Vengono confermate nella giornata odierna, sabato 20 maggio, le quattoridici le vittime: sei nel ravennate (di cui due persone a Sant’Agata sul Santerno, una a Faenza e una a Castel Bolognese), sette provincia di Forlì-Cesena, una a San Lazzaro (Bologna). Purtroppo vengono segnalati ancora dei dispersi.
Vigili del fuoco impegnati a Lugo, provincia di Ravenna, nell’evacuazione di persone bloccate in casa dall’innalzamento del livello dell’acqua.
La situazione
Ancora critica la situazione in Appennino con 300 frane attive, mentre sono 500 le strade ancora interrotte e 43 i Comuni interessati dall’emergenza.
I fiumi e corsi d’acqua esondati sono in totale 23: Idice, Quaderna, Sillaro, Santerno, Senio, Lamone, Marzeno, Montone, Savio, Pisciatello, Lavino, Gaiana, Ronco, Sintria, Bevano, Zena, Rabbi, Voltre, Bidente, Ravone, Rio Cozzi, Rigossa, Savena.
Si sono registrati 58 allagamenti in 43 comuni. Queste le località coinvolte: 15 comuni nel bolognese: Bologna, Budrio, Molinella, Medicina, Castel San Pietro, Imola, Mordano, Castel Guelfo, Castel del Rio, Fontanelice, Castenaso, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sala Bolognese; 14 nel ravennate: Brisighella, Conselice, Lugo, Massalombarda, Sant’Agata sul Santerno, Cotignola, Solarolo, Faenza, Castel Bolognese, Riolo Terme, Bagnacavallo, Russi, Cervia e Ravenna; 12 nel forlivese-cesenate: Forlì, Cesena, Cervia, Cesenatico, Gatteo Mare, Gambettola, Savignano sul Rubicone, Mercato Saraceno, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Gambettola, Meldola, Bertinoro; 2 nel riminese: Riccione e Santarcangelo di Romagna.
Attualmente sono oltre 300 le frane sul territorio. Di seguito le località coinvolte: 104 in provincia di Forlì Cesena: 71 a Modigliana, 6 a Dovadola e 5 rispettivamente a Predappio e Roncofreddo. E ancora: Casola Valsenio, Cesena, Meldola, Tredozio, Mercato Saraceno, Santa Sofia, Civitella di Romagna, Galeata, Bertinoro, Meldola, Portico e San Benedetto, Premilcuore e Rocca San Casciano; 90 in provincia di Ravenna: 75 a Casola Valsenio e 15 a Brisighella; 45 in provincia di Bologna: tra i comuni più colpiti, Fontanelice, Loiano e Casalfiumanese (6 frane ognuno), e Monte San Pietro con 5 frane. Poi Monzuno, Imola, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Monterenzio, Monghidoro, Castel San Pietro Terme, Monte San Pietro, Pianoro, Sasso Marconi, una frana anche a Bologna; Circa 25 in provincia di Modena: Montecreto, Polinago, Rignano sulla Secchia, Marano sul Panaro, Pievepelago, Serramazzoni, Maranello, Sassuolo, Zocca, Pavullo nel Frignano, Fiorano modenese, Guiglia, Lama Mocogno, Montese; 14 in provincia di Reggio Emilia: Canossa, Baiso, Carpineti, Toano, Villa Minozzo, Ventasso; 13 in Provincia di Rimini: il più colpito Montescudo, con 6 frane, poi Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Novafeltria e San Leo.
Al momento sono totalmente chiuse 544 strade tra comunali e provinciali, di cui 224 chiuse parzialmente, in particolare nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.
Oltre 20 mila persone nell’intera regione hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione, ma gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24. Sono più di 8.000 quelle che hanno già trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti).

Il quartiere Borgo di Faenza allagato per la seconda volta in quindici giorno dall’esondazione del fiume Lamone (Foto Regione ER)
I problemi delll’agricoltura
Il sistema agricolo fa i conti con il disastro economico provocato dalla seconda e più grave ondata dell’alluvione e delle esondazioni che martedì e mercoledì hanno seguito quelle di inizio maggio, e che probabilmente vale alcuni miliardi di euro.
