Un evento epocale, che non ha pari nell’intero Paese, per tipologia dei fenomeni tra frane e alluvioni. Con 350 milioni di metri cubi d’acqua caduti nell’areale più colpito (800 kmq. di territorio), 100 comuni coinvolti, 23 fiumi e corsi d’acqua esondati, altri 13 che hanno visto superamenti del livello d’allarme, migliaia di frane (376 le principali) tra collina e montagna. Questi i numeri riportatti dall’assessore regionale Irene Priolo.
“Una situazione che va oltre ogni forma di previsione, e che necessita, aldilà delle risorse stanziate finora dal Governo, di un decreto speciale”. La vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega alla Protezione civile Irene Priolo è intervenuta in Assemblea legislativa con una comunicazione urgente sui drammatici effetti scatenati dal maltempo di maggio sul territorio.
“Serve un decreto che ci permetta di aiutare i nostri cittadini e, in parallelo, mettere in campo i progetti per la ricostruzione, in tempi brevissimi. Dobbiamo lavorare per un ritorno alla normalità, attraverso una gestione difficilissima che sta vedendo tutti gli sforzi possibili e immaginabili da parte dell’intero sistema di Protezione civile. Dopo i 200 mm di pioggia già caduti nei primi giorni di maggio, sapevamo che ci attendeva un evento difficile, che avrebbe colpito un territorio già fragile, ma non a tal punto, con 350 milioni di metri cubi d’acqua caduti nell’areale più colpito; per fare un confronto, la diga di Ridracoli ha una capacità di 32 milioni”.
La macchina dell’emergenza era già allertata, ed è stata coinvolta in più versanti; per la prima volta è stato attivato il sistema di intervento di Protezione civile europeo: sono arrivate colonne mobili anche della Francia. La Protezione civile regionale sta intervenendo con 63 cantieri per mettere in sicurezza i fiumi: alcuni (Idice, Sillaro) hanno cambiato corso. Le rotte sono state tutte chiuse; sono andati in crash i Consorzi di bonifica, c’è necessità che tornino a funzionare i canali di bonifica. 173 le pompe idrovore in azione.
“Molte realtà stanno lentamente avviando le prime azioni verso la normalità. Purtroppo non così a Conselice, a causa di una situazione particolare del territorio. Parliamo di una comunità colpita tre volte. Serve un intervento forte anche a Faenza, dove l’acqua è arrivata al secondo piano di alcune case, c’è anche l’esercito in azione”.
“Abbiamo avuto la visita di molti ministri, dopo la prima dichiarazione dello stato d’emergenza. Ma dieci milioni sono una cifra lontanissima per far fronte alle nostre reali necessità. Dall’incontro che il presidente Bonaccini ha avuto ieri, risulta che arriveranno altri 200 milioni di euro per interventi destinati all’assistenza alla popolazione e somma urgenza per ripristini di messa in sicurezza. Particolare attenzione andrà alla montagna, dove la situazione è estremamente delicata: le frane richiederanno tempi più lunghi, dovremo garantire ai cittadini una sistemazione adeguata”.
Una prima risposta alla drammatica situazione dell’Emilia-Romagna “è arrivata con i 2 miliardi del Governo, che però sono destinati in particolar modo alle imprese; ma noi abbiamo bisogno di un decreto speciale che costruisca strategie per accompagnare i risarcimenti ai cittadini e la ricostruzione. I cittadini devono vedersi riconosciute le risorse per tornare nelle proprie case, ricomprendendo anche le spese per le macchine. Riusciremo a rialzarci, ma ci riusciremo solo facendolo insieme”.
Cala il numero delle persone evacuate, che passano dalle oltre 23mila di ieri a 20.756. Un dato influenzato soprattutto dalla diminuzione in provincia di Ravenna, dove scendono da 17mila a 14.161. Le persone che hanno lasciato la propria abitazione nella provincia di Bologna sono 2.104, in quella di Forlì-Cesena 4.491.
Non si ferma l’attività di assistenza alla popolazione: le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi, sono 1.902 (135 in più rispetto a ieri) di cui 94 minori: 6 in provincia di Rimini, 329 in quella di Forlì-Cesena, 1.258 in quella di Ravenna, 309 in quella di Bologna.
