Imola. “Bruno Solaroli, l’uomo, il politico” è il titolo del libro che sarà presentato martedì 9 maggio, ore 18, nella sala delle Stagioni in via Emilia 25. Il lavoro, a cura di Paolo Mattiussi, Marco Pelliconi, Leana Sanniti, comprende interviste, ricordi e scritti di tanti che hanno conosciuto e lavorato con Bruno durante le sue molteplici attività.
Solaroli è stato politico, amministratore, cooperatore, dirigente di associazioni, militante antifascista e altro ancora, ha avuto una vita piena dedita alla comunità cittadina, al territorio, alla famiglia, agli amici: per questo sono stati ricordate non solo le vicende “pubbliche”, ma pure aspetti privati e personali.
“Imola nostra”: questo modo di dire, che bene sintetizza l’attaccamento e l’amore per la città, fu utilizzato da Andrea Costa ai tempi della prima amministrazione socialista e democratica di Imola e nel corso del tempo è stato ripreso dai migliori politici ed amministratori che si sono succeduti: ad Imola spesso c’è stato uno stretto legame tra il popolo ed i suoi rappresentanti, capaci di conoscere, frequentare ed interpretare il territorio. Nella scia di questi, Bruno Solaroli ha incarnato tale modo di far politica e di amministrare il bene comune: il suggello fu nel 2009 ricevere il “Grifo della Città di Imola”, il più alto riconoscimento da parte del Comune.
Il libro rivisita ed illustra il politico, l’amministratore, ma anche l’uomo, perché aveva vari interessi al di là delle attività principali, una propensione al nuovo, pur essendo bene legato alle radici: questa biografia raccoglie testimonianze che cercano di metterne in risalto le qualità umane, politiche e professionali.
La capacità di lettura dei cambiamenti, il coraggio di giocarsi in prima persona, il non lasciare a metà un lavoro, il sano pragmatismo, l’attenzione al tema dell’equità sociale, il rispetto dei ruoli altrui e suoi, la politica come passione e non come semplice mestiere, sono tutte state caratteristiche importanti del suo agire.
Era attaccato al suo Partito, ma non lo concepiva come di una sola “parte”, ma pensava che dovesse saper parlare a tutti ed includere le forze migliori, ha sempre cercato di costruire un “campo largo” di forze democratiche progressiste, questa è una delle significative eredità politiche che ci lascia.
Tutto questo lo ha fatto apprezzare e stimare anche da avversari e da forze politiche e culturali non vicine alla sua, al di là delle ovvie differenze e polemiche.
Oltre al lavoro di Sindaco, per cui ancora è tanto ricordato (istruttivo sfogliare le pagine del libro che elencano le realizzazioni durante i suoi mandati le quali hanno cambiato il volto della città), il volume racconta di Bruno giornalista, Presidente di Anpi, dell’associazione Area Impresa e Professioni, di parlamentare, di dirigente in Regione, infine ricorda tanti aspetti delle vicende familiari ed amicali.
Nel corso della presentazione saranno presenti parecchi di coloro che hanno collaborato alla stesura ed alla realizzazione del libro.
(m. p.)