Tra i primi provvedimenti indispensabili vi sono gli indennizzi a fondo perduto per ripristino di mezzi, attrezzature scorte, impianti arborei e immobili oltre alla perdita produttiva dell’anno, la sospensione dei mutui e delle scadenze fiscali, gli ammortizzatori sociali.
Beni culturali a rischio
Sono oltre quaranta al momento le segnalazioni riguardanti aree interessate da beni culturali danneggiati dal maltempo o a rischio pervenute al Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per l’Emilia-Romagna, che coordina l’Unità di crisi e le attività di monitoraggio e messa in sicurezza del patrimonio mobile e immobile toccato dall’emergenza alluvione.
Criticità si riscontrano in particolare a Cesena: paura per possibili ulteriori danni dovuti alle frane all’Abbazia di Santa Maria del Monte (dove è in parte già crollato il muro di cinta), mentre sono state registrate infiltrazioni significative al tetto della Biblioteca Malatestiana.
La direzione generale per la sicurezza del Patrimonio culturale del MiC ha già individuato quasi quattro milioni di euro per interventi urgenti di messa in sicurezza, e sta valutando la disponibilità di ulteriori risorse per inviare personale specializzato di supporto e le necessarie strumentazioni per operare nei territori colpiti e in quelli più fragili.
Le dichiarazioni
Comuni, Province, Prefetture, Regione e Stato, Protezione civile: l’intero sistema nazionale è al lavoro senza sosta per dare una risposta a un evento straordinario, mai accaduto prima nel Paese. Una catena composta da quasi 5mila donne e uomini per lavorare su due binari: la sicurezza delle persone e la limitazione delle rotture degli argini dei fiumi.
Nel pomeriggio del 20 maggio, a Bologna, nella sede della Protezione civile regionale, il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, hanno incontrato sindaci, presidenti di Provincia e il Comitato nazionale di protezione civile per fare il punto della situazione.
“Conosciamo la capacità e l’energia di questi territori nell’affrontare le difficoltà e le emergenze- afferma Curcio-. Ci troviamo di fronte a una situazione idraulica complessa, soprattutto nel ravennate con il reticolo consortile per buona parte cancellato, ma non solo. E il numero elevato di frane e fenomeni che prima del 2 maggio erano sconosciuti. Eventi rari di cui non c’è memoria nel passato. Tutto il sistema è stato attivato. Abbiamo chiesto e ottenuto di mantenere e rafforzare ciò che abbiamo dispiegato e confidiamo che il nostro sistema continui ad assicurare una risposta importante. L’estensione e la portata dell’evento sono tali da spiegare anche alcuni momenti di criticità che possano essere superati perché possiamo contare sulla solidarietà di tutte le forze del Paese e questo è importante”.
“Il primo pensiero va alle vittime e alle loro famiglie. Le loro lacrime non si possono cancellare. Teniamo insieme dolore e disperazione con la forza che ci contraddistingue. Ce la faremo- sottolineano Bonaccini e Priolo-. Adesso dobbiamo mettere in sicurezza persone e comunità, ma come ci ha insegnato il sisma del 2012, di cui domani ricorre l’undicesimo anniversario, vogliamo rialzarci e ripartire. Ora, per prima cosa, dobbiamo gestire l’emergenza ma nello stesso tempo vogliamo pianificare la ricostruzione. Le case, le scuole, le imprese, le aziende agricole, nulla andrà perso perché dobbiamo già guardare al futuro per continuare a garantire la qualità della vita, i servizi e le infrastrutture della nostra regione, per tutelare il lavoro e uno sviluppo che sia sostenibile”.
“In queste ore stiamo assistendo a una ondata di solidarietà straordinaria- proseguono-. Il mondo dello sport, la cultura, gli artisti, il sistema dell’informazione i privati: ringraziamo tutti. Rendiconteremo ogni euro donato, faremo tutto ciò che serve. Ringraziamo il direttore Curcio, tutte le persone del sistema di protezione civile, i sindaci, le tante Regioni e Province autonome che ci stanno dando una mano. E il Governo che incontreremo insieme ai sindaci e alle associazioni imprenditoriali dell’Emilia-Romagna martedì prossimo a Palazzo Chigi, e che ci sta garantendo la massima collaborazione”.