Sono 714 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione, di cui 259 in modo parziale e 455 totalmente. Nel bolognese le arterie interessate sono 209 (75 parzialmente e 134 totalmente); 296 nel forlivese-cesenate (94 parzialmente e 202 totalmente); 166 nel ravennate (80 parzialmente e 86 totalmente); 43 nel riminese (10 parzialmente e 33 totalmente).
Sul fronte del dissesto idrogeologico continua l’attività di monitoraggio da parte delle squadre di rilevatori. Al momento si confermano 376 frane principali, oltre a migliaia di micro frane attive: 170 in provincia di Forlì-Cesena; 90 in provincia di Ravenna; 77 in provincia di Bologna; 14 in provincia di Reggio Emilia, 13 in quella di Rimini e 12 in quella di Modena.
Pompe idrovore
Sono 173 le pompe idrovore complessivamente impegnate nell’emergenza ad oggi: 112 messe a disposizione dai Consorzi di Bonifica, 20 dalla Regione Emilia-Romagna, 36 da altre Regioni e 5 da altri Stati dell’Unione europea.
Cantieri avviati sui corsi d’acqua
Dopo l’emergenza ne sono stati avviati almeno 63. Di questi 21 cantieri nel ravennate di cui 9 di riparazione di brecce e altri 11 per rimozione legname o sistemazione altri danneggiamenti. Almeno 25 cantieri nel bolognese: 15 cantieri tra riparazione di brecce (5) e sistemazione di danneggiamenti arginali (10), oltre a una decina di interventi di rimozione rifiuti dal letto dei fiumi; 3 cantieri nel riminese (2 di sistemazione di danni arginali e 1 di rimozione dei rifiuti). Sono 14 i cantieri già in corso nel forlivese-cesenate: 4 di riparazione delle rotte sugli argini principali e 10 cantieri di pulizia dei fiumi. Al via nei prossimi giorni almeno 10 somme urgenze contro i danneggiamenti (dove non ci sono rotture) e per il ripristino di erosioni spondali lungo chilometri di arginature.
Volontari in campo
Sono oltre 1.800 i volontari al lavoro in questo momento in Emilia-Romagna. Di questi, 315 sono volontari dell’Emilia-Romagna, 650 appartengono alle organizzazioni nazionali di volontariato e restanti appartengono alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana, Abruzzo, Liguria, Valle d’Aosta e Umbria.
Inoltre, nel ravennate sono operativi 57 volontari attivati nell’ambito del Meccanismo europeo di mobilitazione (Dipartimento nazionale di Protezione civile): si tratta di 25 operatori provenienti dalla Slovacchia e 32 dalla Slovenia, 41 dalla Francia e oggi è in arrivo la colonna mobile dal Belgio attrezzati con potenti pompe di aspirazione e kit idraulici.
Tutte le persone che vogliano dare un aiuto fattivo nelle aree colpite dal maltempo debbono rivolgersi ai comuni per poter organizzare al meglio le attività.
Gli interventi dei vigili del fuoco
Sono 7.483 gli interventi fatti da inizio emergenza dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco in Emilia Romagna: 1.480 a Bologna, 3.363 a Ravenna, 2.249 a Forlì Cesena, 391 a Rimini.
897 i vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso, 200 sono al lavoro nella provincia di Forlì e 400 in quella di Ravenna, di cui 48 sono volontari.
Dei vigili del fuoco mobilitati 40 sono al lavoro per il coordinamento degli interventi presso i 16 posti di comando avanzato, 100 i soccorritori acquatici, 100 gli esperti nelle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore.
Dei 284 mezzi impiegati attualmente nei luoghi colpiti dal maltempo, 45 sono piccoli natanti, 6 gli anfibi, 22 pompe e idrovore, 12 mezzi per il movimento terra, 3 gli elicotteri e 13 i droni.
L’allerta sanitaria
Al fine di darne la massima diffusione, si riporta il documento dell’Ausl della Romagna nel quale sono riferite le indicazioni e le norme di comportamento sanitarie per i cittadini e i volontari coinvolti dall’alluvione, in quanto le acque alluvionali possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute.
Il documento tratta i pericoli potenziali e le norme di comportamento, oltre ai consigli per la pulizia e la disinfezione.
