la frazione, il che sarebbe stato un problema serio. Via Ladello è chiusa al traffico, in via Raggi c’è stata la rottura degli argini ma abbiamo fermato l’acqua in parte con sacchetti di sabbia. Chiusa al traffico anche via Sguazzaloca. Cimitero sotto l’acqua e chiuso a Sesto.
Lo scenario dove ci sono stati meno problemi è stato nella zona del fiume Santerno che è stato pulito con cura e ha risposto bene. Solamente a San Prospero, in via Lungana, è stata evacuata una famiglia. Nelle zone collinari, a Ponticelli e Pieve, sono rimaste chiuse alcune strade per qualche ora.
In effetti il Santerno ha risposto abbastanza positivamente alla prova del maltempo, ma tutto il letto del Sillaro era stato pulito altrettanto bene? Domanda legittima.
Mobilitati mezzi meccanici per rimuovere terra, fango, detriti; ma anche droni, battelli, mentre da Venezia un elicottero ha integrato quello di Bologna. Come stabilito dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, a partire da stasera saranno operative colonne mobili di Veneto e Toscana a Castel Bolognese e a Imola, per effettuare la pulizia delle case e il pompaggio delle acque. Disponibili altre cinque Regioni: sono pronte a intervenire se richiesto. Si sta valutando di convogliare le organizzazioni nazionali del volontariato di Protezione civile su Faenza.
Il 4 maggio sono arrivati a Imola anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini e la vice Irene Priolo per incontrare tutti i sindaci del circondario e non solo. “Ora bisogna fare una conta dei danni in breve tempo e fatta bene – ha esordito Bonaccini -. Adesso bisogna fare attenzione alle frane e alle microfrane nelle strade provinciali e comunali. Ho sentito il ministro Nello Musumeci, stiamo lavorando insieme fra istituzioni come è giusto che avvenga in questi casi senza guardare ai diversi schieramenti, con i sindaci e con le sindache dei territori. In 36 ore è caduto circa un quinto dell’acqua della media nazionale, si tratta di un evento calamitoso drammatico, di un’alluvione che si è abbattuta su un territorio dove c’era un alto livello di siccità, per tali motivi ci aspettiamo tante risorse dal Governo, nessuno sarà lasciato solo. Detto ciò, da tempo bisogna affrontare l’emergenza climatica in modo serio mentre in Italia finora si è avuta l’abitudine di arrivare dopo e di investire poco in prevenzione. Abbiamo un piano per realizzare invasi che trattengano le acque per quando ce ne sarà bisogno, l’agricoltura è stata danneggiata fortemente ed è fra i settori principali di questo territorio, gli investimenti infrastrutturali previsti sono molto importanti e cospicui”.