Il numero verde
La Regione ha attivato il numero verde 800024662 per rispondere, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20, ai quesiti legati all’emergenza alluvione. Nella prima mattinata di attivazione, sono già 371 le chiamate ricevute.
Allerta meteo prorogata alla mezzanotte del 22 maggio
Per la giornata di domenica 21 maggio persiste una debole instabilità che determinerà deboli piogge sparse sull’Appennino regionale nelle ore centrali della giornata. Localmente i fenomeni potranno assumere anche carattere di breve rovescio. Le piogge previste determineranno, sui bacini di Secchia, Panaro e Reno una lenta propagazione dei colmi di piena verso valle. Nel settore centro-orientale si prevede un rallentamento della decrescita dei livelli idrometrici su tutti corsi d’acqua. Le criticità idrauliche arancioni e rosse sul bolognese e sulla Romagna sono dovute alle gravi problematiche già presenti sul territorio. Per la criticità idrogeologica permarranno nelle zone montane e collinari centro orientali della regione condizioni favorevoli allo sviluppo di frane per scivolamento e colamento lungo i versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche fragili e all’evoluzione con possibile aggravamento delle frane già attivatesi a seguito delle precipitazioni dei giorni scorsi nelle aree bolognesi e della Romagna. Le criticità idrauliche e idrogeologiche arancioni e rosse sul bolognese e sulla Romagna sono dovute alle gravi problematiche già presenti sul territorio anche nel reticolo di bonifica
La protezione civile
Quasi 3mila uomini (2.856) e più di 1.100 volontari (1.125) sono al lavoro in Emilia-Romagna, nelle zone colpite dall’alluvione.
È questa la risposta del sistema di Protezione civile che continua senza sosta la sua opera di soccorso alla popolazione e gli interventi urgenti di ripristino del territorio piegato dalle esondazioni e dalle frane.
Vigili del fuoco, forze dell’ordine, Croce Rossa Italiana, e personale e tecnici delle infrastrutture viarie e ferroviarie, delle aziende di distribuzione di gas ed elettricità e telefoniche, i 2.856 in campo oggi.
Dei oltre 1.100 volontari, 374 appartengono alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, 54 dal Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana e Umbria.
A queste si aggiungono i 612 volontari dell’Emilia-Romagna e i 139 appartenenti alle organizzazioni nazionali di volontariato.
A queste forze, nelle prossime ore, si uniranno colonne mobili provenienti da altre Regioni per arrivare a più di 1.500 unità di volontari.
Per quanto riguarda le utenze elettriche, alle 18,30 risultano ancora 18.500 i clienti disalimentati, in calo di 2.500 unità rispetto al dato del primo pomeriggio, grazie ai 700 tecnici di Enel Distribuzione operativi da ieri. Quattro gli elicotteri utilizzati per ispezionare le linee interessate dagli eventi e consentire al personale di poter eseguire manovre in aree non raggiungibili, 170 i gruppi elettrogeni e 4 le power station per poter fornire alimentazione di emergenza non appena le condizioni meteorologiche consentiranno il deflusso delle acque.
Vigili del fuoco
Sono 3.053 gli interventi fatti da inizio emergenza dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco in Emilia Romagna: 1.075 a Bologna, 1.052 a Ravenna, 625 a Forlì Cesena, 301 a Rimini.
1.053 i vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso, 250 sono al lavoro nella provincia di Forlì e 490 in quella di Ravenna, i territori dove permangono le maggiori criticità.
Dei vigili del fuoco mobilitati 50 sono al lavoro per il coordinamento degli interventi presso i 16 posti di comando avanzato, 329 i soccorritori acquatici, 81 gli esperti nelle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore, 38 le unità specialistiche speleo alpino fluviali, 21 i sommozzatori.
Dei 300 mezzi impiegati attualmente nei luoghi colpiti dal maltempo, 35 sono piccoli natanti, 7 gli anfibi, 14 le pompe e idrovore, 4 gli elicotteri e 10 i droni.