Alle ore 12 del 23 maggio sono circa 23.000 gli sfollati, la maggior parte, 16.000, nel ravennate, poi 4.400 in provincia di Forlì-Cesena e 2.200 nel bolognese.
Raccomandazione importante
A tutti i cittadini che hanno subito danni è utile e importante documentare fotograficamente già da subito i danni subiti, così da avere maggiori elementi quando si potranno richiedere gli indennizzi e i sostegni. E’ necessario fotografare/rendicontare anche gli oggetti che sono da buttare.
Meteo
La nuova allerta è valida fino alla mezzanotte del 25 maggio.
Allerta ROSSA per criticità idraulica nelle province di BO, FE, RA, FC, RN.
Allerta ARANCIONE per criticità idraulica nelle province di BO, RA, FC, RN; per criticità idrogeologica nelle province di BO, RA, FC, RN.
Allerta GIALLA per criticità idraulica nelle province di BO, FC, RN; per criticità idrogeologica nelle province di PR, RE, MO, BO, RA, FC, RN; per temporali nelle province di PC, PR, RE, MO, BO, FE, RA, FC, RN.
Per la giornata di giovedì 25 maggio sono previsti temporali anche di forte intensità, nella prima parte della giornata sulla pianura, mentre, nelle ore centrali, i fenomeni temporaleschi saranno più probabili sui rilievi e saranno in esaurimento in serata. Le precipitazioni temporalesche potrebbero generare modesti innalzamenti dei livelli idrometrici nei tratti montani dei corsi d’acqua, critici per i bacini del settore centro-orientale, ancora interessati da dissesti idraulici causati dalle piene precedenti. Permarranno condizioni di criticità idraulica rossa nella pianura bolognese, ravennate e forlivese, per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua, che gravano sul reticolo secondario e di bonifica. Nelle zone montane e collinari centro-orientali della regione permangono condizioni favorevoli allo sviluppo di frane per scivolamento e colamento lungo i versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche fragili. Nelle aree interessate da temporali potranno inoltre verificarsi ruscellamenti, con possibili smottamenti lungo la rete stradale e innalzamenti dei livelli idrometrici del reticolo minore. Permane inoltre la possibilità di evoluzione con aggravamento delle frane già attivatesi a seguito delle precipitazioni dei giorni scorsi nelle aree bolognesi e della Romagna.
Allerta meteo del 26 maggio
Per venerdì 26 maggio non sono previste precipitazioni sul territorio regionale. Tuttavia le precipitazioni a carattere temporalesco attese nella giornata di giovedì 25 maggio sulla dorsale appenninica, potranno determinare incrementi rapidi dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua con propagazione ed interessamento dei tratti arginati di pianura nelle prime ore della mattina di domani venerdì 26 maggio. Pertanto, permangono condizioni di criticità idraulica rossa nella pianura bolognese, ravennate e forlivese, per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua, che gravano sul reticolo secondario e di bonifica, interessato ancora da livelli idrici elevati.
Nelle zone montane e collinari centro-orientali della regione permangono ancora condizioni di saturazione dei suoli favorevoli allo sviluppo di frane per scivolamento e colamento lungo i versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche fragili.
Supporto psicologico
Una squadra di 123 psicologi e psicologhe pronti a fornire assistenza e supporto alle persone colpite dall’alluvione. Professionisti provenienti dall’intera Emilia-Romagna, con una competenza e una formazione specifica nella gestione dell’emergenza, presenti in tutti i centri di accoglienza allestiti sul territorio, ma che naturalmente sono a disposizione non solo di chi ha dovuto abbandonare la propria casa trovando ospitalità in scuole, palazzetti e palestre, ma di tutti coloro che ne hanno bisogno. A partire dai più fragili: anziani, bambini, disabili e persone con sofferenza psichica pregressa.
I cittadini possono telefonare al numero verde 800024662 attivato dalla Regione per rispondere 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20, ai quesiti e ai bisogni legati all’emergenza: saranno gli operatori, opportunamente formati per indirizzare tutte le richieste, a mettere in contatto i cittadini con gli psicologi.
