“Decine di aziende isolate, danni a colture, mezzi, abitazioni rurali incalcolabili in tutto il comprensorio imolese, in particolare dalla pianura alla Vallata del Santerno dove quel poco che si era salvato dopo il maltempo della scorsa settimana è stato definitivamente compromesso. È questa la fotografia “scattata” da Cia-Agricoltori italiani Imola che sta raccogliendo, letteralmente 24 ore su 24, le segnalazioni delle aziende agricole. “Una situazione che si aggrava di ora in ora non solo a causa delle precipitazioni cadute in poche ore, ma della condizione idraulica e idrogeologica già fortemente compromessa”.
“Il primo pensiero oggi va naturalmente ai territori della Romagna che ha subito il danno peggiore e più doloroso, quello della perdita di vite umane, di fronte al quale ogni altro appare sicuramente riduttivo – afferma Andrea Arcangeli, direttore Cia Imola -. Però è inevitabile guardare al nostro territorio e qui è altrettanto riduttivo dire che le aziende agricole sono in ginocchio”.
Impossibile, al momento, fare una stima precisa dei danni che saranno più chiari la prossima settimana, “ma certamente sono estesi a tutte le colture: frutticole, vite e seminativi. La situazione al momento è più che emergenziale e servono delle vere e proprie azioni di pronto soccorso e intervento. Non parlo solo delle operazioni, necessarie, di protezione civile ma anche di alcune misure altrettanto essenziali: l’istituzione di un fondo d’emergenza a disposizione delle aziende colpite e la cancellazione immediata degli oneri fiscali e contributivi. Poi, naturalmente, occorre pianificare una vera e propria ristrutturazione per strade e campi coltivati che sono stati e continuano a essere spazzati via da frane e smottamenti e credo che per questo serviranno decenni”.
“In questo momento – continua Arcangeli – tutti devono fare la loro parte, Bruxelles e Roma in primis e a caduta anche la nostra Regione. Nessuno, di fronte a tale emergenza e alla cancellazione dell’agricoltura di metà Emilia-Romagna, una delle regioni più produttive d’Italia, può voltarsi dall’altra parte e proporre misure palliative. Di fronte a questi scenari, inoltre, si rende sempre più necessario avviare programmazioni colturali a medio e lungo termine per non soccombere di fronte a questo tipo di emergenze. So che oggi è difficile guardare avanti, al futuro della nostra agricoltura e del territorio, ma non possiamo più subire il cambiamento climatico, nascondendoci dietro a parole come calamità ed emergenza: dobbiamo fare tutto il possibile per prevenirlo ed evitare danni catastrofici come quelli che stiamo vivendo”.
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“L’alluvione che ha colpito il nostro territorio è un fatto straordinario che sta causando ingenti danni, pertanto servono immediatamente misure straordinarie per affrontare l’emergenza, che come tale va trattata”, si legge in un comunicato di Cgil, Cisl e Uil di Imola.
I tre sindacati ritengono necessario sostenere le lavoratrici e lavoratori impossibilitati a lavorare, che oltre a subire danni materiali, rischiano di perdere salario e contributi.
“Siamo impegnati a garantire che nessuno metta a rischio la propria sicurezza e salute continuando a lavorare laddove le condizioni non lo consentano”.
A tal proposito Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia Romagna incontrano oggi pomeriggio la Regione. “Oltre all’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione (Cassa Integrazione, Fis), va garantita adeguata copertura anche alle lavoratrici e lavoratori che vivono condizioni lavorative precarie e nei settori più colpiti come il turismo e il settore agricolo, dove le conseguenze saranno di lungo termine. Sarà quindi necessario attivare misure di copertura straordinarie per salvaguardare tutte le tipologie di lavoro”.
Cgil Cisl Uil sono al fianco anche delle persone anziane, che si trovano isolate e che hanno bisogno di assistenza specifica. “Nel ringraziare tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, dipendenti pubblici e privati, forze dell’ordine, protezione civile, vigili del fuoco, volontari e volontarie, impegnati ad affrontare questa difficile situazione, invitiamo a segnalarci tutte le problematiche che si stanno verificando sui luoghi di lavoro”.
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I sindacati pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl UilP-Uil dell’Emilia-Romagna fanno appello alle istituzioni locali affinché sia massima l’attenzione nei confronti degli anziani e delle anziane dei territori colpiti dall’alluvione. In particolare richiamano l’attenzione sulla situazione delle persone più fragili che spesso vivono da sole: il primo decesso registrato è stato proprio quello di un anziano trovato annegato al primo piano della sua abitazione.
“Accanto allo sforzo assolutamente encomiabile dei soccorritori è necessario che l’intera popolazione sia sensibilizzata e che si rafforzi il senso di comunità tradizionale degli emiliano-romagnoli. In questi anni abbiamo in tutti i modi informato sulle problematiche che comporta l’invecchiamento della popolazione. Ancora di più oggi, nell’emergenza, crediamo sia evidente il rischio che corrono i nostri anziani se non si affrontano in modo efficace le criticità sociali e sanitarie e quelle ambientali legate al cambiamento climatico”.
I sindacati pensionati dell’Emilia-Romagna esprimono la massima solidarietà alle popolazioni colpite e sono pronti a mettere a disposizione le proprie forze, insieme alle associazioni di volontariato, per affrontare l’emergenza e le conseguenze dell’alluvione.