Notizie dai territori
Vallata del Santerno, ore 9.30 del 20 maggio. Una prima buona notizia, almeno sul fronte della restituzione di una prima parvenza di normalità, il riavvio dal giorno 22 maggio delle scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie, compresi i servizi per la prima infanzia. Unica eccezione riguarda Sassoleone dove i plessi didattici resteranno chiusi. E’ stata disposta, inoltre, per la settimana dal 22 al 27 maggio la sospensione del servizio di trasporto scolastico gestito ed appaltato dal Nuovo Circondario Imolese.
Nella giornata del 20 maggio si registra, per quanto riguarda Casalfiumanese, l’inizio dei lavori per la riapertura di via Croara grazie all’ausilio del Gruppo Operativo Speciale Movimento Terra dei Vigili del Fuoco. Ruspe e trattori in azione per ore per cominciare a dare una fisionomia di funzionalità ad un’arteria stradale tra le più colpite in area casalese. Continua, intanto, l’attenta analisi di monitoraggio del quadro morfologico di Sassoleone per riscontrare quella stabilità necessaria per fare partire anche nella frazione gli interventi di ripristino.
A Castel del Rio è stata riaperta una porzione di via Montefune. C’è fiducia per ristabilire in tempi non lunghi il mosaico viabile delle principali strade comunali del forese. Le situazioni più delicate sono quelle di via Panoramica, con una voragine significativa sull’asfalto nel lato Ponte Alidosi, e via Chiesuola.
A Borgo Tossignano non c’è più la carreggiata in via Monte Battaglia che in un primo momento sembrava recuperabile. Manca l’acqua nella zona di Campiuno con i tecnici di Hera già al lavoro nel tentativo di ridurre i tempi del disagio. Iniziate le operazioni di svuotamento del laghetto di pesca sportiva in località Riviera, grazie all’ausilio di pompe dei Vigili del Fuoco, per liberare dall’accumulo di acqua e fango l’attività produttiva adiacente.
Da Fontanelice, dove il quadro di difficoltà viabile non è cambiato rispetto a ieri, arriva la notizia dell’attivazione di un piano via elicottero per fornire fieno al bestiame presente nella zona di Posseggio dove c’è l’azienda agricola Carapia e via Casolana presso l’agriturismo ‘La Taverna’.
Sul fronte del volontariato, dove saranno i quattro municipi della vallata a dare il via all’operatività delle oltre 300 persone registrate una volta superata questa delicata fase emergenziale che richiede l’ausilio di personale esperto per evitare problemi in termini di sicurezza generale, si invita a non consegnare in forma autonoma generi alimentari e attrezzature presso gli enti della collina. Un moto di spontanea generosità encomiabile ma che richiede il massimo coordinamento per evitare di appesantire le sincronie di soccorso. Si invita, in ottica di gestire al meglio i flussi di donazione, di scrivere preventivamente al numero telefonico 335.1918515 (tramite WhatsApp) per rapportarsi con il Centro Operativo di Coordinamento di Vallata anche per scongiurare le raccolte di beni non necessari che sfocerebbero in inevitabili sprechi.
Imola, 18.20. 200 persone evacuate da Conselice sono in arrivo ad Imola, per essere ospitate nel centro di accoglienza, allestito dalla Regione insieme al Comune, posto all’interno dell’ex sede dell’Inps, in via Garibaldi. Dotato di cucina da campo già allestita, il centro viene gestito dalla Croce Rossa di Imola. Come indicato nel precedente comunicato, il centro di accoglienza è stato allestito ieri per ospitare persone evacuate dai Comuni della provincia di Ravenna.
Cgil Imola, 14.30. Cgil informa: se sei un dipendente impossibilitato a recarsi al lavoro a causa delle interruzioni alla viabilità e/o perché bloccato in casa e/o perché sfollato:
• contatta il tuo funzionario Cgil di riferimento (se non lo conosci chiedi alle Rsu dell’ente o dell’azienda)
• non fare richiesta di ferie e/o permessi: comunica, possibilmente per iscritto, al tuo ente l’impossibilità a recarti sul posto di lavoro che non dipende dalla tua volontà.
Chiedi, possibilmente per iscritto e se le condizioni del tuo lavoro lo consentono, di poter lavorare in smart working.