Raccolta rifiuti
In accordo con la Protezione Civile dell’Emilia-Romagna e i Comuni, il Gruppo Hera mette a disposizione un servizio straordinario di raccolta rifiuti per le strade colpite dell’emergenza meteo, senza limiti quantitativi e senza appuntamento. Appena le strade sono agibili, Hera attiva la raccolta per ingombranti, Raee (per esempio frigoriferi, pc, forni, televisioni, eccetera) e altri rifiuti non differenziabili. Per quanto possibile, viene richiesto di separare le tipologie di rifiuti e di esporli su suolo pubblico, in luoghi accessibili da mezzi di grandi dimensioni (non sotto alberi, portici o cavi aerei e non appoggiati a recinzioni).
Per prevenire rischi di scoppio e incendio, si chiede di esporre le bombole del gas e gli apparecchi contenenti batterie in cumuli separati dagli altri rifiuti.
Per informazioni è a disposizione il Servizio Clienti di Hera 800.999.500 gratuito da telefono fisso e cellulare attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22; sabato dalle 8 alle 18.
Numero verde 800024662
Al numero verde 800024662, attivato dalla Regione per rispondere, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20, ai quesiti legati all’emergenza alluvione, sono arrivate sinora oltre 3.054 chiamate. Tra le maggiori richieste, a chi rivolgersi per avere beni di prima necessità e informazioni sulla mobilità, oltre a domande di intervento che sono state girate ai soggetti competenti.
La situazione nei territori
“Tavolo Verde” del nuovo Circondario imolese, ore 16.
I danni alle colture: per quanto riguarda le colture, si evidenziano perdite della totalità dei raccolti nelle zone alluvionate collegati a problemi di asfissia radicale che comprometteranno anche i frutteti per i prossimi anni, facendo perdere una significativa percentuale delle alberature. Si somma a questo il problema dei trattamenti fitosanitari, che in molti casi hanno perduto la loro efficacia pur essendo state raggiunte le quote annuali, mentre le piante hanno già manifestato segnali di malattie. Occorrono pertanto deroghe mirate in questo senso e la previsione di metodologie innovative come quelle che utilizzano i droni, ma in modo rapido e burocraticamente semplificato.
I danni purtroppo saranno anche indiretti, in quanto i consorzi di bonifica, attualmente impegnati nella gestione della piena (con idrovore che pompano oltre 30.000 metri cubi al secondo, contro i 3200 di una normale pompa) hanno avuto danni per allagamenti agli impianti irrigui non potendo in questo momento garantire l’irrigazione necessaria in oltre 1.500 ettari di terreno non colpiti dall’alluvione, che quindi paradossalmente possono soffrire di siccità con il rialzo delle temperature.
Gli interventi dovranno essere massimamente tempestivi e adeguati per non perdere anche molte aziende nel territorio, con attenzione anche a calmierare il mercato degli affitti agricoli e alle assicurazioni oltre che sulla perdita di superficie agricola utile nelle zone collinari interessate dalle frane.
Maggior coinvolgimento dei privati nelle manutenzioni del territorio
Molti interventi della Associazioni hanno evidenziato una necessità di maggior coinvolgimento dei privati nelle manutenzioni del territorio e di accordi per la gestione degli alvei che consentano di intervenire anche per la manutenzione ordinaria, garantendo maggiore sorveglianza e capillarità, come con i microprogetti in passato attivati dalla Nuovo Circondario Imolese/Comunità Montana del Santerno.
Fondamentale, ovviamente, il ripristino della viabilità, anche nelle strade poderali, sia per le aziende agricole che per l’indotto.
Occorre inoltre ragionare preventivamente e sul medio periodo, per evitare il ripetersi di questi eventi, che spesso incidono sugli stessi territori e potranno divenire più frequenti a causa del cambiamento climatico.
In questa ottica occorre puntare su una migliore, più capillare e costante manutenzione, gestire le acque esterne ai canali, che si sono trovati a gestirle quando non sono progettati per questo e per il resto avrebbero tenuto, dotare di un efficace sistema di controllo il territorio e i fiumi e progettare le opportune opere e mettere a regime quelle già previste o individuate (come bacini di espansione e laminazione nelle cave dismesse).
