Imola. Dal 5 al 7 maggio si è svolto il “Viaggio della Memoria”, al campo di Mauthausen e al Memoriale di Gusen, promosso dall’Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti), con l’adesione Presidenza del Consiglio Comunale di Imola, in linea con la positiva tradizione della città.

All’iniziativa, che è culminata con l’incontro internazionale nel campo di Mauthausen, quest’anno hanno perso parte il vicesindaco Fabrizio Castellari, l’assessore Pierangelo Raffini, i consiglieri comunali Chiara Sorbello, Anna Pia De Veredicis, Cecilia Ricci, Dalia Barbieri, Alan Manara e Antonio Ussia. Al viaggio partecipano, grazie al contributo della Presidenza del Consiglio comunale e dell’Anpi di Imola, anche nove studenti dall’Istituto tecnico agrario “Scarabelli”, accompagnati dalla prof.ssa Maria Giannelli, ed alcuni dell’IC 6, accompagnati dalla prof.ssa Maria Di Ciaula.

“Desidero ringraziare tutto l’Aned, in primis la presidente della Sezione di Imola, Roberta Dall’Osso, per l’opportunità che ha proposto anche alle delegazioni di studenti per questo “Viaggio delle Memoria” e ringrazio Marco Orazi del Cidra, per il supporto culturale, la professionalità e la capacità di coinvolgere gli studenti – fa sapere Castellari -. Assieme all’intera delegazione, composta anche da consiglieri comunali e dall’assessore Raffini, abbiamo condiviso un’esperienza preziosa, davvero toccante e molto profonda”.“A quasi 80 anni ancora ci interrogano queste atrocità incredibili, che scuotono gli animi di chiunque viva oggi l’esperienza di questo viaggio e arrivano a coinvolgere la dimensione più profonda di ogni persona. Leggere i nomi degli imolesi scritti sui muri rende ancora più cruda e autentica la visita. C’è un pezzo della nostra libertà che muove da quelle pietre, da quella tragedia, da quelle sofferenze atroci, vissute fino all’estremo sacrifico della vita. La domanda che sale dal cuore di tutti, degli adulti come dei ragazzi, è fin dove sia potuto arrivare l’uomo nel perpetrare tanta violenza e tanta atrocità” continua Fabrizio Castellari, che conclude “quando tocchiamo con mano quei fatti, mentre assistiamo ancora oggi a decine di conflitti nel mondo e a pagine di guerra non lontane dai nostri confini, ci interroghiamo sul valore profondo della convivenza pacifica fra i popoli, che è la strada unica e la migliore per guardare lontano, per costruire un futuro di pace”.