Contattaci anche nel caso in cui sia il datore di lavoro a non farti andare a lavoro perché chiude/sospende il tuo Servizio/ufficio/settore.
Ravenna, ore 11.50. A scopo precauzionale, vista l’esondazione del canale Drittolo a Chiusa San Marco, comunicata dal Consorzio di Bonifica, il Comune di Ravenna dispone l’evacuazione totale e immediata di Borgo Montone. Per chi non dispone di luoghi dove ripararsi, è stato istituito come punto di accoglienza, presidiato da apposito personale e attrezzato per offrire vitto e alloggio, il Palacosta, in piazza Caduti sul Lavoro 13.
A scopo precauzionale, visto il peggioramento dei livelli idrici del canale Canala, il Comune di Ravenna dispone l’estensione delle evacuazioni totali e immediate alla zona extraurbana a nord della via Romea dir delimitata a sud dalla via Romea dir, a est dalla Romea, a nord da via Fiumetto e a ovest dalla via Reale fino alla via Bagarina compresa.
Di conseguenza vengono chiuse anche la Romea dir dal quadrilatero dell’Autostrada fino alla rotonda degli Spedizionieri e la strada provinciale numero 1 dall’altezza di via Guiccioli.
Si ricorda che è obbligatorio lasciare l’abitazione, fino a cessata esigenza. Per chi non è in grado di spostarsi autonomamente sarà disponibile un pullmino nel piazzale della chiesa di Sant’Antonio. Per chi non dispone di luoghi dove ripararsi, è stato istituito come punto di accoglienza, presidiato da apposito personale e attrezzato per offrire vitto e alloggio: il PalaCosta, in piazza Caduti sul Lavoro 13.
N.B. Stanno circolando informazioni sbagliate non diffuse dal Comune di Ravenna. Un avviso di evacuazione non coinvolge ne la zona di San Romualdo nè l’abitato di Sant’Alberto che in ogni caso sono chiamati ad osservare tutte le precauzioni necessarie per tutti i cittadini di ravenna.
Faenza, ore 11.15. Modifiche alla viabilità:
• Chiude via Firenze per dissesto stradale, tra la rotonda 100km del Passatore e viale Marconi (all’intersezione con via Einaudi). Accesso alla via riservato ai residenti. Per e da Brisighella, occorre percorrere via Canal Grande.
Faenza, ore 8. Voglio condividere con voi alcuni aggiornamenti sulla drammatica situazione che stiamo vivendo.
Siamo al lavoro, in una lotta contro il tempo, per proseguire nel percorso di evacuazione dei nostri cittadini che hanno bisogno di un soccorso laddove l’acqua in strada è ancora tanta.
Ogni ora, il numero di persone isolate o in condizioni complicate, è sempre minore. Tantissimi di loro sono accolti in luoghi che rispondono ai loro bisogni nell’immediato: cibo, vestiti, coperte, medicine, supporto psicologico. Oggi abbiamo circa 700 faentini che sono lì, in questi spazi.
Sottolineo però due temi.
Il primo riguarda la sicurezza nelle case. Ieri ho dovuto e voluto lanciare un messaggio molto forte. Siamo consapevoli della voglia dei cittadini di riappropriarsi, velocemente, delle proprie abitazioni e siamo profondamente grati per la solidarietà che tutti stanno dimostrando.
Abbiamo, però, dovuto dirvi la verità: queste abitazioni oggi potrebbero essere estremamente pericolose. Lavori fatti in tempi troppo veloci possono portare a incidenti, che dobbiamo prevenire.
Vi chiediamo cautela, attenzione, responsabilità.
A questo proposito, gli Ordini professionali di Ingegneri, Architetti e Geometri, da domani, gratuitamente, setacceranno tutte le abitazioni più coinvolte e ci aiuteranno a dividere quelle sicure da quelle inagibili.
I tempi saranno brevi, ma decisivi.
La seconda notizia importante riguarda i volontari. Ci stanno aiutando con grande spirito di collaborazione e solidarietà. A loro va un profondo ringraziamento.