Vallata del Santerno, ore 20.30 del 24 maggio. A Casalfiumanese riaperto dopo le operazioni di pulizia il rio Croara con l’omonima strada in procinto di imboccare la fase finale di ripristino. Riattivato anche il traffico sul ponte di via Fiagnano a San Martino in Pedriolo che viene comunque monitorato una volta al giorno. Rientro nelle proprie abitazioni per 13 persone in via Pieve di Sant’Andrea mentre domani potrebbe essere il giorno buono per il ritorno nelle dimore dei residenti del centro storico del capoluogo e di via Marsiglie. Si segnalano ancora molte transenne spostate o rimosse da ciclisti in transito sulle arterie coperte da ordinanze di divieto di circolazione. Un problema che, oltre a mettere a repentaglio l’incolumità dei praticanti su due ruote a pedali, complica le delicate fasi di sistemazione dell’assetto viabile locale.
A Castel del Rio prosegue la programmazione di riapertura delle strade comunali che, come racconta il sindaco Alberto Baldazzi, spiega: “Ormai sono diventate al pari di arterie forestali da utilizzare soltanto in caso di estremo bisogno ma non certo percorribili per curiosità o piacere. A maggior ragione in caso di maltempo perché i parametri di sicurezza scendono in modo vertiginoso tra sporcizia, sassi e acque non regimate. Faccio un appello all’intelligenza collettiva per evitare rischi inutili”.
A Borgo Tossignano sono in azione i militari dell’Esercito per procedere allo svuotamento del laghetto in località Riviera in prossimità dell’adiacente attività agrituristica. Controlli a tappeto per i geologi della Protezione Civile di Trento nell’intento di mettere a fuoco, su tutto il territorio, gli interventi più strategici e funzionali per procedere al rientro a casa degli evacuati. Danni significativi rilevati nell’area parco lungofiume nei pressi della ciclovia del Santerno. Riaperta via Rocchetta.
Per quanto riguarda Fontanelice giornata di nuovi sopralluoghi in via Posseggio, alla presenza del sindaco Gabriele Meluzzi e dei referenti di Coldiretti e del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, dove prende forma la volontà di realizzare una strada alternativa praticabile per superare la frana. Una soluzione che, a monte dello smottamento di terra, trova concretezza con la realizzazione di un nuovo percorso attraverso i campi. Più difficile la porzione a valle dell’ostacolo per una serie di cedimenti importanti che vanno valutati con attenzione in ottica di massima sicurezza del tracciato. Un raggio di luce per quella zona, già sotto la lente d’ingrandimento di Comune e tecnici specializzati fin dalla prime problematiche, colpita duro dal maltempo di inizio mese. Procedono positivamente anche le lavorazioni in località Posseggio, a pochi passi dalla comunità ‘Il Sorriso’. Iniziate le opere di pulizia all’altezza del Passo del Prugno per ridurre i disagi causati da una grossa frana. Si insiste sulla valutazione generale di ripristino del mosaico viabile interno fontanese nel tentativo, dove possibile, di consentire ai residenti il rientro a casa.
Aggiornamento evacuati sul territorio di vallata: Casalfiumanese 158, Fontanelice 205, Borgo Tossignano 75 e Castel del Rio 80.
Sul fronte dell’assistenza primaria alle persone temporaneamente presenti sul nostro territorio a seguito dell’emergenza meteo, l’Ausl di Imola fa sapere che in condizioni di emergenza-urgenza è sempre attivo il numero unico 118.
L’assistenza medica nei giorni feriali sarà assicurata dai medici di Medicina Generale e dai pediatri di Libera Scelta nelle sedi ambulatoriali e negli orari indicati nel portale (https://www.ausl.imola.bo.it/medici-pediatri).
Sempre nei giorni feriali, dalle ore 12 alle 17, presso le sedi delle Case della Comunità di Imola (Ospedale Vecchio), Castel San Pietro Terme e Medicina è attivo un ambulatorio medico ad accesso diretto.
Nei prefestivi e festivi, presso le sedi suddette, sono attivi ulteriori ambulatori medici ad accesso diretto dalle ore 8 alle 20. Presso la Casa della Comunità di Borgo Tossignano tale ambulatorio è previsto al sabato/ prefestivi dalle ore 10 alle 20 e alla domenica/festivi dalle ore 8 alle 20.
Nelle ore notturne l’assistenza medica è garantita dal Servizio di Continuità Assistenziale (Guardia Medica) contattabile al numero 800 040 050. Per l’assistenza infermieristica (ad eccezione della domenica pomeriggio) possono essere contattati i seguenti numeri: Imola 0542.04402 – Castel San Pietro Terme 051.6955365 – Medicina 051.6978905. Per il supporto psicologico può essere contattato il n. 331.4013121 (dalle ore 12.30 alle ore 13.30) ed il numero 0542.604560 nelle restanti fasce orarie (casella vocale).
Conselice, ore 20 del 24 maggio. Primi segnali di miglioramento nella gestione delle criticità dovute all’alluvione nel territorio del Comune di Conselice, con il funzionamento a pieno regime dell’impianto idrovora Sabadina e con la prosecuzione delle attività di smaltimento delle acque grazie al potenziamento delle pompe su Botte Santerno a Villa Pianta, in entrambe le sponde. Le operazioni consentono di alleggerire il carico sul destra Reno, in sinergia con un sistema di pompaggio diffuso che permette di allontanare l’acqua dai centri urbani e produttivi, dallo Zaniolo verso il Reno.
Nelle aree già asciutte sono in corso i sopralluoghi dei tecnici di Hera per attivare le necessarie azioni di rimozione del fango, dove presente, a cui seguiranno la pulizia delle caditoie, delle fognature e delle strade oltre al ritiro dei rifiuti.
Invece le aree interessate dalla rottura del Sillaro (Spazzate Sassatelli/zona Cardinala, via Sagrati, rampina, Gagliazzona) sono già state raggiunte da i primi gruppi di volontari, circa 100 persone, che hanno iniziato le attività di pulizia dal fango delle abitazioni.
“Resta complessa la situazione a Lavezzola – conferma la sindaca Paola Pula – dove permangono ancora diverse criticità, che si stanno affrontando con tutti gli sforzi. Si ricorda che è ancora in vigore l’ordinanza di evacuazione, a tutela della cittadinanza. Si rinnova pertanto l’invito a lasciare le proprie abitazioni e recarsi presso gli Hub allestiti presso il Comune di Argenta o trovare ospitalità nel domicilio di amici o parenti al di fuori del Comune di Conselice, o a contattare il numero 0545.986952”.
“Arrivano però anche buone notizie: è stato ripristinato a pieno regime l’impianto idrico, che eroga acqua potabile, come rilevato anche da specifiche analisi condotte dall’Ausl”.
Si conferma però di mantenere alta l’attenzione alle situazione igienico sanitaria delle aree ancora invase dall’acqua. L’acqua non è pulita, sono state perciò diffuse da Ausl una serie di norme di comportamento per i cittadini e per i volontari: non camminare a piedi nudi nell’acqua, proteggere adeguatamente la pelle dal contatto con l’acqua, evitare che i bambini giochino nelle aree allagate.
Nella mattinata di venerdì 26 maggio dalle 9.30 alle 13, presso la Casa della Comunità di Conselice, sarà possibile effettuare la vaccinazione per l’antitetanica e ricevere informazioni. Per verificare il proprio stato vaccinale è possibile scrivere a [email protected].
Per fornire informazioni e accogliere le richieste dei cittadini è presente un punto di accoglienza in piazza Foresti, nella zona antistante il Municipio, mentre un’altra postazione è aperta nella frazione di Lavezzola.
Raccolta fondi
Come in altre analoghe drammatiche occasioni, anche per l’alluvione che ha colpito l’Emilia- Romagna e le Marche, Cgil, Cisl e Uil hanno attivato i meccanismi di solidarietà che coinvolgono lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati nello sforzo di ricostruzione e ripristino delle zone colpite e di aiuto ai cittadini. A livello nazionale è stata attivata una specifica raccolta fondi per consentire a lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati di offrire anche un aiuto economico.
Il conto corrente è il seguente: Cgil Cisl Uil Solidarietà popolazioni alluvionate Emilia Romagna e Marche Codice Iban: IT 26U0103003201000005800010 per bonifici effettuati all’estero BIC: PASCITM1RM1.
La Regione ha attivato una raccolta fondi per sostenere le persone e le comunità emiliano-romagnole che sono state colpite da alluvioni o frane conseguenti agli eventi atmosferici estremi che si sono verificati nel mese di maggio 2023. Chiunque può versare utilizzando queste coordinate bancarie:
Iban: IT69G0200802435000104428964 – Dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1OM0 – Causale: “Alluvione Emilia Romagna”. Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.