Da domani si apre la possibilità di far parte di un grande progetto generale di partecipazione. Ci sarà un coordinamento vero e proprio, attraverso strumenti digitali che ci aiuteranno a rispondere a tutte le richieste e le esigenze. (Masimo Isola, sindaco di Faenza)
Viste le straordinarie solidarietà, partecipazione e generosità riscontrate in questi giorni, è stato attivato un servizio di gestione dei volontari chiamato “Volontari SOS”: clicca qui >>>>
Raccolta fondi
La Regione ha attivato una raccolta fondi per sostenere le persone e le comunità emiliano-romagnole che sono state colpite da alluvioni o frane conseguenti agli eventi atmosferici estremi che si sono verificati nel mese di maggio 2023. Chiunque può versare utilizzando queste coordinate bancarie:
Iban: IT69G0200802435000104428964 – Dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1OM0 – Causale: “Alluvione Emilia Romagna”. Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.
Comune di Imola. Per donare: bonifico bancario al Comune di Imola, specificando la causale “donazione emergenza alluvione 2023” IBAN IT91-J-05034-21002-000000005271.
Pago Pa: su portale Entranext selezionando il pulsante “donazioni emergenza maltempo”: https://portale-imola.entranext.it/pagamenti/pagamenti-spontanei
Comune di Faenza. Bonifico bancario al Comune di Faenza – IBAN: IT20V0627013199T20990000808, specificando la causale “Donazione emergenza alluvione 2023”.
SATISPAY: “Comune di Faenza Donazioni”, inquadrando il codice QR che trovate a questo link.
PAGO PA: su PayER selezionando la voce “Donazioni” nella pagina del Comune di Faenza.
Raccolta cibo e materiale vario
La Bottega d’arte sociale e il circolo Arci Estro lanciano una raccolta di materiale per l’emergenza alluvione.
Materiale in raccolta
Consegna beni di prima necessità ad associazione “No Sprechi”: l’associazione No Sprechi OdV (Lambertini 1 a Imola) raccoglie alimentari e generi di prima necessità da distribuire alle famiglie e persone colpite dall’emergenza frane e allagamenti.
I beni di cui hanno più necessità sono: biscotti, fette biscottate, carne, tonno in scatola, pasta, riso, cous cous, dadi da brodo, farina, latte (anche vegetale), legumi, olio d’oliva, olio di semi, sale, polpa e passata di pomodoro, salse, sughi pronti per condimenti, zucchero, prodotti per l’igiene personale
Consegnare i beni dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 – Inoltre sabato 20 maggio aperti dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 e domenica 21 maggio dalle 9 alle 12.
contatti: tel 0542 643248 – 351.7503616 orari ufficio mail [email protected] – https://www.facebook.com/nosprechiodv
Per donare attrezzature e/o prestarle per l’utilizzo, fare riferimento alla chiesa di San Giovanni nuovo
Per donare l’utilizzo di attrezzature, fare riferimento alla Chiesa di San Giovanni Nuovo (Via Selice 104, Don Gianluca Grandi), orario 9-18 tutti i giorni a partire da domani, sabato 20 maggio.
Attrezzature utili: scope, badili, guanti di gomma, idropulitrici, pompe idrovore, pompe fango, generartori, piccolo gruppi elettrogeni, carriole, rastrelli tira fango, tute da imbianchino,n stivali, caschetti, muletti, transpallet, mini scavatori, poncho impermeabile per l’acqua.
Cibo: biscotti e fette biscottate, carne in scatola, cous cous, dadi da brodo, farina, latte, legumi, olio di semi, olio di oliva, pasta, polpa o passata di pomodoro, riso, sale, salse pronte, tonno, zucchero o comunque alimenti a lunga conservazione.
Altro materiale: prodotti per l’igiene, brandine, coperte.
Si raccolgono con urgenza abiti comodi e puliti per persone ricoverate in ospedale,
Si fa inoltre servizio di accoglienza per cani e gatti.
Si offre disponibilità per sistemare oggetti che si vogliono salvare dall’acqua.
Per la consegna contattare i seguenti numeri: 388.9339319 – 324.8032073, oppure portare il materiale in via Aldrovandi 12 (centro storico Imola). Il tutto verrà portato all’associazione “No Sprechi”.