Comune di Imola. Per donare: bonifico bancario al Comune di Imola, specificando la causale “donazione emergenza alluvione 2023” IBAN IT91-J-05034-21002-000000005271.
Pago Pa: su portale Entranext selezionando il pulsante “donazioni emergenza maltempo”: https://portale-imola.entranext.it/pagamenti/pagamenti-spontanei
La Diocesi di Imola e il suo ufficio pastorale Caritas hanno aperto una raccolta fondi per sostenere comunità e famiglie colpite dall’emergenza causata dai fenomeni atmosferici estremi della scorsa settimana. Ecco come contribuire: Iban: IT 60 H 05034 21001 000000249981 , intestato a Caritas diocesana di Imola
Comune di Faenza. Bonifico bancario al Comune di Faenza – IBAN: IT20V0627013199T20990000808, specificando la causale “Donazione emergenza alluvione 2023”.
SATISPAY: “Comune di Faenza Donazioni”, inquadrando il codice QR che trovate a questo link.
PAGO PA: su PayER selezionando la voce “Donazioni” nella pagina del Comune di Faenza.
Vallata del Santerno. La modalità per la donazione è quella del bonifico bancario con la specifica del Comune da sostenere e la causale ‘Donazione emergenza alluvione 2023’. L’utilizzo dei proventi verrà comunicato periodicamente rendicontato sul sito web degli enti.
Questi gli IBAN dei 4 Comuni:
Borgo Tossignano: IT 17 E 08542 36681 000000174128
Fontanelice: IT 17 Z 07601 02400 000017466400
Castel del Rio: IT 96 Z 07601 02400 000017328402
Casalfiumanese: IT 04 A 08542 36681 000000258076
Raccolta cibo e materiale vario
La Bottega d’arte sociale e il circolo Arci Estro lanciano una raccolta di materiale per l’emergenza alluvione.
Materiale in raccolta
Consegna beni di prima necessità ad associazione “No Sprechi”: l’associazione No Sprechi OdV (Lambertini 1 a Imola) raccoglie alimentari e generi di prima necessità da distribuire alle famiglie e persone colpite dall’emergenza frane e allagamenti.
I beni di cui hanno più necessità sono: biscotti, fette biscottate, carne, tonno in scatola, pasta, riso, cous cous, dadi da brodo, farina, latte (anche vegetale), legumi, olio d’oliva, olio di semi, sale, polpa e passata di pomodoro, salse, sughi pronti per condimenti, zucchero, prodotti per l’igiene personale
Consegnare i beni dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 – Inoltre sabato 20 maggio aperti dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 e domenica 21 maggio dalle 9 alle 12.
contatti: tel 0542 643248 – 351.7503616 orari ufficio mail [email protected] – https://www.facebook.com/nosprechiodv
Per donare attrezzature e/o prestarle per l’utilizzo, fare riferimento alla chiesa di San Giovanni nuovo
Per donare l’utilizzo di attrezzature, fare riferimento alla Chiesa di San Giovanni Nuovo (Via Selice 104, Don Gianluca Grandi), orario 9-18 tutti i giorni a partire da domani, sabato 20 maggio.
Attrezzature utili: scope, badili, guanti di gomma, idropulitrici, pompe idrovore, pompe fango, generartori, piccolo gruppi elettrogeni, carriole, rastrelli tira fango, tute da imbianchino,n stivali, caschetti, muletti, transpallet, mini scavatori, poncho impermeabile per l’acqua.
Cibo: biscotti e fette biscottate, carne in scatola, cous cous, dadi da brodo, farina, latte, legumi, olio di semi, olio di oliva, pasta, polpa o passata di pomodoro, riso, sale, salse pronte, tonno, zucchero o comunque alimenti a lunga conservazione.
Altro materiale: prodotti per l’igiene, brandine, coperte.
Si raccolgono con urgenza abiti comodi e puliti per persone ricoverate in ospedale,
Si fa inoltre servizio di accoglienza per cani e gatti.
Si offre disponibilità per sistemare oggetti che si vogliono salvare dall’acqua.
Per la consegna contattare i seguenti numeri: 388.9339319 – 324.8032073, oppure portare il materiale in via Aldrovandi 12 (centro storico Imola). Il tutto verrà portato all’associazione “No Sprechi”.